tag:blogger.com,1999:blog-41304785131486536312024-03-17T18:33:58.277-07:00MedialogPersonal Blog of Pier Cesare Rivoltella. <p>A place where it's possible to talk about Media, ICT and Education</p>Pier Cesare Rivoltellahttp://www.blogger.com/profile/12445931917185754114noreply@blogger.comBlogger112125tag:blogger.com,1999:blog-4130478513148653631.post-78457740837365724242024-03-10T03:45:00.000-07:002024-03-10T03:45:34.857-07:00Ricordando Mino Laneve<p> </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFDraXiLWfHnj8rB7NrKriIcpAWHslr1XeG-GWy9HLhsvZ9sKqGtsZFYAv6AXmdWjf4RbRRe8mKAR9ULpXL5AyasCVHCd4qMjqHsKWTl9l2VEqVZemd7qkVNklqmAa7D-gHYQG5jP9qB7r6TeviwuGuvL76nJCMWChrs3a3SV7nJ8Q8qxQmSSPy-Yaj5M-/s180/230.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="120" data-original-width="180" height="203" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFDraXiLWfHnj8rB7NrKriIcpAWHslr1XeG-GWy9HLhsvZ9sKqGtsZFYAv6AXmdWjf4RbRRe8mKAR9ULpXL5AyasCVHCd4qMjqHsKWTl9l2VEqVZemd7qkVNklqmAa7D-gHYQG5jP9qB7r6TeviwuGuvL76nJCMWChrs3a3SV7nJ8Q8qxQmSSPy-Yaj5M-/w305-h203/230.jpg" width="305" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><p></p><p>Con Mino Laneve scompare uno dei grandi maestri di quella che forse è stata l’ultima generazione di pedagogisti classici. Prima della specializzazione, prima dei settori scientifico-disciplinari che l’hanno accompagnata, prima della distinzione tra la didattica e la pedagogia, il pedagogista classico è un intellettuale i cui interessi sono assolutamente trasversali, perché usa il dispositivo pedagogico e le sue categorie per “aprire” interpretativamente il mondo. Mino aveva frequentato ambiti e oggetti della ricerca pedagogica proprio con questo tipo di sguardo, sempre dimostrando un’informazione puntuale, uno straordinario orizzonte culturale, una raffinatezza di tratto e accostamento ai problemi che sono sempre stati un elemento distintivo per chi conosceva il suo lavoro. </p><p>La sua produzione copiosa e di straordinaria qualità ha avuto almeno tre temi di ricorrente attenzione: la didattica, indagata sul piano epistemologico, metodologico, nel raccordo tra la teoria e la pratica, con un’attenzione da precursore ai temi della cultura e della conservazione museale (numerosissimi i contributi su questi temi e la collana sulla ricerca didattica diretta presso l’editrice La Scuola); l’insegnamento, la pratica dell’insegnamento, accostato con la metodologia dell’analisi di pratica (che lo aveva portato a fondare insieme a Elio Damiano l’APRED, un gruppo di ricercatori che proprio su questo tema hanno portato un contributo significativo, senza dubbio il più ampio e profondo nel nostro Paese); la scrittura, la pratica della scrittura, indagata nelle sue diverse direzioni, da quella alfabetica, tecnica e strumentale, a quella diegetica, aperta al tema del racconto e ai suoi significati antropologici ed educativi (a questo riguardo occorre segnalare la rivista “Quaderni di Didattica della Scrittura”, da lui fondata e diretta). Ma non si possono non ricordare i contributi alla pedagogia generale (tra gli ultimi, <i>Dall’esistere al vivere: La forza dell’educazione</i>), alla storia dell’educazione, gli appunti intimi (come il recente Due anni in pagina: <i>Gocce di inchiostro durante la pandemia</i>).</p><p>Qualità e profondità della sua produzione ne hanno fatto uno studioso di riferimento nella pedagogia italiana e non. Maestro elementare, poi insegnante di materie letterarie nella scuola media e di scienze umane e storia nei licei, Mino ha descritto la sua traiettoria professionale all’Università di Bari dove è stato preside di facoltà, direttore di dipartimento, prorettore. Presidente della SIPED dal 2003 al 2006, è stato socio dell'ISATT (International Study Association on Teachers and Teaching) dal 2007 e presidente di Graphein (Società italiana di Pedagogia e Didattica della scrittura) dal 2011. Lascia una scuola, la sua presso l’Università di Bari, che ha espresso allieve e allievi tutte/i contraddistinti dalla sua serietà per la ricerca.</p><p>Ma il mio ricordo di Mino Laneve non può limitarsi al ricordo del grande maestro. Mi lega a lui un affetto profondo che ci aveva portati, soprattutto negli ultimi anni, a sentirci spesso e che mi aveva regalato la sua collaborazione alla rivista di aggiornamento professionale per la Scuola del Primo Ciclo che ho fondato e dirigo presso l’editrice Scholé: EaS. Essere a Scuola. Una rubrica, quella di Mino, seguitissima e apprezzatissima. Ci sentivamo spesso al telefono, ma soprattutto si dialogava in WhatsApp. Mino era attento, fine, squisito nell’animo. Mi scrive il 10 agosto dello scorso anno: “Una serata tutta di stelle a te e ai tuoi cari”. L’8 settembre gli avevo scritto per condividere con lui la lettera di un lettore che apprezzava il suo ultimo corsivo su EaS. Mi risponde: “Sei per me persona come poche autentica a cui voglio tanto bene: spero di ricontrarti, magari di invitarti a Napoli per presentare La pedagogia algoritmica auguri per tutto”. “La pedagogia algoritmica” è il libro che ho scritto lo scorso anno insieme a Chiara Panciroli: Mino lo aveva apprezzato, attento com’era agli sviluppi della tecnologia e al suo significato umanistico. Ci siamo accordati perché io lo presentassi a Napoli, nel corso che teneva al Suor Orsola Benincasa. Mi scrive l’11 novembre: “Carissimo Pier Cesare per la Presentazione a Napoli insieme con gli studenti ci siamo orientati per il 17 o 18 aprile se, ovviamente, per te va bene. Un abbraccio: pensaci e fammi sapere. Buona Domenica”. Non gli avevo risposto: con il flusso di comunicazioni che gestiamo, se non rispondi subito rischi di dimenticartene. Lui attese con pazienza. Il 25 novembre gli scrivo: “Caro Mino, perdona la mancata risposta. Bene il 18, anche se in questo momento non so se avrò lezioni in quei giorni. Cercherò di mantenere libera questa giornata. Con che orario lavoreremo?”. Mi risponde: “Tranquilllo: è solo un’indicazione che potremo calibrare a seconda dei tuoi impegni. Un abbraccio”. Gli ultimi due messaggi sono del 23 dicembre e del 20 febbraio. Il 23 dicembre, saputo del mio passaggio dalla Cattolica a Bologna, mi scrive: “Caro Pier Cesare ti faccio gli auguri per ogni bene, SINCERAMENTE, avendo solo oggi saputo della tua scelta personale: ti sono come sempre vicino fraternamente e perciò TI ABBRACCIO”. Il 20 febbraio: “Caro Pier Cesare mi dai cortesemente il tuo indirizzo privato dove inviarti il numero dei Qds grazie e un abbraccio Mino. Ovviamente: quello che tu ritieni più utile”. Mi aveva chiesto un contributo per il numero di QdS celebrativo dei vent’anni di pubblicazione della rivista. Anche in questo caso non gli avevo risposto subito e mi aveva sollecitato. Dopo la mia risposta le sue ultime parole: “Ok grazie e scusami l’insistenza: un abbraccio”. Non ha fatto in tempo a vedere il numero che mi è arrivato proprio in questi giorni.</p><p>Scusami tu, caro Mino, per non averti sentito più spesso, per non essere venuto a trovarti, per non aver trovato tempo per intervenire al tuo corso a Napoli prima del 18 aprile. Ti abbraccio forte anche io e ti dico grazie per quello che hai fatto e per quello che sei stato, per la pedagogia italiana ma, un po’ egoisticamente, soprattutto per me. </p><p><br /></p>Pier Cesare Rivoltellahttp://www.blogger.com/profile/12445931917185754114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4130478513148653631.post-21046226478934072712022-12-18T05:22:00.001-08:002022-12-18T05:22:22.902-08:00Compagni di giochi<p><br /></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh04ba03vaIefM1VLJc5JvoXua9w2-l3xsighHF0iMTzzukoP8fjJRNmvP_LikaCpBdVEUWLi7agmxMN6yGfyd5OFqRH6vClQKIUs4-LcasgQlRIQufV0nKyGQKEo-8MYZVrNsUbMCLdxdbBTw3Rci0LgWxtichhmNC82G0Xent7cBtukb5zYrArhZQrA/s1920/Cittadinanza%20onoraria.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1080" data-original-width="1920" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh04ba03vaIefM1VLJc5JvoXua9w2-l3xsighHF0iMTzzukoP8fjJRNmvP_LikaCpBdVEUWLi7agmxMN6yGfyd5OFqRH6vClQKIUs4-LcasgQlRIQufV0nKyGQKEo-8MYZVrNsUbMCLdxdbBTw3Rci0LgWxtichhmNC82G0Xent7cBtukb5zYrArhZQrA/s320/Cittadinanza%20onoraria.jpeg" width="320" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><p></p><p>Oggi, in un dicembre terribile che mi ha già portato via tanti troppi affetti, si è spenta Teresa Magnaterra. Teresa era un'insegnante di lettere meravigliosa, come ce ne vorrebbero tante. Laureata in filosofia, aveva un dottorato di ricerca preso con Pier Giuseppe Rossi all'Università di Macerata. Era un'intellettuale, Teresa, anche se viveva questa sua sporgenza culturale in punta di piedi, senza disturbare, come le era proprio. </p><p>Ci eravamo ritrovati grazie a Pier Giuseppe. Dico che ci eravamo ritrovati perché poi ricostruimmo che ai giardinetti di Filottrano, dietro casa mia, la bambina che giocava con me, era lei. Ce ne accorgemmo ricordandoci dei nostri nonni, sulla panchina a guardarci giocare. "Allora eri tu...". "Anche tu... eri tu...". Io abitavo nelle Marche, in questa bella cittadina della provincia di Ancona, adagiata su una fuga di colline, dove lasciai il cuore quando i miei decisero di lasciare la Orland per tornare a Milano. Profumo di incenso, a cespugli, e un crepitio di lucciole nelle notti d'estate. Il tempo bello dell'infanzia, in un mondo, quello di quella fine anni '60, che lì, nella provincia marchigiana, sembrava proteggere noi e i nostri anni felici. Molti anni dopo Teresa, insieme ai miei compagni di scuola elementare, fu l'anima della proposta che mi portò a ricevere la cittadinanza onoraria filottranese. Una cittadinanza che devo a lei e di cui vado fiero, oltre un secolo dopo un altro bergamasco, ben più grande di me, Giacomo Costantino Beltrami che, dopo aver scoperto le sorgenti del Mississipi, proprio a Filottrano muore nel 1855. Era il 25 gennaio del 2016: nella foto sono con Teresa e con il Sindaco di allora.</p><p>Teresa non perdeva uno solo dei miei compleanni. Un appuntamento fisso. Il 25 gennaio del 2019, al mio grazie per i suoi puntualissimi auguri, rispondeva: «Pier Cesare grazie dei tuoi pensieri! Mi fanno bene. Io resisto! Sto facendo la chemio, ma la sopporto contro ogni aspettativa anche dei medici. Riesco anche ad andare a scuola e il contatto con i ragazzi, da sempre, mi dà forza e gioia». Teresa era proprio così: un'entusiasta della scuola, una donna che nell'insegnamento aveva trovato il suo spazio per la testimonianza e per il lavoro militante, senza risparmiarsi. Le dissi che avevo voglia di vederla e che le mandavo un abbraccio: «Ricambio di cuore il tuo abbraccio. Io sono qui al paesello anche tuo. Quando passi da queste parti, fatti sentire». Arrivò il COVID e non riuscii a passare... Nel maggio del 2020 ci saremmo dovuti rivedere a Filottrano, in un evento organizzato proprio da Teresa sul significato della lettura. Saltò tutto. E poi alla fine di dicembre arrivò il mio ricovero in ospedale: la rianimazione, lo stent nella coronaria, l'inizio della vita da cardiopatico. Lei il 4 gennaio del 2020 mi scrive: «Carissimo Pier Cesare, ho letto ora il tuo racconto del Capodanno molto particolare che hai appena trascorso. "Il mio sguardo sulle cose non sarà più lo stesso". Scrivi così. Ne so qualcosa. Per me la malattia è stata uno squarcio nella tenda sicura dei mille problemi e delle quisquilie quotidiane. La luce che è penetrata mi ha fatto vedere in modo diverso, mi ha dato una prova tangibile di ciò che conta. So che anche per te è così. Se c'è qualcosa che posso fare per te, basta un cenno. Ti auguro di avere tanto tempo per usare parole come sai fare tu: sono intense, semplici e intrise di emozioni. Spero di sentirti presto. Un abbraccio grande. Teresa». Lei sapeva ciò che conta, lo aveva imparato e te lo faceva capire con saggezza. Il 25 gennaio dello scorso anno i suoi auguri mi vedono replicare che gli anni «sono ormai tanti...». E Teresa: «Sono tutti quelli che servono a contenere la ricchezza delle esperienze vissute, la bellezza incontrata, la gioia e la sofferenza mischiate, col tempo, in un'unica autentica soluzione... sono gli anni giusti! Un abbraccio». L'ultimo messaggio è del gennaio scorso, sempre in occasione del mio compleanno: «Buongiorno Pier Cesare. Buon compleanno! Ti auguro una giornata intensa e bella perché nonostante tutto ciò che di difficile, doloroso e faticoso possiamo vivere e stiamo vivendo, la vita è un dono meraviglioso! Auguri!». </p><p>Questa era Teresa. Una donna splendida, una testimone meravigliosa, luce per chiunque la incontrasse. La piango, oggi, anche se lei non vorrebbe. Ciao Teresa, la terra ti sia lieve.</p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p><p><br /></p>Pier Cesare Rivoltellahttp://www.blogger.com/profile/12445931917185754114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4130478513148653631.post-12300240142144107172021-03-27T04:14:00.003-07:002021-03-27T04:14:54.019-07:00Volti della comunità<p><br /></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjY-PguRmXptdZfAZOG2lf5sK8VO6U56_ydpuzgjI3mwRioBeA2DkhAyFDrYThMmbBKMNCqK8m3tLQ0aLZwLNTPdFrIBB6xEuNccrrvC35-9XnNbRBpu1ORY8iyj2PQ98OKuqN11_htNHsG/" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="480" data-original-width="640" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjY-PguRmXptdZfAZOG2lf5sK8VO6U56_ydpuzgjI3mwRioBeA2DkhAyFDrYThMmbBKMNCqK8m3tLQ0aLZwLNTPdFrIBB6xEuNccrrvC35-9XnNbRBpu1ORY8iyj2PQ98OKuqN11_htNHsG/" width="320" /></a></div><br /><br /><p></p><p>Un modo diffuso di interpretare l'esperienza della pandemia è quello che risponde a una prospettiva palingenetica. L'idea è che dalla crisi si dovrà riemergere migliori, che nella fine si possano intuire già i germi di un nuovo inizio. Si tratta di un'idea antica che appartiene a molte culture e a molte religioni. Su di essa si reggono diverse saghe musicali o letterarie, dalla tetralogia wagneriana all'epopea dello Hobbit di Tolkien.</p><p>Ci pensavo in questi giorni leggendo un piccolo libro che Edgar Morin ha scritto per punteggiare questo tempo e renderlo oggetto di riflessione:<i> Cambiamo strada: le 15 lezioni del Corona Virus</i>. Cosa avremmo imparato dal Corona Virus? La crisi del paradigma della modernità, quello soggettivistico, con l'uomo al centro e basato sulla convinzione baconiana che sapere equivalga a potere. Un'equazione che fotografa il senso della ragione strumentale e che sta alla base della tecno-scienza. Averlo compreso, dovrebbe aiutarci a ripartire diversi, a cambiare strada appunto, accingendoci a costruire un umanesimo rigenerato.</p><p>Riflettendo su molte delle affermazioni di Morin, le ho istintivamente trasformate in domande. Così quello che nella sua analisi è un'indicazione di lettura, diventa nella mia rilettura un interrogativo. Abbiamo davvero riscoperto l'essenziale, durante questa crisi? La lezione del Covid è stata (ammesso che la crisi si possa dire conclusa), per citare Alexader Langer, <i>lentius, profundius, suavius</i>? Infine, ed è quel che mi interessa di più, abbiamo davvero vissuto (e riscoperto) solidarietà dimenticate?</p><p>Per rispondere ho provato a riavvolgere il nastro della crisi pandemica ripercorrendolo alla luce di tre indicatori: il volto della comunità, il tipo di solidarietà, il ruolo delle tecnologie di comunicazione. L'esito di questo rewind è il sospetto (o la consapevolezza) che non abbiamo imparato molto.</p><p>Il primo volto di comunità che incontro è quello della <b>comunità emozionale</b>. Siamo nei primi mesi della crisi, nella fase dei flash mob e dell'inno nazionale sui balconi, degli striscioni di supporto ai sanitari e della condivisione nei social. La solidarietà che questo tipo di comunità attiva è una solidarietà leggera, estemporanea, superficiale, che vive il tempo effimero del coinvolgimento. La rende possibile la tecnologia di comunicazione pensata come tecnologia di condivisione: i social come luoghi sociali, come palcoscenici di incontro e contatto digitale.</p><p>A questa fase ne segue una seconda in cui il volto della comunità cambia. lo definirei il volto di una <b>comunità accelerata</b>. La si deve alle piattaforme di videocomunicazione e agli strumenti di collaborazione on line che rendono possibile lo smart working e l'Emergency Remote Teaching (DAD, DDI, o qualsiasi altro acronimo si voglia usare per definirlo. La solidarietà che ne risulta è una solidarietà organica che satura i tempi e li addensa, aumenta i carichi di lavoro e sottrae le pause, fa ritrovare tutti alla sera sempre più stressati per giornata interminabili passate a fare slalom tra gli Zoom come Stenmark. La rende possibile la tecnologia pensata come tecnologia di collaborazione: è il trionfo delle piattaforme e dello sharing, della connessione superveloce e delle macchine di ultime generazione</p><p>Ora siamo entrati nella terza fase. Si tratta della fase in cui il volto della comunità diviene quello di una <b>comunità immunizzata</b>. La introducono le zone a colori e l'attesa del vaccino prima, poi la ricerca della prenotazione per il vaccino, infine l'ansia di non poter essere vaccinati. Accompagna questa fase una narrazione sociale, rimbalzata dai media, di tipo salvifico: il vaccino salva. Un discorso che produce un terzo tipo di solidarietà: una solidarietà sospesa. Perché è sospesa la solidarietà? Perché si pensa al proprio vaccino e per ottenerlo si è pronti a tutto (con l'eccezione degli immancabili no-vax); si pensa al vaccino per stare bene noi e poter partire per le vacanza, non certo per evitare di contagiare gli altri. Usando il termine di Foucault in modo improprio (lo dichiaro subito) mi sembra di poter dire che le tecnologie funzionano qui come tecnologie del sé: strumenti di un nuovo ripiegamento sull'io, sulla dimensione individuale, sullo star bene noi. Speriamo non sia questo l'umanesimo rigenerato di cui si auspica la genesi...</p>Pier Cesare Rivoltellahttp://www.blogger.com/profile/12445931917185754114noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4130478513148653631.post-6249375473989303052020-06-08T21:57:00.002-07:002020-06-08T23:33:11.210-07:00Ciao vecchio clown<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: center;">
<img alt="Candido Coppetelli (@candidorai) | Twitter" class="n3VNCb" data-noaft="1" src="data:image/jpeg;base64,/9j/4AAQSkZJRgABAQAAAQABAAD/2wCEAAkGBxMTEhUSExMVFRUVFRUXGBUXFxUXGBUXFxUXFhUXFxcYHSggGBolGxUVITEhJSkrLi4uFx8zODMtNygtLisBCgoKBQUFDgUFDisZExkrKysrKysrKysrKysrKysrKysrKysrKysrKysrKysrKysrKysrKysrKysrKysrKysrK//AABEIAOEA4QMBIgACEQEDEQH/xAAcAAABBQEBAQAAAAAAAAAAAAAEAAIDBQYHAQj/xABCEAABAwIEAwQHBgUDAgcAAAABAAIRAwQFITFBElFhE3GBkQYiMqHB0fAHFEJSseEVI1NicpKy8TRzFiRDZIKiwv/EABQBAQAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAD/xAAUEQEAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA/9oADAMBAAIRAxEAPwDitkBxDi0Gvd811vBKj/uQ9b2nE7ZNJIEQeQG+y5JZ05cOQzJOg711jBXTbxxey1piCDy0jISgP9G6bXVpg+qCZO+2m2v7LYCpms36KUiA9xEGQIiI37/NXxcgIDkg5RtOSdxIJ2FNe/ZQPqJvEg8qVeSjDpTXpNKCRz14x/NRPfKbxIDqdeIU33kcs1U1H5KNleAgOu7mBoq91fLND3dcuyUJMIFVqcskNUTqxlRyI1QDPkdE/i8k7tPFeAjZBK2AwxmXHyCheEmu12TXlBU1qUSPFV18yQ2O+FeVAFU3tIgHLLbzQZ2sw9qwHThVia0l3QiD0mVFetBh4mR9Ed+Shou4SZ0BBPjMfBBf06PFTABz4pJ6hNoty4SACc+WgkHqZUFhcHLcEuMd4MfqjGu4gSPaa4ObO4IlzSgi7dvIeS8U/at/Kfd8l6g55YsmQCAconIT36DTLrC6N6EMqG3e3iBaHADRxJBLnmRPgua2jyHCP+ctxuup/Z7JtdAAHEyBrp8vFBqsDMMOmp0/XqrSVT4c8ZxzVmx+SB3ar11VRPE6JCjzQPFRIvSZEKKoZ2hAnPhRmryKZUzOqaQgVSvmkaqiLBKcSEDy6VFUaOaTimvGyBjWDmk4AJwYRqoKzeSCKqB3IWpR/uU76YAQ729QgaLd2xCf2LhuCo3ODd1D99QEVAdwoX1ITX4hGoKZTvGuOyB3E0oW7aCNUU97IQtbSUGdvmxG2sFRNIz4omAO+MwRzRGIZyPEdCENScctJJg9O7r8kB1l7Ec9OhH6oihMTOYEcz39/wA063oDg0A9aJ6neO9MY4Fp6NJ+PzQTdpW/p/8A1PzSUf31n5/93zSQYKjV4dI74mF077OL4utqsknhfAJ7pj3lctWt9B77hcKQIPaOPEMwYDSAQdNyg6LgVxxOP90wPH3bK4onmsz6OuPbuygGQNyIOn10WjqSCYQGMcvSCc0NSci6ZQeNjbPok+i47QiKTNypiR3oKmraEfsoC0q1uKkbT3fJCmNUABYeS8bSPJFwpm0zogBLIzSaOQlWJpjlKe0AdEFO63edvNNNnzJPQK2q1BzQdV+fIIK6rRaNkPUDBsERWGeaHLM0EBqt2b7l52g/KPJF9mo3NaBJKAUv/tEIO5tqbv7TzGSMfWYcgUNcUCRBzGx3BQCfcf7iQFIWpW7j7JRJYgocRoQRzz9+Sp7YkOAPT3nOfNaXFqROmwWbD4qCRMGfDfxQX3aBoe484k7zMmOQCr6FefW/DuBrnsgbi5Lpzy4tPGPkirVg4Y04juNPqCgL46P5X+X7JInsW9Pckg5yFY4XfcBDXAFvk5s7hwz8FXBS0qomXNDukkT5IOw4VUHHTcdXPaI1GeUyPa1Jlax9KVzj0Sv2vpMaAAKT2EQSTBcNZMiCSuj1rxrRJI1QeCiYT9F5TxalpKdWumaghBKytlC8NRA1agOYKgdW6oLM1gdU0Qq1tbPVTU7jqgODQFKVXG9zhMqXkoDqtUISrWjVCVrpA1LpAdUrFCVbsDdAXd+Gz3LJ4ni0zBQa+petP4ghK2LsbuueVsRdOpQzrp53KDY4h6VkZNVHc4/UduYVW1jjrJThbO2CApmKvnWVZWuNOd6pJHVUzLBwzMoyjQAgmUGvtH8QDjv70dT1VNhRloHVXdJuXegZXocQKw99SLahO7ZMcxGQXQdo3WPxmj/MPL4IKukJbkyD1PwVpZUDwcOrifj/AMqC3tT6rhnI17tUVdXXZsAiHSInLLc92aA77u7l7gkqr+L/AN48v3SQYpIJJINf9nwms+AcqZz5niHC0DwmehV1i2NVWuIIcBJgc5VT9nlcCpUA1LBHIcLmz4kE59FrfSmwPG14A0E5cxKDMtxBwEjPxSp4/UB18ETVtWav+Spr+8oM2JPT3IL2n6Tkayp6PpEXHXJYiriFM/gd4lPs71pMS5qDp9niHEjhUy1WJw26jRwPTfyV/a3UjXPkgtO09Ze8aFa06qQtKBlauFT3l0RmCjbzISsrid6g8xPEC5UdVhdqYCc+6BzQN1ck93Ln+yCQ9mMpnuT6dVuzSShrC1NZ4YHspgkDje7hY2d3HkjbTCHGoafaCRMOaSWujcE7IJON/wDTcn0rob+SKqWVxQHFIePFQtrU6uThwv5/WyAu3uwVK8SEJQw10TKPoWTtBJ7kBOD6xxLTUjkP1VPZWnBExP6K4p9EDnnNUmK2+fFG6vXZKCtSkeaDNijwgRmJJ000zKzt+XPdxHQEx0E/RXQKdFoyIy+eoWQxKzLKr2RMEx3aj9UFPwnmkjPuzvyHyKSDOJJJICsMvnUajajTm0+BG4K7rVIr29Grrx0mP/1MBOq4AF3/AND29ph9tOf8po/0+r8EGO9IqHqGB8PNZPB7VxqgvbkeLMjeMl1LEsOaTBzE75qpuLHhPE1vENwg55XtHNlzG5hx4juOeveh7SjxPaOGCT7uq39zb27jxOa9rjyJ8yoBa2zTLGOJ3J2QZyvbkEb+4juKKsbuo06kkc/aj4q0r29J34YC8t8NozxAGRvyQbPAndrSa6EZdUQAo/RZg7ONpVpeUfVJ5IMTjeQK55f1S4ldHx1nE0hZs4UAOKEGQqMjI7/Waks7B75yJkZGNFsbanSEHsgY3KeLxsy0BuegQYx1gYiS0t1BCt8CtCajYmG6nNacYgd6THKOtitT8NNjO4IHXFJxHDsNyqM4K0uJzn8yKfXcTL3Enkp6NxEfogfbWPCIJnofirS1tnc2gdyEtbeq4yWjuBzhXNvRjUFAz7k3dxPkFI2iG5Ny780SR0TCxBC/p5qJ+iIqFDVEEV6Y4Y3QVGkKtw46gcInqBmirl/rAb8Lo8cgn4TaCg3P2jmT13QWH8NakmfxRvP3pIOJJJJIEF377NzxYbQnYOHk9y4Cu4/ZXWBw+mPyvqgjqHcX6OCDQXtAEHhaI5nIfuqG4ouHrDMdMvctRWbxHPbSdP3KCu8PDsyUGQr1WGZHuQVxXyho9y0tzhg0QzsLjIAd8IM5RtnOOYyVrY4c5xH5Vc2WF6T71ZimAIAQTYFQ4WkDYozEGktTsMpQ1PxKAwygw2JNzPJB06c5c1YXRBKipsQA3eFyMlT3WGOB5ddlrmukogUGkZjuQc8dSrM2kcwVG7EHaFru5byvgzXHIkIX+EQUGNp1nu0Zr9alWtnaVMuI8HcJPmtJSw4DZS/dBGWSAG0teHMVfA5o7iqAfhPxTfuYdmf38wnNtHN9kz0QeF53y6fIpOd4ptasNPMIQvA3/dAQ56iqBeceS9qaIKW+a51b1dg35/FHMY8iD4r3CnNNSoSc5jyEK2qMAzCCu+4pIrtR+ZJBxZJIpIEur/Y/c/8Al6zN21Q6OjmAf/hcoW5+ya74bipS2qU58WOHwJQdqpwR3DyTatNe2sFoHcnudkgBqWsni22CjdAy5qSs6DKE7fNBOxgAUNQaLwXAUmHntKmWgQW9sz1QgMbeeHJXXZQFS4y0xAzzQZG41UQqbKxvLUhUt4/hQGMqgBHWtTc5hZZ1w7WMkTZ4mfxZINU2pOei8dVE9FW294HaZKcVPFARSqSpRB2Q1J4UheEEmUwMlHWOWmc7KPtwoa9cIA76oCQD4OGXhKEc0tM6oh72mW6qJvLX49UDmp9TSE1hyTaroBJO0oKBrHCo40z605g7/Iqe+v6zGgvEcQMZzMCdlHYHUnUmVF6ZVyynRIAPrOGf+MoKD+L3H9QeSSA++f2jyKSCuXqLr4e5qEIQJX3oLddnfUDMBz+A/wDzBaPeQqBT2NbgqMf+R7Xf6XA/BB9J0a3COWS9q1lV1rrR2oIB880x1ygmuqyrqtYBR3l0QDmqC7vigtX3gJgEytngNHgbJGawmBU/Wa5/Mfqt/TqerIQFV7g6jRAXTpUNxWjRCV74xCAS8cs3Wt+N8bK2unyZQNN445QSGwEZBVOKU+Aabq9q4g1ozIWcxjE21PUG5hBFQvi3uVpbYiHBVj6OQACDrWzm5t8kGqZdL19weaytvisZFGfxBp3IQW9S8y1Vdc4kUFVuZQXAXOjogtad2T1HL5FH8eUyOXmq+zaBqNt1IHZwTrl4IDmu96HvX/y3DciPrwlOY6ULeVMgPFBDaiCByUHpdT4qdL/N3+33IymzQbqD0poTbB35HA+eXxQZD+HH+ozzXqH43pINtXw8ELP4lg24WslMfTB1Qc5r2rm6hQLdXmGhyz19hJGYQdT9FrsVrKi4mSGBh72ern5BEOy3WS+zK+LRVtnf9xvua4f7T4ra1KXxQUeI14BQFlal7uJ2it7633KktKYj6yCCWlTGQCtrG7gcJOmiqaLSJB+vBSVJ1CA67uEDXuIVfd3xGoJ6hVN3iTiEBWJ4oG5DVZ+pjBGmZQdzdhxOZJURo+KB1a7qPObvAI3DbQkhxz706xss5IVs2lEQgkDY13KZUZO8e9EFmWfNRB4GpBjTrmgqrrDuPPcZ96rG0HtMEGNlpDdN036ctkLd0y4a5z9FANStnQpKNIgyrehb+qJ6KGuwTCCGg3fxPkk926JpsyQFzVzhBOD6szzQzjLvrv8AiE59SGoemdSgsrPMyj69o2pTdTcYD26jUcoQVu3RvP6Ksh7JI5wEGa/8Cf8AuD5FJanhcvEFOXJheou0TXOQTFyhq0wV4XqKvcholAK24FtWZVH4Tn1acnDyXTaFQOAI0I1XEcRvC9x5Le+gGN9pS7Fx9enl1LNj1jTyQaXEWePJCNrACSrRwBEqlvaOse5BJSxBj3cPGJ5IupUhuYiRrss9S9H+0dJyzmdDKOuLe4pD1SKg5OmfNA6sFU4jSDh1RDrurvR8nBB175w/9F/hB/RBmKlm4OVnhtuSMxon1btvEA5lQH/E/BPZckexTe7uafigs2QBGhTnVuiqX3tc5Cg/xhDvN27RoaOpQW9e7juyVRe4kG5anZoXlPBK7/bq8I6TmrrC8CYw5CeZOaCiw26qHVpA6q2t6xLoiFe1bNsaKtfSgtAEZ6hBasyYqupUl/mjL+sGNjp71S29aTPMoLR9UAZ7KjqVJcURe3G2WQVeyrugJqPzhT2zcwPFAMdnmra2J4Z3+oCAy2bmTyH6o9mTWN55/FBUGZAc/j9e5HUxNTuy+vegNgJJ/AkgxIenEoGyrSEVKBVHQFQ4peTkrHE7kNaVl6tSUDHOROGYg+hUbVZqNtiDqChF4g7HhWLNqsD2mQ4eR3B6oxjJK5T6OYuaL+Fx/lvOf9p2cPiunWD9Bud9iguqdMBOewHZJgyC9aM0Ataz3b5IC5tyNlaV38Ovmga94RnqgBp2zBnwzny8kU0N5DZB1cSOfq+SEOJPk7DrkgsXtaTohqjANUL96cd0K+uZj5oDnOHgp2OACBpt3Knc46IJalYHc5bKBzs535KZlMDNVtzU1QV2K3Rc7uXtEcLZ1J/5yUQpy7mn3BjKfrkgFruz1jmoi5MqOBTQSgOtWyeitqJz6BVlt6ohWlmIg+J+CCypZEdAXH4IvDc5d1y7vqVV9p6rnbkho+u8q7sqcNA6ICkkoSQcfwq72K0DKkiViqVThMrS2VUFue4QVmM3HE+OSrHFTXZ9d3eoECSXi9QILfeg2LcbeycfXp6T+JnLwWBRFhdupPbUbq0z38we8IO80XgjwSL4y5KqwG/bWpNezQ+47g9xVmNUDakEQVVXVPZWj2wEFXZOyCqfR2y8k0t5/DyRTqG/JBVKJ6oB6rJOXu2XrGACEQLZ3cvRbkckEU5J1F2aeKOacGxnyQKtUga6qlunydUReXM9NclVOMoC7cACTqdOqAv6uydXuwFWPqTmgcHKWmM5P/CiptU9JAfahWs8Iga/FBWrcp8kVRzdOzf1QEtbL6VPl6x+u8rS02+5Z7AxxudU5mB3D90/0tx0W1Ehp/mPEMHLKC7wQX/GkuKfxCr/AFX+ZSQBqwt7vhbCAC9JQJ5kleJJIPEkkkHqS8XqDU+guN9jV7JxhlQgf4u28Dp5LrdLMSF89tK696EY929EAn+ZTAa4bmPZd3H9UGrqUAd/BDVLcDdTMqyM02tEZoKurT3UIp9yLrBQ0XZoGC381HVaAjKpQNepPmgFqiNEHXqQDPkpq1cZ5qrvrkDLxQCXFbUqtr3MCPFR3V1JgIYN56oE9xJkp7Wr0NXsoHgo6yo7lDW9Lc+SsWuyQS8akuXFrAwe07LxO6gpncojB2drU7Q+yzTlyJnz8jKC9tXMt6PE8w1jcz4fquY43ibriq6q7fJo/K3YKz9LMd7Z/ZsP8ph/1kb93JZxAkkkkHoSKSSDxJJJAkkkkCSSSQJav7O/+pd/2z+oSSQdRt9u5SP3SSQCVVBT9o+CSSD24271XVN0kkFVca/XJUmIJJIKse15qRuiSSBJoXqSA6lqiAkkgdU9hH4b/wBPU/xP+wJJIOeFeJJIEkkkg//Z" style="height: 333px; margin: 0px; width: 333px;" /> </div>
<br />
Se ne è andato Candido Coppetelli. Un altro pezzo di una stagione felice della mia vita. Ci si era conosciuti a L'Aquila, nel 1985. Campo Nazionale di Formazione degli animatori CGS, i Cinecircoli Giovanili Socioculturali, l'associazione di cultura cinematografica di cui entrambi facevamo parte. Il mondo e lo spirito erano quelli di Don Bosco. Io al tempo ero un giovante studente di filosofia con la passione per il cinema, lui un giovane attore teatrale che poi sarebbe cresciuto, diventato regista, passato anche lui per il cinema.<br />
Ci avvicendammo in periodi diversi alla presidenza dei CGS, sempre con la passione per i giovani che avrebbe caratterizzato tutta la sua vita e mille furono le occasioni di incontro e collaborazione. Ricordo le partecipazioni al festival del Cinema di Venezia, dove eravamo accreditati come Associazione, e soprattutto i corsi sul cinema e sul teatro di Cevo, in Val Saviore. In quegli anni ci erano compagni di strada Giacinto Ghioni, Vittorio Chiari, si lavorava insieme con Bano Ferrari, anche lui clown, anche lui votato al teatro ragazzi.<br />
Candido era una persona garbata, gentile, attraversava la vita con un sorriso, il sorriso in parte ironico e in parte saggio di chi ha uno sguardo lungo e grazie a quello riesce a relativizzare i fatti.<br />
Mi mancheranno i suoi auguri, puntuali tutti gli anni, mi mancherà il suo spirito, mi resteranno i ricordi di una persona buona, intelligente, colta, di carisma, un animatore e un educatore di razza, come piacevano a Don Bosco.<br />
Il mio saluto lo lascio alle parole di Don Vittorio Chiari, che lo ha preceduto in paradiso...<br />
<br />
"Vorrei tanto essere e morire da clown.<br />
Non è una fuga dalla realtà<br />
ma l'immersione<br />
nel mondo dell'allegria,<br />
della gioia, che nasce<br />
quando uno vive<br />
contento di sé.<br />
degli altri,<br />
della vita e della morte<br />
che è ritorno a Dio,<br />
il Padre che ci chiama<br />
al momento giusto<br />
quando avrà nostalgia<br />
di ognuno di noi.<br />
E creò Dio il cielo e la terra<br />
E creò Dio l'uomo e la donna<br />
ma al settimo giorno per riposarsi creò Dio il Clown!<br />
Non poteva che essere andata così:<br />
il Clown è un essere affascinante, venuto da lontano,<br />
originale eppure comune.<br />
Non è una leggenda metropolitana:<br />
un pezzo di clown vive in ogni persona<br />
che viene al mondo "con ali e cuore di bambino".<br />
Ho sempre creduto che sia nato davvero il settimo giorno,<br />
quando il Creatore decise di riposare.<br />
Mi sono innamorato a prima vista: un colpo di fulmine<br />
ma anche un amore fedele, dal sapore antico, nostrano.<br />
È stata un'apparizione nella mia vita,<br />
un qualcosa di magico e misterioso, di gioioso e triste<br />
insieme,<br />
a volte drammatico, tragico, come il clown<br />
disegnato da Chaplin...<br />
Al circo abbiamo sorriso del Clown,<br />
forse senza renderci conto che dietro alla figura<br />
del clown schiaffeggiato, amato dai bambini e schernito dai potenti, c'era quella del Christus patiens,<br />
il povero Cristo della strada,<br />
il don Chisciotte dai mille sogni spenti,<br />
l'idiota di Dostojevskij, il Gimpel di Isaac Singer,<br />
che credeva che la luna fosse caduta dal cielo<br />
e che le mucche volassero sopra i tetti,<br />
credeva che tutto fosse possibile, anche se non si capisce bene<br />
come Gimpel credesse alle storie che gli raccontavano<br />
per non dare del bugiardo a tutti: "Credere loro,<br />
spero che abba fatto a loro bene!"<br />
E il rabbino disse a Gimpel: "Meglio essere un idiota<br />
tutti i giorni che essere malvagio per una sola ora".<br />
[...] E in Paradiso vorrei arrivare cavalcando<br />
un asinello da circo,<br />
con il naso rosso del clown<br />
e una lettera di raccomandazione<br />
per gli amici, che verranno dopo di me,<br />
ai quali mi sono impegnato<br />
di preparare un bel posto in Cielo.<br />
Mi fido di te, Signore!<br />
Vieni a prendermi al momento giusto.<br />
Quando la misura dell'amore è colma.<br />
Grazie!"<br />
<br />
Ciao, Candido...</div>
Pier Cesare Rivoltellahttp://www.blogger.com/profile/12445931917185754114noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-4130478513148653631.post-50601336849271983832020-02-19T03:08:00.000-08:002020-02-19T03:08:11.696-08:00Ripensare l'identità dei cattolici oggi<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Si può essere credenti e nazionalisti? Il cattolicesimo sopporta atteggiamenti di chiusura, prevaricatori, se non di aperto razzismo? D'altro canto, l'essere cattolici è compatibile con l'accettazione di certe logiche della tarda modernità che indicano chiaramente nella direzione della secolarizzazione? E il mercato? È compatibile con l'identità del cattolico?<br />
Sono alcune delle domande che la confusione di questi nostri tempi suggerisce e che un agile libro di Ilario Bertoletti aiuta a chiarire: <i>Cattolicesimi italiani. Conservatore, liberale, democratico</i> (Scholè, Brescia 2020).<br />
L'analisi di Bertoletti, stringata ed efficacissima, si muove a tre livelli.<br />
Il primo è quello che lo porta a distinguere su base storica tra modi di essere cattolici. C'è il cattolicesimo conservatore, fedele alla dottrina tradizionale, normativo e rigorista in ambito etico, identitario nella difesa della fede e proprio per questo poco disponibile verso i fenomeni migratori e poco indulgente verso l'Islam. C'è il cattolicesimo liberale, favorevole al mercato come spazio della valorizzazione dell'iniziativa individuale, disponibile nei confronti del pluralismo, orientato a sostituire la legge naturale con l'autonomia morale della coscienza. Infine, c'è il cattolicesimo democratico: laicità della politica, superamento di ogni atteggiamento confessionale, accettazione della secolarizzazione e delle sue sfide sono le sue caratteristiche distintive.<br />
Il secondo livello dell'analisi porta Bertoletti a riflettere sugli ultimi papi, sempre in una prospettiva idealtipica per sua stessa ammissione suggerita dallo Schelling di <i>Filosofia della rivelazione</i> e dalla lettura del Concilio di Paolo Prodi. Così a un Giovanni XXIII, papa dell'autorità e dell'agape, succede un Paolo VI, papa della mediazione. A Giovanni Paolo II, papa della presenza, Benedetto XV, papa della fragilità. Per arrivare a Francesco, papa dell'ortoprassi, nel cui pontificato si verifica l'importanza di non lasciar cadere nessuno degli elementi che animano la dialettica tra momento petrino (l'autorità), paolino (la verità) e giovanneo (l'agape).<br />
Il terzo livello è quello dell'oggi, segnato dalla "seconda secolarizzazione", un tempo in cui le domande da cui siamo partiti si presentano in tutta la loro forza di provocazione. Si tratta di un tempo in cui certi leader si presentano con i crismi dei salvatori: «Salvatori elettoralmente scalzabili proprio perché fondati sulla "coazione al superamento" propria del consenso post-mediale- ciò che viene dopo ha <i>de jure</i> maggior valore di ciò che viene prima - purché ad essi si contrappongano leadership dal fiato culturale lungo, in grado di dar voce e rappresentanza al dolore muto - e quindi potenzialmente coartabile in rancore sociale - delle diseguaglianze materiali e simboliche. Leadership attente al contenuto di verità delle forme della esperienza religiosa, non come serbatoi di immediate identità politiche ma quali memorie di quel dolore - memorie che relativizzano il politico che si erga ad assoluto» (pp.48-49).<br />
Un invito a pensare, quello di Bertoletti, sul piano individuale ma anche su quello della progettazione politica che nel caso del credente è sempre anche un problema di testimonianza.</div>
Pier Cesare Rivoltellahttp://www.blogger.com/profile/12445931917185754114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4130478513148653631.post-78917917427447144092020-01-30T01:05:00.001-08:002020-01-30T01:08:36.879-08:00La memoria e la gratitudine<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<!--[if gte mso 9]><xml>
<o:DocumentProperties>
<o:Revision>0</o:Revision>
<o:TotalTime>0</o:TotalTime>
<o:Pages>1</o:Pages>
<o:Words>690</o:Words>
<o:Characters>3721</o:Characters>
<o:Company>UCSC MILANO</o:Company>
<o:Lines>60</o:Lines>
<o:Paragraphs>17</o:Paragraphs>
<o:CharactersWithSpaces>4394</o:CharactersWithSpaces>
<o:Version>14.0</o:Version>
</o:DocumentProperties>
<o:OfficeDocumentSettings>
<o:AllowPNG/>
</o:OfficeDocumentSettings>
</xml><![endif]-->
<!--[if gte mso 9]><xml>
<w:WordDocument>
<w:View>Normal</w:View>
<w:Zoom>0</w:Zoom>
<w:TrackMoves/>
<w:TrackFormatting/>
<w:HyphenationZone>14</w:HyphenationZone>
<w:PunctuationKerning/>
<w:ValidateAgainstSchemas/>
<w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid>
<w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent>
<w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText>
<w:DoNotPromoteQF/>
<w:LidThemeOther>IT</w:LidThemeOther>
<w:LidThemeAsian>JA</w:LidThemeAsian>
<w:LidThemeComplexScript>X-NONE</w:LidThemeComplexScript>
<w:Compatibility>
<w:BreakWrappedTables/>
<w:SnapToGridInCell/>
<w:WrapTextWithPunct/>
<w:UseAsianBreakRules/>
<w:DontGrowAutofit/>
<w:SplitPgBreakAndParaMark/>
<w:EnableOpenTypeKerning/>
<w:DontFlipMirrorIndents/>
<w:OverrideTableStyleHps/>
<w:UseFELayout/>
</w:Compatibility>
<m:mathPr>
<m:mathFont m:val="Cambria Math"/>
<m:brkBin m:val="before"/>
<m:brkBinSub m:val="--"/>
<m:smallFrac m:val="off"/>
<m:dispDef/>
<m:lMargin m:val="0"/>
<m:rMargin m:val="0"/>
<m:defJc m:val="centerGroup"/>
<m:wrapIndent m:val="1440"/>
<m:intLim m:val="subSup"/>
<m:naryLim m:val="undOvr"/>
</m:mathPr></w:WordDocument>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:LatentStyles DefLockedState="false" DefUnhideWhenUsed="true"
DefSemiHidden="true" DefQFormat="false" DefPriority="99"
LatentStyleCount="276">
<w:LsdException Locked="false" Priority="0" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Normal"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="heading 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 7"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 8"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 9"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 7"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 8"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 9"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="35" QFormat="true" Name="caption"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="10" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Title"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="1" Name="Default Paragraph Font"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="11" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtitle"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="22" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Strong"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="20" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="59" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Table Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" UnhideWhenUsed="false" Name="Placeholder Text"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="1" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="No Spacing"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" UnhideWhenUsed="false" Name="Revision"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="34" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="List Paragraph"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="29" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Quote"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="30" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Quote"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="19" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtle Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="21" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="31" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtle Reference"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="32" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Reference"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="33" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Book Title"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="37" Name="Bibliography"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" QFormat="true" Name="TOC Heading"/>
</w:LatentStyles>
</xml><![endif]-->
<style>
<!--
/* Font Definitions */
@font-face
{font-family:"MS 明朝";
panose-1:0 0 0 0 0 0 0 0 0 0;
mso-font-charset:128;
mso-generic-font-family:roman;
mso-font-format:other;
mso-font-pitch:fixed;
mso-font-signature:1 134676480 16 0 131072 0;}
@font-face
{font-family:"MS 明朝";
panose-1:0 0 0 0 0 0 0 0 0 0;
mso-font-charset:128;
mso-generic-font-family:roman;
mso-font-format:other;
mso-font-pitch:fixed;
mso-font-signature:1 134676480 16 0 131072 0;}
@font-face
{font-family:Cambria;
panose-1:2 4 5 3 5 4 6 3 2 4;
mso-font-charset:0;
mso-generic-font-family:auto;
mso-font-pitch:variable;
mso-font-signature:-536870145 1073743103 0 0 415 0;}
/* Style Definitions */
p.MsoNormal, li.MsoNormal, div.MsoNormal
{mso-style-unhide:no;
mso-style-qformat:yes;
mso-style-parent:"";
margin:0cm;
margin-bottom:.0001pt;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:12.0pt;
font-family:Cambria;
mso-ascii-font-family:Cambria;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-fareast-font-family:"MS 明朝";
mso-fareast-theme-font:minor-fareast;
mso-hansi-font-family:Cambria;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;
mso-bidi-font-family:"Times New Roman";
mso-bidi-theme-font:minor-bidi;}
.MsoChpDefault
{mso-style-type:export-only;
mso-default-props:yes;
font-family:Cambria;
mso-ascii-font-family:Cambria;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-fareast-font-family:"MS 明朝";
mso-fareast-theme-font:minor-fareast;
mso-hansi-font-family:Cambria;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;
mso-bidi-font-family:"Times New Roman";
mso-bidi-theme-font:minor-bidi;}
@page WordSection1
{size:595.0pt 842.0pt;
margin:70.85pt 2.0cm 2.0cm 2.0cm;
mso-header-margin:35.4pt;
mso-footer-margin:35.4pt;
mso-paper-source:0;}
div.WordSection1
{page:WordSection1;}
</style>
</div>
-->
<!--[if gte mso 10]>
<style>
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:"Tabella normale";
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-priority:99;
mso-style-parent:"";
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin:0cm;
mso-para-margin-bottom:.0001pt;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:12.0pt;
font-family:Cambria;
mso-ascii-font-family:Cambria;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-hansi-font-family:Cambria;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;}
</style>
<![endif]-->
<!--StartFragment-->
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Siamo
sull’ultimo vagoncino del trenino che ci deve portare nel cuore della montagna,
dove inizia il percorso pedonale di visita delle grotte di Postumia. Il cunicolo
scavato nella roccia è stretto e basso: ti viene da abbassare la testa.
Partiamo e Ambrogina mi guarda e mi fa: “Speriamo che a qualcuno non venga in
mente di alzarsi in piedi…”. Il “qualcuno” era uno a caso dei nostri studenti:
un intero Biennio di Liceo e Geometri in viaggio di istruzione. Non riesce a
finire la frase, Ambrogina, e “qualcuno” si alza: una stalattite gli scalfisce
il cuoio capelluto. Sarebbe bastato che lui fosse più alto o la stalattite più
lunga… Passò il resto del viaggio a farci compagnia.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
È
uno dei tanti ricordi di dodici anni passati insieme, come colleghi e
collaboratori. Una delle tante “gite” cui eravamo abbonati, un po’ perché come
si dice “avevamo polso”, un po’ perché gli altri insegnanti, per dir così, non
facevano a gara per essere della partita.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 12pt;">Ambrogina Tandi era un’insegnante di matematica. Oltre a questo, come insegnante, era quel che
si definisce un osso duro. Il consiglio che dava ai giovani colleghi agli inizi
della carriera era: “Per i primi due mesi non far vedere i denti!”. Fuor di
metafora: non ridere con i ragazzi, non fare il fratello o la sorella maggiore,
evita di farti percepire come un amico. E lei in effetti rideva poco. Ma era un
gioco, era un trucco per “impostare” la classe: poi, man mano che si
conoscevano e gli anni passavano, lasciava spazio alle battute, al sorriso, e
costruiva un rapporto più disteso.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
La
nettezza nella relazione educativa si accompagnava a rigore ed elevate
richieste nella didattica. Il nostro era un Quinquennio Brocca, una di quelle
sperimentazioni integrali che avevano ricevuto ispirazione dal lavoro
dell’omonima Commissione, forse l’unico compiuto tentativo di riforma della
scuola secondaria in questo Paese. Il Classico “Brocca” era un liceo classico
tradizionale cui si aggiungeva un potenziamento della matematica e della lingua
inglese. Quel potenziamento Ambrogina lo aveva preso sul serio, tanto sul serio
che un giorno, al cambio d’ora (io entravo, lei usciva) Carlo, uno dei nostri
studenti più simpatici e “anomali” (come ebbe modo di dirmi una volta sua mamma
in un colloquio), esce dalla classe e indicando col dito la targhetta fuori
del’aula le fa: “Vede cosa c’è scritto qui? Liceo classico! Non è uno
scientifico!”.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Gli
“anomali”. Le piacevano. Più volte mi aveva confessato che quelli bravi non la
divertivano. Si divertiva con gli “anomali”, con quelli che facevano fatica ma
che erano anche “frizzanti”. Spesso di fronte alla bravata, alla “bischerata”,
le toccava di fare la parte con i ragazzi, ma poi, girato l’angolo o raggiunta
la sala professori, rideva con me e mi faceva notare l’intelligenza della
trovata. Sì, c’è un’intelligenza della trasgressione che io come lei
apprezzavamo: perché la scuola non è un sopedale che serve a curare i sani.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Rigore
e durezza nella didattica e nel rapporto con lo studente, dietro le quinte
lasciavano spazio a umanità e capacità educativa. Ricordo molti consigli
passati io e lei a difendere ragazzi che i più consideravano da respingere.
Erano ragazzi che chi li voleva bocciare non aveva mai avuto la forza o la
voglia di correggere, salvo poi rifarsi al momento dello scrutinio. Ambrogina
usava la strategia contraria: non risparmiava loro nulla, li faceva sudare, ma
poi sapeva leggere le situazioni con intelligenza pedagogica.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Adesso,
a poche ore dal momento in cui le ho dato l’ultimo saluto, questi e tanti altri
ricordi emergono alla memoria insieme a quelli di altri colleghi, “fratelli”, scomparsi:
Mario Landri, Emilio Bruni - padre, maestro e amico. Sono i ricordi di un
noviziato professionale e umano straordinario senza del quale non sarei quel
che sono oggi. Sono i ricordi di insegnanti, uomini e donne, autentici e
significativi, insegnanti che i loro allievi si ricorderanno per sempre perché
li hanno realmente segnati dentro. Con loro si è definitivamente chiusa un’età
felice, il tempo di una scuola fatta di relazioni profonde e di amore per i
ragazzi, una parentesi irripetibile che ho la fortuna di avere vissuto. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Mi
piace pensare che ora Emilio, Mario e Ambrogina tutte le mattine, dopo il “Buon
giorno”, discendano la via principale del Paradiso per l’abituale caffè e
veglino da lì dove sono sui loro ragazzi di ieri e sui ragazzi di oggi e di
domani.<o:p></o:p></div>
<!--EndFragment--><br />Pier Cesare Rivoltellahttp://www.blogger.com/profile/12445931917185754114noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4130478513148653631.post-30879158372552595812020-01-03T01:08:00.001-08:002020-01-03T01:08:17.561-08:00Una fine d'anno particolare<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
1. Jill Bolte Taylor è una neurologa americana. Nel 1996, mentre lavorava alla School of Medicine dell'Università di Harvard, viene colpita da un ictus che significa per le l'inizio di una nuova vita, in cui reimparare parole e gesti della vita di tutti i giorni ma anche tornare alle occupazioni di sempre con uno sguardo diverso. La storia di questa avventura, dieci anni dopo, viene consegnata a un libro - <i>My stroke of insight. A brain scientist's personal journey</i> (Plume Book, New York 2006) - in cui la Bolte Taylor ricostruisce tutta la vicenda, fin dal momento in cui inizia ad avvertire i sintomi dell'ictus che, da neurologa, riconosce subito e registra nella sua memoria con lucidità clinica. Il libro ha due obiettivi: celebrare la vita, la bellezza dell'essere qui, in questo preciso momento; fornire una sorta di piccolo vademecum preventivo e allo stesso tempo un diario di bordo con le cose importanti da sapere per chiunque si trovasse nelle stesse condizioni.<div>
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<img alt="Risultati immagini per bolte taylor my stroke of insight" src="data:image/jpeg;base64,/9j/4AAQSkZJRgABAQAAAQABAAD/2wCEAAkGBxISEhUSEhIVFhUWFxcWGBUWFxgVGRYVFx8dFxUYFhUYHSghGBslHR4YITEhJSkrLjAuFx8zODMsNygtLisBCgoKDg0OFxAQGC0lHx83Ky8wLSsrKy0tNy0tLy0rLi0uNy0tLTctLS4rLS0tLS0tLS0uLS0tLS0tLS03LS0tLf/AABEIAQ8AugMBIgACEQEDEQH/xAAbAAEAAgMBAQAAAAAAAAAAAAAABQYBBAcDAv/EAEkQAAIBAwMBBQYCBQcICwAAAAECAwAEEQUSITEGEyJBUQcUMmFxgRVCI1JikaEXMzVydLGzJHOCorLB0fAlNENjg4STlMLS8f/EABkBAQEBAQEBAAAAAAAAAAAAAAABAgMEBf/EACkRAQACAgIBAwIGAwAAAAAAAAABAgMREiExBFGBQWEiMkKRofAFE3H/2gAMAwEAAhEDEQA/AO40pSgUpSgUpSgUpSgUpXyxxQfVKgNH11pJLqORVHu7xAFcnessSSr4T55Yrj5V7aLqrTd+7d2I45XiUqSSe7wJC5PAIfeuP2c5oJmlePvC+HxL4vh5Hi8+PXj0r2oFKUoFKUoFKUoFKUoFKUoFKUoFKUoFKUoFKxWaBWtfoxRgoySMYzjr15rZrFBA/hUi3E1woQh44tsR4zPGHAZ39MFBwD8OazoNgLa0ignKsypmQsQ29/ilboN2WOennzU7ivKW2ViCyglc4JAOM8HB8uKCH7K6Q0MEYl2l0BVcDiOPJ7tF9MIVBx1x6AVPVgCs0ClKUClKUClKUClKUClKUClKUGDVX7V9vbLTmCXEjd4w3CONC7bScAnyUEg4yRnBqztXIu1cFxYau+oGye8gljVRtG4xHG0jAB5GPMYw3UUWIXfst28sdQYpbykyBdxjdGR9vmQCMMPoTViuZgiM5zhVLHHXAGTj51RuwvavTryeTubf3e724dHRUdlU84K9QD1HXpxV9IoT5c4/ln0/r3d3/wCiP/vVi7H9trfUmlWBZlMQQt3sYT492MYJz8Jqne2qJVfTQFA/ytOgA816+tdTjiVfhUDPXAAz+6hOtNXW9TS1gluJAxSJGkYKAW2qMnAJAzVG/lm07zjuwPUwjAHqfFVk9o/9F3v9ml/2a5doHtDgs9Oit3sJpGWMoJGRFhkPPSRuWH0BPBoQ7Lourw3cKz28geN84YAjocEFTypByMGtueZUUsxCqoJLHgADqSapXsh0Sa0sSLhdjyzSTd1we7VsADgnk4z9xXn7b52TSJ9pxkxKf6pcbh9xx9M0SWP5XtK7zu+/fGcd73Mnd5+uM/fGPtV7hmDgMrBlIBDA5BB6EEdRVPm7N2q6S0HcJsFqx+EZ3bC2/OPi3c59a1/Yncs+kwFjnaZFHyVWIA+1VIlZO1PaGKwt2uZ95jUqDsAZsscDgkf301TtDBbWpvJnKRBFfkeLxAbVC/rHIGKq3t0XOkygdTJCP9cVRjrSalfafDch009SI4sjCTzxKBlyeilvDx/8iRDbs3Z7WVu4VnSOVEf4RKoRmXyYKCcKfLPXH0r67QazHZ28lzNu7uMAttXcfEQowB8yK3o1AGAMAcADjAHoKqHtf/oe8/qJ/iJRWn/K1p/pdf8At35q6aVfrcQxzpu2SIrruGDtYZGR5GueaP297uCGP8K1B9saDesClWwAMht3Q10uLoOMfL0FZiR90pStBSlKBSlKD5eud69ruuWtzKUsFurY7e67pvEgHB3AeLcevTHoa6KRWMUIlyrsrpF/easmq3lr7osUZRIyRukJVk5HxcBicsB0Arq1MVmizO3Nfa/pk876f3MMkmy5Vn7tC+1QVyWwOBXSBTFZAoiA7fW7yaddxxozu0EiqigszMRgAAck1VbDsk11oEdnNGUlWPcgkUho5ULFeG5Gfh+jEeddJIrBFBTfZbd3LWSw3cE0UsB7vMqFe8jH82wJ+IgYU/1c+dSXbzs9+IWUtqGClwCrHoHQhlz8iRg/I1YcUNBx06p2g91OnfhhMndGH3neu0oRt3bidm7Hz+eB0rofYfQPcLKK1LBmQeJh0LsctjPOM1O19AUTSj+2TT5rjS5Y4I3kkLxELGpZjhgSQBzxXx2p7IC70mOCNBHNDHHJCAAhSVV5Tj4d3IOPM58qvZFY20VW+weqXE9ohu4ZIZ08EglQpvIHEi56hh/HIry9qFlLPpd1DDG0kjqgVE5Y+NScD5DJ+1WrFMUHNNM7WalDFHF+C3J2Iq53LztAGa6BpFy8sMckkZid0VmjPVGIyVPzFbW2sgVIGaUpVClKUClKUClKUClKUClKUClKUGvcXaJ8bBc5xk4zjkn6DzPlWnruqi3hMnUkoiDk7pJCFQYHOMkH6ZrU1TRnklkkSUDvLc243LuEWSxMiD8xO4AqSPgX0rwigjna0WFt8FuO83g5DMimGFSfzHxOx+aLQTlnG4zvcNkkg7QuFOMDjrznmtqsCs0ClKUClKUClKUClKUClKUClKUClQ/anX0sLWS6lV2SPZlUwWO91jGNxA6sD18q2tE1Jbm3iuEVlWVFkCtjcAwyAcEjNBvUqu9s+1sWmxxyTRyOsj7B3YUkHG7JDMOOPLmt251qNbVrtcvEI+9GzBLJjI25OOR86CVpUR2W15L62S6jR0RywCybQ3hYryFJHl61t6rqUVvE80zhI0GWY+Q/3mg3KVzW39tOmNJsYTopOBK0Y2H1PDFgPqBiui20yuiupBVgGBHQg8gig9DWFUDoAKr/AGv7WQ6csLTJIwmlES92FOGPILbmHH0qwZoPqlQnaftRbafF3tzJtBOFUAszkeSqOv8AcKhey3tKsb+XuIzJFMeVjnXYWxz4SCQTjyzngnyoLrSvkGoK67UxJfxaeVk72ZGkVgBsAUFiGO7IOAfLzoJ+lQXaLtPFZvbJKsjG5lEKbApAY9C+WGBz5ZqboPqlVDtB2+gs5Xikt7ttgBMkcJaPBGfjzjjzrz0D2i295LFFFb3YEudsjwlY8AFsl84wcY+pFTYudKwKzVClKUCsGs0NBR/bP/Q13/4P+NHUx2A/o2z/ALPF/sitD2q6fLcaXcwwRtJI3dbUXqcSxscfYE/apTsTbPFYWscilXSCNWU9VYAAg0X9Kle3gf5Naj1uAP3qRUDpeoSWUd/o1y2QIZHtXbwhkKklFyeh6geoceQq2e2PSJ7mC2W3ieQrOHYIAcKAeTyOKz7UuxxvrdJYlPvMAOwDrIhxvj+vGR6H6mixPTa9jZ/6Jt/rL/iNXv7U9BmvtOkggJ7zcsgUHG/Yc7cnzPlnzAr69l1hLBpsMU0bRyAy7kbqMyMRn7YrZ7bJqPcD8NMQlDgsJDgsg5wnG3JPXPlnmiT5c+i7cxRW8VtqWjSxRLtjO6D9EAv5lV1HpnAJOemeK6/ZXKSRrJGwZHUMrLyCp5BFcj1q+1/UIWsn0xIRJgNKWwoAIORknb06jJrp3ZfSvdLSC23bu6jVN3TJHUj5UklQvbv/ADVh/bU/uNdQFc99sOj3F1FZi3haQx3SSMFx4UAOScmuhA0Zcs7VW6T9pbKKVQ8aWveBG5Xfvk529Pyqf9EVpdq+1GnSXqLPYXQmt5+7jnU9yCwbAw+RvXIyBzxmp/2hdmrtru31Ow2tcQKY2ic4EkeSQAfXxMMftA+WDEPpmq6xcWxvrVbS2t5BKU37mkdegH92egBPWg6wtcl7c6k1tr9rOsEtwyW74hhUvI24MpIUDoM5NdbBqhappE7a/aXQiYwJBKrS8bVZlcAevp++pKwqHa3tRJe3OmrJp93a7L2IhriNkDkkDapI5Pn9q7ZVD9pOkzzzaa0ETOIrtJJCuPAgIyTk9OtXykKgO3v9HXf+Yf8AurW9mX9FWX+YSt/tnbPLY3McalneJ1VR1JI4AzXh2As5IdOtYpUKSJEqsp6qw6g4qIsArNKVoKUpQKUpQY20ArNKDGKbazSgximKzXzmgztpWteX0cQ3SOqDpliByfLnqaipe0qZxGjP6HKqD9M8/wAK55Mtcf5p03WlreITuKYqhxdvZTkm2VVHBzKWYHPORsGeMnAqwDWfCHVlkQsFypwBnz4z9MfOuXqfVY/T2rXJOtsY55zMV8pzFZxVPse31uzlJkkgYNty+0r92U8fcCrXFOGAZSGU9CCCD9DXeLRbw6ZMN8euca29QKYpWa05sYrNKUGCKAVmlApSlApSlApSlApSlApSlArWvbpY0LucAf8AOK2DVJ9pF7IogjRtodpGZvICMDHODjlunnWbzMVmYZtaKxuYmftHlS+0drd3N7JcSKZIUUmAA57gDbz3ec958TFuevoBU72WmjDGKRVKyBSMjhWUDAz8wa+NOdprG4AwzRo22QLtdh8TDpnOMit6zmFpEGY75ZMEemD0Oep/318T1GS2bFas/m3qI/nb2ZLXvwx1pNdTud+fbSDu9OvZHYQxhWd3G+RNkca+RVcYz0+vU1tWdlqVoj97JFKh2nKxjwleS7KoB8hzz1r3OoXsviBZU6bvDGvJwMM3H8a1H1a7hPikbKnDA4IyP3jBFdIp6nUTeKzEfSYnv5d82K+aJrWK1nx1x2i+0XaO3LAzBe+RTuWI9QwDJvJ4X954NTfZNryCKOYgRpKQRbFi+UPJbDAFDt56+YzmtiO7gukZ3t4jPBmYZUbW2jzOM8+n0rU7QaxM2TFuXyZ2Clxz0UKSEX95NSM2S14pipw19+vh57Y4/BjzWnlHvOv2+jpVhdrKgdeAfI9QRwQfnW0K5d7M9TdJ5IZJSVlG5ASzZkHxEE/DlcZGfyiuoKa+1Mcet7+8OOSlqW1aJj/r6pSlGClKUClKUClKUClKUClKUClKUGDVB9qq7Ut5DuKh3QqDgEuAV3H0yn8av9R2taXHcwtDIPC3mOqsOVYH1Bq1mu45eGqXtSeVfLkMVlcdz36XksDSDYUTaI8YO0lSPDwADivrQ4r+eRUmUPgeCYbVXYgA2sB59OcZ5NXKLsq6KiTN3iR9GXgv6B1/Lx5jPn0qs3kQguXXvOQ42t+bHDAA/LIFfOpa2TPfFxjlO9Trr7PT/ttXnkm3UR87T2ryS7o4G2QhgPEh46kIhdhwSRjOOPKoi604RbSDIr7guxnctvAJ27SSCvBbfjG1Wzg1tXOti4MSO4VPEJZFG5ZAPhAUjIG7GT6g445r4u4omkBEne95hHSEd2xCghOWOAAevPiOODXXDl1MY8sfin9mdZqV5RWdefHfy2NGsSuWc7lkB2DjEi5wxP6wzk49Cta3aJY0RmZQH/JjwtvPAIAxwOpzUloNwsUZtrhe9twcJLs5hJ/JcR9YzzwwBUjzGcVAXWnpOiMrIsgUKzL4lJXghvnnofnXLL6GlPVxlvaeH2j+/Lz2/wAjE45517n3e/s4hjlu2Z92+NN6EHCk8o25QOeDkfeurquKofs30honlkPiDKqBxkAYJJUA9fIk/QVfhX08tsc2mcfhmuS2SIm07ZpSlYUpSlApSlApSlApSlApSlApSlArGKzSg+SK1L+wSVGRhjcpXcAMrkYyCRwa3axQckl9mV7CcW12jR/94NrD5nGVP2AqX0z2eSsR77dF1GMxQgxq3nh26kfTFdExTFZ413vT0z6zNNePLpE6hoqSYYFkcDCuhCkAdOSDkfI5FVG8tnilyypcMAcwMO5lkQclosHZKR/dnpXQ8V5XVqki7XUMvXDDIyOh+vzrpF+tT4eKcdZnaP0LWLe4Qdwy8D4MbWUfNOox0+oIqVBqu3/Yy0lcSFXVx0ZHKnJ889c1PW8AQYGT/WJY/vNS0V/S3G/q9qUpUUpSlApSlApSlApSlApSlAzXx3gzjIz1x54HU49OR++vqouXTWM4m3/DhQu0fB+cbuvJwfTwiixr6t+W6RSAzqC3CgkAny4HnWFukLFA6lwMlcjIH0qN1fSmmdWDAADaQQT+ZX6dD8PQ8c19JpZErSh+pchSOAzBQGHzGMfQ0XVdeUkJ1xncMZxnPGQcEZ9c8UE65xuGeeM+nX93FRNto7LGYzIGBdJMlAPErB34HXcQTn1Jr6ttI2T98GGCZSy7cZaTbhs+RAXB9c/KhqO+0m1ygYIWUMeikgE/QdTWFuozuAdcqQG8Q8JPQH0Nak1kxmWRSqgABuPEwGfDzxjJz/8AtasejMEaMsmCQQwTDYD954znn/k0TrSU9+iyy94mVGWG4ZUDklh5D61mW8jUEtIqgEAksAATyBk1FvpbkXCbl2ziTGRnaXULyPOsx6PiOWMMMOwK+H4FAUBT64xwfpRdQlDcpgneuANxORgKehJ9Ov7q+DfxeH9Inj+DxDx/1eeftWnd6bvaRvCd6xjawOAYyzAkj6/wr6isG/QFn3GMszHGN25WX7YyP3UTptyXkagFpEAJ2glgAW9OT1+Ve4NRmqae0m0oVRlzhiMkbuuB0PzBqSUUH1SlKIUpSgUpSgUpSgUpSgwajdY1LuApCbizbQM46Atxwck4qSrzkhBIJAypyD6Hpkfaix57aC6ixlWMRkAorkkkFd2eMAY8vUV4WetmRJGWJiUAICnO7OfD0GGGAT14IqQksI2cSFRvUYDc5xzx8+p61gadFgrsXDAKR6qucD7ZP76LuPZpTaxtRHCbsqzthuERPjIJHiI9OOnlX0dYHe91sOd4QHI8QKlyQPljBHzzWw+kwlUUxJtQ5UY4U9ePv19fOvQ2MZYMUXcG3BsDIbG3cD5HHGaG6tL8bXZM4XPdNjAYEsMgbuOnO4YP6vzqVrVbTIipUxrgrsIx1XOdvHlnn7mvSK0RU7tVAXpt5xg9aJOkde61sTd3ZODLkZAwsJIc/M8Zx869/wATHebNp/nRFnI6lDJnH2xivR9JhKLGYkKJyqkcD/j889a+/wAPj7zvdi94Bjfjn06+uOM+hxQ6RkWv7kkYRE7Ap2qwJJZioXkDDcZx8xzXq+t5CmNN++RkHi48Kls8A+mMYre/D4/1F6KOnkpLKPsSSPrXxLpMLDaY1xvL8DHjbO5sjzOTk+eaLuvsLe/pe62HIAbOeNp4zn13ZGPlnzreFeSwKDuwN2NufPaOQPpXtRkpSlApSlApSlAryubhY1LOyqo6sxCgfUmvU1T/AGt86Rd/1P8AeKCzSX0a7t0iDZjdllG3d8O7J4z5Zr7muUQbmdVBIAJIAJbhQCfMnpXLe3SjbrPHVbH7+NcVZu3n/UYP7TY/40dBchWqmoRFzGJYzIPyb13fMbc5razXGb2NDd3R93xL+LW4W92KFhXEJaMzDxjcMrtxgmUZ60HX2ukDiMuoduQhYBmA6kL1NFukJYB1JT4xuB2efiHlxzzXItft0ZNVumUG4hv7dYp/+0iVWhAWN+qDBPA9TVt7HIDfawCAQbiIEEZyO6GQR5igtMWsW7nalxCx5OFkQnA5JwD5Dmvq11SCU7Y5onbGdqOrHHmcA5x/xqhaNotql3q5S2gQxd2IysSAxhrUbxGQPADk5AxnJ9az7Ikt/doNmntFKLZS10bdEEuSAQsw8T54PP6tBe7jVYI2KvPEjDqrSKpGeRkE8V7C6TIUOuSu8DIyUGBuA815HPTkVSu3OiWr3mnNJbQO0tyUkZokYyKIZNqyMRlwMDg/qj0rQv5e71iGZSohjeLTe7UBVXvopJiOOgUrDx08VB0IX0RCsJE2udqHcuGbkYU58R4PAr0huFbO1lbBKnBBww6g46Eelc30DT2/FGsig7iyllvI/wDzQHdAD0VmuOvqvpU/2BGBe4AH+XXJ/wBbNBZ1ukLmMOpcDJQMNwB8yucgV52+owyMUSWNmGcqrqzDHByAeK5Z2dtI1GmXKoonm1G7SSYDxyJm5AV36suETg8DaKj+yEUbz2scNuUulv7mZ7nuxHutUeRZUE3BkHiVdozjNB26tVNRhZzGJYy4yCgdS2R18Oc8VsiuKwRQPd3UcMOb38WDpIkLBkiWRWmLXAUBV278qW5z0OaDs0Fwr7grK207WwQdp64bHQ/L5183d5HEMySIgPALsFBPoCTXOdK1e4tru72pEYJdU7lyWbvAzxR4KrjbgYHn5n05lPaZbpI2nJIiurX0KsrqGUqeCCrDBBGaC7QyhgGUgg8ggggj1BHWvSqd7PIlj9/hQBY4r6RY0HwxqY4nKoOijczHA9auAoM0pSgw1VTtZoF3e5t+/hSzkCCVe7YzEK25gjh9uGGBkjj51bKxigpPaPsfNcC/CSRqbpbcJuDHaYWDNvx644xTUdC1O4tWhmksw6yW0kJjWUIO5cOwlDEk5wvTHnV3xWDQRWhpeBW98a3L7vD7usiqFx0PeMTnOeaq8vY26e4nzNCtrNdx3bAI5mzFsKIGJCqMouTgnrV8yKZoKJqnYiaSWdEuI1tbqeO4nUxsZg0ZVikThtu1io5IyM+dbFtoGoQXlzNBJadzczRyOsiymRVVQjBSpC5wDjOaueRTIoK5baBIs2oSbkxd7Ng5ym2EQ+P7jPFa3YjR9QtI4red7RoIoti90sokLDG0sWO3GN2cCrZkUzQQmv6O881nIjKBbzmVg2cspRo8Ljz8XnVevewJlSaUsnvb3QuFl3SbQqOpjUr690uw8dSavmaZoK/YaHImo3F4zIUmhhjCjO4GPO4nPGDmo7RND1G2nlxJaNbS3Mk7ArL3wSQ7tqndt3DjnFXHNKCkaV2MnilhVp42tbaeW4hUIyzF5d+VkYsV2qZHxgZPFY0rsZNCtsRLGZYLyecnxbWhuN4kTpndtYfLK1eM0zQaGmG4Jm78IF74iHZnJhwuC/Pxbt32xWh2Y0SS2a7Z3Vu/uXnULkbVboGz5/Sp3NZzQUx+yExeRu8j8eore48X82EWPaf2vDn0r77SaFf3IiZZLUSQXffx7lk2mJc90smDkv0zjj0q4imKCr6Nod1bRsVlheee57+4ZkcR7WAVlhUNkEKqgFiehJ61Z1rOKzQKUpQKUpQYzXw/NYuQSrBThiDg+h8jUElhfYG67U8jdiMLxwWwfXqPvSIRszQ3YIEcse3JyZFLNglcdMDgb+PpWEivcR7pIPhPeYVhl88bM5wAuevnWHsLoqALrB5ywjHILlhj0IQhc/LNfMmnXW5Ct1gLjcNgO/nnPz28fxqwjEkF8SMSw4ITdwcghwX28Y5TIwfM17xx3YY5eIp3gwMEMIudw+bfDj718SWNxh9t0Q5fKnYCFjDFgm08E7SFLdTtFfT2lyUjUXADAtvfuwd4Pw4HRcU2unjbwX3HeSwdcnYjDOGOF5J4KbMnrnNfEFvf4UNNF0QMcEndht5XgDltuM+Wa+m0672KnveD+k3Pt5bezFdvmu0EAH9kV6e5XO9j7zlGJwu0AouzaAGxknf4s/artNPLudR2n9LbbsPg7H+LL93xn07rPzDfKveaK8LPiWEKWO3wMWWPYAM84L95k+mMV5HTLna497ILcg7fhbcGGM87dg24+ZPnT8Ou/Efe8MWUjweFVXcSoU+uRz+zTce5p6RwXe2UNJHllcRkA+BsYjJ45HQn55rN1HeEt3bwhTnGQ2QNy4OR+zv9ecV8Np114Ct1ggnflAwbJU8D8uMMP9KvlNPvAADdgkZye6Xn9HsAx5fpPH/CnyMpDejZ+khPjcvkE5QsNgUgDBCZHI6mvm4jvlB2PE3oCDuILLgknA4G/j6UfT7wY23XoPEgOPiJPTJzlRj9mstpt3lSLvBHUd2CCMgsMfbg/Or17wPRYr3Z/Ow78nojbduFCjrn9Y5+YFYigvNwzLFt5B4JYrsIRgcAbt+CfLArLafc90FW5IlCOveFdw3sQVcoeDjBGPnWWtLorIBcgEldjd2PAAwJyD8WVBH34rO103NMEoTEzKzZPKggbfLOfOtwGoV7G62jF1gliWOwHjAChR+UA8/et3TIZEUiSTec8HHRQAOvnzk/ekjepSlRSlKUClKUGKj7ixdphIJnVAFHdADaSC2ST15BAx+yKkaxQV+Ls9IDlruZvCFOcDJAXnjoeD0/WNbA0eTKMbiTwhlYDo4JYjOemM9evhFTNKvKU1CvpoEoRkW8nGRgHglDggkZz5nODnoK2ZNKlJY+8yjO3aBjw4xn6k4/jUvSm5NQgDoUpD5vJstGyA+EFGYKN6/PIJ5/WNe0mkSNHsNzLnerh+NwCjG3jAIPJ+9TNKbk1CDOhyYA97mBySxGPGTt9eg8J4H6xr7TRnEhcXMu0lyY+CviUqOvIwTkY9BUzSm5NID8Bkxg3cx+HrjI28nn51sTaVI0YUXMqsERO9ULvO1gxY5BG5sEHjoxxipas0mZk0iV0yXBHvMnLKc4XgBmJUemQQP9EVrz6FIwUe9zDagXy8REbxFz8yWDfVRU9Sm5NIQaM4DKLmTBBwfNXLF932GFx6Cs/g8uQfepeEjQjjBKZ3P/AFmyM+XFTNZpyk0h7fRiH3STPJ18LdMHBHA9McfWpcCs0qKUpSgUpSg//9k=" /></div>
<div>
<br /></div>
<div>
2. Le settimane prima e dopo il Natale, diciamocelo, mettono a dura prova. Invece di rallentare, distillare il tempo, trovare spazi più rarefatti nella propria vita per respirare il Mistero di un Dio che si fa uomo, noi si corre di più. C'è la pianificazione di cene e pranzi: vigilia "di magro", a base di pesce (secondo la tradizione napoletana); pranzo di Natale a base di carne; la ripresa di S. Stefano; e poi cenone dell'Ultimo, pranzo di Capodanno. C'è lo studio sistematico di cosa regalare e a chi. Servono competenze di ricerca: si consultano i fogli Excel che registrano i regali degli ultimi anni, per capire cosa non regalare e cosa poter riciclare. Il salotto di casa si trasforma nel laboratorio di Babbo Natale: carte regalo, forbici, nastri, scatole, cesti. Panettoni, pandolci, gubane, bisciole, pandori si impilano sul limite degli armadi come delle improbabili architetture. E poi si spostano i mobili, si piazzano i tavoli, si chiedono a prestito le sedie ai vicini. Quindi lo stress dei preparativi lascia spazio a un altro stress, quello che a colpi di trigliceridi e colesterolo attenta al nostro fisico. Si boccheggia, si dormicchia sul divano tra un pasto e l'altro. Sullo sfondo le chiamate della tombola, i giri del sette e mezzo.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
3. Come tutti gli anni non mi sono sottratto al rituale. E non mi sono sottratto alla tavola. E proprio per questo - almeno così credevo - subito passato il Natale ho iniziato ad avvertire fastidi alla bocca dello stomaco. Dolori brevi, che passavano con un respiro un po' più lungo, o se mi sedevo per un istante. E come tutti gli anni la convinzione era che fosse tempo di iniziare la fase detox: pranzi leggeri, minestre di sera. Era sicuro che fossero gli stravizi: lo stomaco si lamenta, si sa. Ma i dolori non passavano, anzi si facevano più ravvicinati e più intensi. Ho iniziato a scorrere internet. I siti che descrivono i sintomi dell'angina pectoris sono migliaia. Vi cercavo quello che mi potesse tranquillizzare. E lo trovavo nel fatto che il dolore al centro del petto è solo uno dei segnali di una sofferenza cardiaca e così mi sono convinto del fatto che, in mancanza degli altri, il mio fosse proprio un problema di stomaco. Maledetto consumismo!</div>
<div>
<br /></div>
<div>
4. Il 30, vigilia dell'ultimo giorno dell'anno, nel pomeriggio, avverto un dolore di forza e durata mai provate prima. Si decide che quella sera sarebbe stata solo minestra di finocchi: nient'altro! E così è stato. Poi: divano, piedi sul puff, plaid addosso. Canale 167, quello dei Gialli, una puntata di Tatort. Come sempre ne vedo i primi dieci minuti e come sempre mi addormento. Alle 23.00 non mi sveglio come al solito perché il telefilm è finito, ma perché quel dolore al petto è tornato, questa volta fortissimo. Mi manca il fiato, mi piego in due, intanto sono diventato pallidissimo, freddo e sudato. Le mie ultime resistenze sono spazzate via: non è mal di stomaco.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
5. Sono le 23.30. Sono sdraiato su uno dei lettini della shock room del Pronto Soccorso. Elettrodi dell'ECG dappertutto, flebo nel braccio destro, fascia del misuratore di pressione nel braccio sinistro. Il dolore mi ha abbandonato. Guardo il soffitto della sala e ripenso al libro della Bolte Taylor: no, questo non è un ictus, ma l'esperienza di vivere il tutto "dall'interno" è la stessa. Di solito certe cose le vedi in televisione, o ne fai esperienza diretta perché qualche amico o parente le ha vissute: trovarsi lì, vigile, e capire cosa ti sta succedendo, è un'altra cosa. Penso alla mia vita, penso al significato del fare, del correre, dei tanti troppi sforzi: perché? Penso che potrei essere al capolinea, che non ci potrebbe essere domani. Ma sono insospettabilmente tranquillo: fiat voluntas Dei. Un nuovo forte dolore mi strappa ai miei pensieri: un nuovo ECG, fatto proprio durante la crisi, certifica che le coronarie non funzionano a dovere. Il medico, prima di farmi trasferire in Unità Coronarica, mi informa che l'indomani mattina sarei stato sottoposto a una coronarografia urgente per fugare i dubbi.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
6. La notte passa tra i lamenti dei miei compagni, che indubbiamente stanno peggio di me. Ci sono sei letti, il mio è il penultimo a destra. Davanti abbiamo la vetrata di quella che sembra una cabina di regia: al di là del vetro, dietro a monitor e altri macchinari, un medico e due infermiere. Siamo monitorati in tempo reale. Provo a dormire ma è impossibile: ogni quarto d'ora il misuratore di pressione mi stringe il braccio e le infermiere entrano ed escono continuamente. So di essere in terapia intensiva, ma stranamente ancora una volta avverto una tranquillità surreale: mi sono convinto che sia stato un dono e non merito mio. Credo poco al saggio stoico, o spinoziano. Dopo le 4 mi preparano per l'intervento: mi radono braccia e inguine. La "coro" (la chiamano così i cardiologi, abbreviando, quasi in uno slang giovanile, che le dà quasi un tono familiare) si esegue entrando con un catetere dall'arteria radiale del braccio o dalla femorale all'inguine. Se da una parte ci fossero impedimenti occorre essere pronti a entrare dall'altra. Prima di portarmi in sala il medico che eseguirà l'esame mi spiega i possibili rischi. Rimango comunque tranquillo.</div>
<div>
<br /></div>
<div>
7. 31 mattina. Festeggio l'ultimo dell'anno sul lettino del reparto di emodinamica. Il braccio destro è immobilizzato. Sopra di me i bracci mobili che devono rilevare le immagini radiografiche del mio cuore, alla mia sinistra gli schermi su cui chi interviene vede il campo operatorio. L'équipe è impegnata in una discussione sulle lenticchie: quante ore nell'acqua? Vengo coinvolto nella discussione. Poi silenzio. Sento l'ago dell'anestesia locale che mi infastidisce il polso. Pochi minuti e mi viene inserito nell'arteria il catetere. Lo sento salire ma senza avvertire dolore. Un calore diffuso in tutto il corpo mi avverte che è stato irrorato il mezzo di contrasto. La discendente anteriore è parzialmente occlusa. Ci infilano dentro un palloncino: sento gonfiarsi l'arteria nel petto. Lo fissano con uno stent. Ma allora, le lenticchie?</div>
<div>
<br /></div>
<div>
8. Botti e fuochi artificiali: il nono piano dell'ospedale è uno splendido punto di osservazione. Noi abbiamo già festeggiato, alle 19.00: pastina in brodo e una mela cotta. Ricorderò questo "cenone". Ha segnato il mio ingresso ufficiale nella categoria dei cardiopatici e nel programma post-angioplastica della mia ASST. Come nel caso della Bolte Taylor il mio sguardo sulle cose non sarà più lo stesso. La vita è un dono prezioso, troppo prezioso per non essere vissuta istante per istante o per essere sprecata in cose di poco conto, o ancora per essere bruciata dalla rincorsa del denaro o della carriera. E a tutti quelli che sentendo un dolore al petto fossero tentati di dare la colpa alla digestione, raccomando un giro al pronto soccorso, senza pensarci su troppo: se poi vi rispediscono a casa per falso allarme, tanto meglio...</div>
</div>
Pier Cesare Rivoltellahttp://www.blogger.com/profile/12445931917185754114noreply@blogger.com19tag:blogger.com,1999:blog-4130478513148653631.post-51001046394541602522019-05-31T08:41:00.002-07:002019-05-31T08:41:55.429-07:00Viaggio a Kobe<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
1. L'aeroporto di Osaka è sul mare. Costruito su un'isola artificiale su progetto di Renzo Piano: sulla terra ferma non ci sarebbe stato un metro di spazio. La sala arrivi è piena di personale con la mascherina calata sulla bocca e sul naso. Il controllo passaporti prevede la lettura dell'iride e dell'impronta digitale: ma ad assisterti c'è una giovanissima donna che ti sorride di continuo; se è una guardia di frontiera non te ne accorgi proprio. Ossessione per il contagio e gentilezza sconfinata: la prima immagine del Giappone.<br />
Il bus che ti porta a Kobe non esce mai dall'abitato: per un'ora e mezza i docks del porto sulla sinistra e case e grattacieli sulla destra. Keihanshin, l'agglomerato urbano di Osaka (che comprende Kobe e Kyoto) è un continuum urbano di 17 milioni di abitanti, il secondo del Giappone dopo Tokio.<br />
Trovata sistemazione in albergo (una stanza piccolissima dove è difficile, quasi, girarsi) si esce. Il contrasto (e l'incontro) tra Occidente e Oriente, tradizione e futuro, è dappertutto: piccoli templi buddhisti e shintoisti si aprono all'improvviso tra i grattacieli. Sopraelevate a tre, quattro livelli, sottopassi e sovrappassi pedonali: <i>Blade runner </i>è il presente, ma senza angoscia, solo dinamismo, velocità, vita che pulsa dappertutto. Sul muro di una casa un murale condensa un intero manuale di psicologia dell'interazione in rete o di sociologia delle relazioni al tempo di internet.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoBZbTq7GlZNq-baI3dVWtA6Xw6Lh8_UP7lUTsZPqgZznoTnQGnh_m7DJo8gAC6wCZva2mCuJirFSNHQeNI49T0Rxk1HFZVgsMW2rUtX40TO80EvUGQACdl0cItTHwR42LzzgnVvALQQ_a/s1600/19a679f0-5ee3-46ac-b81a-ab90c2a292f0.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="1024" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoBZbTq7GlZNq-baI3dVWtA6Xw6Lh8_UP7lUTsZPqgZznoTnQGnh_m7DJo8gAC6wCZva2mCuJirFSNHQeNI49T0Rxk1HFZVgsMW2rUtX40TO80EvUGQACdl0cItTHwR42LzzgnVvALQQ_a/s320/19a679f0-5ee3-46ac-b81a-ab90c2a292f0.JPG" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
All'imbrunire le insegne luminose ridisegnano il profilo dei palazzi e compare un'altra città. C'è tempo per il sushi. Sapori e varietà sconosciute: quello che si mangia da noi è un surrogato, anzi,<br />
forse proprio un altro cibo. Ancora sorrisi. Notte.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5Ou_d9JIL5auFLBjkc3sDvRUEVJXgMNOLjvmbsqNM14B5YJLgCPXap6Fmp4uB8uXvXytEcSIrcnEXocZzze4hMPS21gcnQKr1DByymbb3hWuJxzezjO6w1DX9IMjL6ovDyAHJpHPn5gWG/s1600/dcce9640-19eb-4922-a31f-0bcd32d4932b.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="560" data-original-width="1600" height="112" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5Ou_d9JIL5auFLBjkc3sDvRUEVJXgMNOLjvmbsqNM14B5YJLgCPXap6Fmp4uB8uXvXytEcSIrcnEXocZzze4hMPS21gcnQKr1DByymbb3hWuJxzezjO6w1DX9IMjL6ovDyAHJpHPn5gWG/s320/dcce9640-19eb-4922-a31f-0bcd32d4932b.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
2. La Shinwa University si trova in un sobborgo di Kobe. Case basse, senza imposte, senza cancellate. La si raggiunge in bus, attraverso una lunga galleria che ti fa entrare nel cuore della città e uscire nel verde lussureggiante di una foresta urbana; poi ancora case, finalmente l'entrata del campus.<br />
Saluti accademici, e ancora sorrisi. Chiunque nel campus sorride e saluta: "Buongionno!". Erano stati avvisati del nostro arrivo e istruiti. Come in una recita ben preparata sorrisi e saluti: "Buongionno!".<br />
Visitiamo la biblioteca, che conserva incunaboli e libri antichi di straordinario valore, come una copia a mano illustrata della fiaba tradizionale giapponese della <i>Principessa della luna</i>. Le mie studentesse la riconoscono: è uno dei loro cartoni animati d'infanzia. I miei erano <i>Atlas UFO Robot</i> e <i>Mazinga</i>: scarti generazionali. Accanto ad essa la prima edizione di <i>Rashomon</i>, il romanzo di Ryosuke Akutagawa che suggerì al maestro Akira Kurosawa lo spunto per il suo omonimo capolavoro: un apologo sulla verità che non si possiede mai fino in fondo ma costringe a un lungo lavoro di analisi e di confronto. E poi una splendida copia illustrata di <i>Lost Paradise </i>di Milton. Ancora una volta Oriente e Occidente.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDNGOw8CTwPEnjnlqlPzVsdFwjw1EgjwOkmIOpp4cCO_monaFZvbR_CyRy3dsA8CFLV2LeBKTxhWC9tlfmPyzAmpYViRc8s3yc1z5OhN08Qu2n4-6eR2-3p9k_RdtTZruQ542AKVflQhS0/s1600/IMG-3768.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDNGOw8CTwPEnjnlqlPzVsdFwjw1EgjwOkmIOpp4cCO_monaFZvbR_CyRy3dsA8CFLV2LeBKTxhWC9tlfmPyzAmpYViRc8s3yc1z5OhN08Qu2n4-6eR2-3p9k_RdtTZruQ542AKVflQhS0/s320/IMG-3768.JPG" width="240" /></a></div>
<br />
<br />
3. Troviamo il tempo per sbirciare dentro la sala da tè didattica dell'Università: qui si insegna alle studentesse l'antica arte, con i ritmi e le forme della cerimonia. Un mondo senza differenze sociali quello della sala da tè: senza rumori, isolato, una sorta di <i>limen</i> in cui tutto è sospeso, il tempo come il ritmo della vita ordinaria. Insegnarne il senso oggi, nella società dell'accelerazione, è di fondamentale importanza. Anche se poi quella giapponese è una società che fila velocissima, un intricato e ordinatissimo incrocio di vite che rimbalzano da una parte all'altra dello spazio urbano, orme che disegnano l'orientamento delle file nelle stazioni della metropolitana, gente che corre in silenzio (perché negli spazi pubblici regna un silenzio surreale) e alla sera con la cravatta allentata si infila in un locale a prendere un <i>ramen</i>, spesso con la faccia rivolta alla parete.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinOxmg05F8eZuFElKXX5XAXyexGOT9DBEK5-alRLoodUlV4RybKnhX2tkmEQKtTmxb4LrbayGreFXD1u493ZYMtPrjz8zuBHR_8nl38uEifAZYI5UQbHydwk9C1bQIEHjqpYRvrUPiuSkB/s1600/IMG-3769.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinOxmg05F8eZuFElKXX5XAXyexGOT9DBEK5-alRLoodUlV4RybKnhX2tkmEQKtTmxb4LrbayGreFXD1u493ZYMtPrjz8zuBHR_8nl38uEifAZYI5UQbHydwk9C1bQIEHjqpYRvrUPiuSkB/s320/IMG-3769.JPG" width="240" /></a></div>
<br />
<br />
4. Di pomeriggio il primo incontro delle studentesse giapponesi con i nostri studenti. Hanno preparato un piccolo spettacolo. Prima suonano per noi con il loro <i>ensemble</i>. Poi ci dedicano quattro canzoni in giapponese. La grazia, le voci struggenti, e ancora i sorrisi emozionano tutti: non trattengo le lacrime all'accenno di <i>Tomorrow</i>. L'applauso è scrosciante e ripetuto. Poi studenti italiani e giapponesi si mischiano, fanno dei giochi insieme. Ancora il tempo che alcuni dei miei allievi presentino la nostra Università e il nostro corso di laurea. Adesso la commozione mi prende perché vedo quanto sono cresciuti negli anni dei loro studi: provo orgoglio mentre li osservo parlare, rispondere alle domande. Ancora una volta mi dico che sono loro ciò che mi fa amare questo mestiere: senza non potrei stare, anzi, probabilmente avrei già fatto altro.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKCimXgIwhaYW0O01SIwc67QOq5TkW43bG8djciKpUGcuMvTIl2eIaBR7l_Fh3LDhCsPkqsDugbeqmGkON0UtuxOHfyTfOrEzSJNfiVAeNwNNoNH__B5LHXGjj0ENwOHexQvkbwnvYRKaT/s1600/62172542-5991-4ab7-bdec-2625c7cc298f.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKCimXgIwhaYW0O01SIwc67QOq5TkW43bG8djciKpUGcuMvTIl2eIaBR7l_Fh3LDhCsPkqsDugbeqmGkON0UtuxOHfyTfOrEzSJNfiVAeNwNNoNH__B5LHXGjj0ENwOHexQvkbwnvYRKaT/s320/62172542-5991-4ab7-bdec-2625c7cc298f.JPG" width="320" /></a></div>
<br />
5. La sera è tempo di manzo, manzo di Kobe. Uno spettacolo, non solo per la qualità di questa celeberrima carne, ma per il vero e proprio rito cui ci è dato di assistere davanti a noi. Il giovane chef taglia il manzo e le verdure con una precisione chirurgica, poi le dispone sulla piastra di cottura come un pittore con i colori sulla tavolozza, infine consiglia come mangiare: carne da sola, con il <i>wasabe,</i> con l'aglio fritto e tagliato a fettine sottilissime. La cucina in Giappone è un'arte, mangiare un'esperienza estetica. Ne ho avuto conferma anche al Sushi Restaurant del Plaza e al diciottesimo piano della Harbour Tower durante una cena a base di <i>shabo shabo: </i>brodo che bolle al centro della tavola, i commensali che vi scottano la carne e le verdure. Intorno donne vestite in kimono tradizionali si muovono veloci, precise e silenziose, portando via i piatti e curando che tutto proceda per il meglio. Usciamo accompagnati da un cameriere che in un inglese improbabile ci invita a tornare. Inchini. Sorrisi. Notte.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6vWn7xmr5uNoNun4sPETQwwVbucbT-62TV3DQ84GzNEthRAEISuJYzasBgxiR-YzHB9NJfbqPbcGkyHwEYH9DssipuNKC04dwNpN6cIivSCuF6RfFLG2YQWERMHJ3fnF85rYZnR6hQRf5/s1600/IMG-3787.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6vWn7xmr5uNoNun4sPETQwwVbucbT-62TV3DQ84GzNEthRAEISuJYzasBgxiR-YzHB9NJfbqPbcGkyHwEYH9DssipuNKC04dwNpN6cIivSCuF6RfFLG2YQWERMHJ3fnF85rYZnR6hQRf5/s320/IMG-3787.JPG" width="240" /></a></div>
<br />
<br />
6. Due giorni passati tra una scuola dell'infanzia e le aule dell'Università Shinwa ci restituiscono un'immagine dell'educazione giapponese fortemente basata sul gioco e sulla musica come occasioni per fissare le routines e formare le pratiche. Tutti apprendono vedendo fare. L'insegnante (anche all'Università) è poco protagonista: non fa lezione, ma supporta e commenta il lavoro fatto. In aula le studentesse sono spesso chiamate a simulare, con le compagne a fare la parte dei bambini.<br />
I quadri teorici non si vedono o non vengono esplicitati: tutto è molto laboratoriale, dalla musica alle scienze, dalla lingua giapponese alle didattiche agite.<br />
La didattica è ripartita in 5 grandi aree, che sono poi le stesse delle Indicazioni Nazionali:<br />
1) Arte ed espressione<br />
2) Relazioni sociali<br />
3) Salute<br />
4) Sostenibilità e ambiente<br />
5) Linguaggi (cultura e tradizione).<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgs6hgnr9fUnygXHwbcPM4PSB0EE0-fXwwKrJxNzJVpLvhzYUKbj7uBnoNcKgUV2m2xsI4aWMCSMbyQGLsUp6CV0uT6x-VpZMHBvlejKHkdmHciNLbnJ7OlDSZDDfeEJP7RQe3Piq4RnfO/s1600/IMG_3858.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgs6hgnr9fUnygXHwbcPM4PSB0EE0-fXwwKrJxNzJVpLvhzYUKbj7uBnoNcKgUV2m2xsI4aWMCSMbyQGLsUp6CV0uT6x-VpZMHBvlejKHkdmHciNLbnJ7OlDSZDDfeEJP7RQe3Piq4RnfO/s320/IMG_3858.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
7. I bambini... sono bambini. Socializzano subito. Dopo pochi minuti giocano con gli amici italiani parlandoti in giapponese, come se li capissi. Li guardiamo svolgere una lezione di salto ritmico: musica, ritmo scandito dalla maestra con le mani e loro che saltano dentro e fuori delle aste di legno appoggiate sul pavimento. Stupiscono la coordinazione, la concentrazione, la capacità di stare in fila ad aspettare il proprio turno: tutto in bambini di 5 anni.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgChVsgSJbo6S89d3b6v-134aGiDmmK3ag-NAmMM2T6m0HcA7Ek2bxaJ8wN7Jl7GAz7ZOFcP8DBC6vJ6i_hgH28iuX2ODb8qyFIHvqgCmPh46aCUXaGPd208_azHxOQ-dzCICruc10f_h4C/s1600/file2.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgChVsgSJbo6S89d3b6v-134aGiDmmK3ag-NAmMM2T6m0HcA7Ek2bxaJ8wN7Jl7GAz7ZOFcP8DBC6vJ6i_hgH28iuX2ODb8qyFIHvqgCmPh46aCUXaGPd208_azHxOQ-dzCICruc10f_h4C/s320/file2.jpeg" width="320" /></a></div>
<br />
L'applicazione, la tenacia, l'ordine, sono il contenuto dell'imprinting che questi bambini ricevono fin da piccolissimi. Come suggerisce l'haiku del poeta giapponese Matsuo Basho (1644 – 1694):<br />
<br /><i>Prendiamo<br />il sentiero paludoso<br />per arrivare alle nuvole.</i><br /><br />Di quest'etica insegnata fin da piccolissimi ci siamo accorti visitando il Centro Educativo della Shinwa: uno spazio in cui educatrici di prima infanzia e tirocinanti dell'Università offrono gratuitamente alle mamme del quartiere e ai loro bambini un'occasione per crescere e confrontarsi.<br />
<br />
8. L'isola di Awaji è collegata alla più grande isola di Honshu (su cui sorge Kobe) dal ponte sospeso più lungo del mondo. Raggiungiamo uno dei più famosi teatri di Joruri del Giappone. Il <i>Joruri</i> (o <i>Bunraku</i>) è un teatro di marionette: grandi, articolate, con la testa e il volto che si aprono in mille espressioni. Le animano tre artisti per ciascuna, vestiti di nero nel tradizionale <i style="background-color: white; color: #222222; font-family: sans-serif; font-size: 14px;">shinobi shozoku:</i><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: sans-serif; font-size: 14px;"> il primo, l'<i>omozukai</i>, muove la testa e la mano destra; il secondo, l'<i>hidaruzukai</i>, muove il braccio destro; l'ultimo, l'<i>ashizukai</i>, si occupa della parte bassa del corpo. Fuori scena un suonatore di <i>shamisen</i> (la tradizionale chitarra verticale giapponese) accompagna la voce di un cantastorie.</span><br />
Nel teatro di marionette, come nel <i>kabuki</i>, l'azione è rarefatta e il dramma dei personaggi è tutto interiore: di qui l'importanza di conoscere la notazione simbolica di cui i burattinai si servono per far piangere o ridere il loro doppio.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrGb0GBV4csGUUcx6z3Z6TOq-dsHNPpDpUvuXH2YEbrqZyFm28JP4-bbKz1QGvxUQMKe0utmzTBF2lsGVveo-C3hHfg5UF2wvfgKbyAKfa78n7J0rIU_jQwvpoA1Mj78Tw3QOMbmtOa-Q2/s1600/IMG_3877.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrGb0GBV4csGUUcx6z3Z6TOq-dsHNPpDpUvuXH2YEbrqZyFm28JP4-bbKz1QGvxUQMKe0utmzTBF2lsGVveo-C3hHfg5UF2wvfgKbyAKfa78n7J0rIU_jQwvpoA1Mj78Tw3QOMbmtOa-Q2/s320/IMG_3877.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
9. Kyoto è stata una delle capitali del Giappone. Ne testimoniamo l'antico splendore i molti templi e il palazzo dello shogunato. Si entra scalzi e si segue la successione delle stanze: anticamera, sala di attesa, sala delle udienze, sale private. Sulle pareti, interamente coperte di foglie d'oro, colpiscono le tigri, i pini d'inverno, i <i>sakura </i>(i ciliegi): la grafica è modernissima, rende chiare le riprese che ne farà l'art nouveau, a tratti anticipa le geometrie astratte di un Mondrian o di un Klee. Prima di rientrare ci dirigiamo al grande tempio dei 1001 Buddha. L'effetto è di vero e proprio choc estetico: 1001 Buddha di cipresso dorato allineati popolano la stanze lunga e stretta del tempio. Solo un'altra volta ero rimasto preda di questo vero e proprio stato di stordimento: a Xian, davanti all'esercito di terracotta dell'imperatore Qin.<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<img alt="Risultati immagini per 1001 buddha" height="296" src="https://live.staticflickr.com/1084/802279570_77174f7df9_z.jpg" width="400" /></div>
<br />
10. I miei studenti e le mie studentesse hanno dato vita a una discussione serrata. Da una parte chi sostiene che il sistema giapponese è skinneriano: attraverso la ripetizione, trasforma l'intera impresa educativa e didattica in una serie di routines il cui obiettivo è di generare ordine, rispetto delle regole, interiorizzazione delle pratiche in forma di habitus. Dall'altra parte chi invece coglie gli aspetti positivi: sviluppo di autonomia e responsabilità del bambino, correzione del nostro eccesso di teoria con la pratica.<br />
Probabilmente occorre guadagnare distanza dagli estremi. Nelle scuole primarie visitate abbiamo imparato che in Giappone i bambini vanno e tornano da scuola non accompagnati, abbiamo visitato aule di tecnologia dotate di seghe circolari e di cucine per le attività domestiche, abbiamo visto forbici in mano a bambini di 4 e 5 anni, tinozze con dentro gamberi di acqua dolce alla scuola dell'infanzia e bimbi che li prendono in mano e li accarezzano sul ventre.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjccJBmsV1RTu9bioNfHcLoxrb3TyObLGB4DDL7FjGlvMnuUyLca4CqnGOXJKJFjkhqmn48ueyVBcaD1J-T_VEswbnUOVsskWJrI5F_HoZGdnlWiI_K2RNI6qshFVs5DeS2WSb4n9o3fCR-/s1600/db488c0a-aa74-4776-aaaf-1c4e891fe0b7.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjccJBmsV1RTu9bioNfHcLoxrb3TyObLGB4DDL7FjGlvMnuUyLca4CqnGOXJKJFjkhqmn48ueyVBcaD1J-T_VEswbnUOVsskWJrI5F_HoZGdnlWiI_K2RNI6qshFVs5DeS2WSb4n9o3fCR-/s320/db488c0a-aa74-4776-aaaf-1c4e891fe0b7.jpg" width="240" /></a></div>
<br />
<br />
Alla nostra domanda su come si garantiscano dai rischi, la risposta è disarmante: "Li informiamo sempre prima, spiegando loro cosa non debbano fare". Il controllo sociale, la ripetizione e le regole servono a questo. Ma finiscono anche per condannarti a reprimere i sentimenti, a vivere con l'angoscia di non essere all'altezza delle aspettative o della considerazione sociale.<br />
Le emozioni compresse da tutto il dispositivo sociale devono in qualche modo liberarsi.<br />
Così dopo cena i marciapiedi delle vie del divertimento si popolano di ragazze "buttadentro" - vestite da Kung-fu Panda, da poliziotte, da infermiere - che invitano i passanti in locali in cui si paga perché una ragazza ti appoggi la testa sulla spalla, sulle gambe, per mettere una mano... Ma ne vediamo anche l'esito bello e più commovente la sera del nostro addio: le ragazze della Shinwa che cantano per noi con le lacrime che rigano loro il volto. Finiscono. L'applauso è lungo. Tutti si abbracciano. Adesso le convenzioni sociali sono lontane: ci sono loro con le loro amiche italiane, e basta.<br />
<br />
11. Anche Nara è stata una delle capitali dell'Impero, tra il sec. VII e il sec. IX. Oggi è un parco archeologico, botanico, faunistico unico al mondo. Templi buddhisti e santuari shintoisti sorgono nel verde di una foresta urbana mentre centinaia di cervi si muovono liberi tra i turisti, si lasciano accarezzare, prendono il cibo dalle tue mani. Il cervo a Nara è sacro fin dalla fondazione della città <span style="font-family: Georgia, Times New Roman, serif;">tanto che fino al 1637 ucciderne uno comportava la condanna a morte. La leggenda narra che <span style="background-color: white; color: #222222;">uno dei quattro dei del </span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Santuario_Kasuga" style="background: none rgb(255, 255, 255); color: #0b0080; text-decoration-line: none;" title="Santuario Kasuga">santuario Kasuga</a><span style="background-color: white; color: #222222;">, Takenomikazuchi-no-mikoto,fosse stato invitato a Nara dalla città di </span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Kashima_(Ibaraki)" style="background: none rgb(255, 255, 255); color: #0b0080; text-decoration-line: none;" title="Kashima (Ibaraki)">Kashima </a><span style="background-color: white; color: #222222;">e che esso sia apparso sul </span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Monte_Wakakusa" style="background: none rgb(255, 255, 255); color: #0b0080; text-decoration-line: none;" title="Monte Wakakusa">Monte Mikasa-yama</a><span style="background-color: white; color: #222222;"> a cavallo di un cervo bianco. Secoli di tranquillità producono oggi un fenomeno che non si può ammirare in nessun altro posto al mondo.</span></span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFBqpykbZNYpiq9sPHiOuxgbXiLLjUZ1s1mql1W7YFWRga6XlQ8fOtFyM_WOdn4EENICIx5sexVq6f8YaPmm3cFjAgvTZQjkuStcZmV0-uzLGre8pv9P-4fOvMo8pvcT1XHBijqE246eSq/s1600/3eadc1c1-2830-42b2-a436-10239e8e212f.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFBqpykbZNYpiq9sPHiOuxgbXiLLjUZ1s1mql1W7YFWRga6XlQ8fOtFyM_WOdn4EENICIx5sexVq6f8YaPmm3cFjAgvTZQjkuStcZmV0-uzLGre8pv9P-4fOvMo8pvcT1XHBijqE246eSq/s320/3eadc1c1-2830-42b2-a436-10239e8e212f.jpg" width="240" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: sans-serif; font-size: 14px;"><br /></span>
<br />
12. Sera prima della partenza. Wakako, la nostra interprete, ha scelto un locale caratteristico. Siamo in una saletta riservata, circondati da separé e seduti su piccole panche sotto le quali il pavimento si apre per alloggiare i piedi, rigorosamente senza scarpe. Si mangia <i>sukyiaky. </i>Mi chiedono un brindisi.<i> </i>Poche parole per dire quanto tutto il viaggio sia stato straordinario. Poi mi ritrovo davanti alla pentola del brodo: scotto e smisto fettine di carne, funghi, tofu, verdure. L'atmosfera è conviviale. Si ride, si scherza. Adesso è la mia volta di chiedere a tutti una parola, alzandosi in piedi sulla panca. Vedo sfilare davanti a me i miei tutor e i miei ricercatori, i miei studenti: li ascolto, li osservo orgoglioso e commosso come in una riedizione dell'ultima scena dell'<i>Attimo fuggente</i>. Come in quel caso, a nostro modo, siamo anche noi una piccola <i>Dead Poets Society</i>. Abbiamo deciso di giocare senza maschera, di essere veri. Commento che questo, in fondo, dovrebbe essere l'<i>universitas</i>: non un'istituzione che eroga corsi, ma studenti che scelgono i loro docenti; una comunità, una compagnia. <i>Cum pane</i>, appunto: mangiando insieme, condividendo.<br />
Adesso siamo tutti in piedi sulle panche. Braccia in alto. Si canta a squarciagola e si accompagna con i gesti "Gamberi e granchi": l'abbiamo imparata con i bambini di cinque anni e ce la riportiamo a casa come una sorta di inno del viaggio. Il ristoratore ci ha rinunciato: la caciara italica si impadronisce di tutto e di tutti, anche di Wakako, che ormai balla, grida e piange senza più traccia di alcuna composta giapponesità.<br />
Si chiude al karaoke: tutti insieme, cantando e ridendo. Ragazzi puliti, anche nel divertimento. Poi siamo fuori nella notte di Kobe. Poca voglia di rientrare. Forse sarà after, come dicono i giovani. Il tempo ora è disteso, quasi fermo. Tempo di formulare auguri per chi torna e per il futuro di questi ragazzi e ragazze.<br />
<br />
<i>Domani maestri:</i><br />
<i>siate come ciliegi</i><br />
<i>sempre fioriti</i><br />
<br />
<br />
<br /></div>
Pier Cesare Rivoltellahttp://www.blogger.com/profile/12445931917185754114noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-4130478513148653631.post-87813840482129266162018-05-26T08:44:00.000-07:002018-05-26T08:44:34.383-07:00"Coraggio, non temete, sono io!"<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOrZBS0XeRK3j5T6kO54zFbtvhlts6dMDntY-NSAz-SADRE8sTFsS48-WF7QpMrhbTDAVLp_zXI0RGTt1Ndct-0ZE9PXZ5v5tL8ziWSPb8k0H7qHcSRALcCJ0E0buxty1mPr3slCxFcx7p/s1600/33301692_10216393527013584_2290297044373340160_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="720" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOrZBS0XeRK3j5T6kO54zFbtvhlts6dMDntY-NSAz-SADRE8sTFsS48-WF7QpMrhbTDAVLp_zXI0RGTt1Ndct-0ZE9PXZ5v5tL8ziWSPb8k0H7qHcSRALcCJ0E0buxty1mPr3slCxFcx7p/s320/33301692_10216393527013584_2290297044373340160_n.jpg" width="240" /></a></div>
<br />
<br />
Di rientro dall'Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, torno a riflettere sui tanti temi che mi hanno sollecitato.<br />
<br />
1. Il primo è sicuramente il grande impatto di Papa Francesco. Arrivato nell'atrio della Sala Nervi a piedi, con l'ombrello chiuso sotto il braccio, se ne è riandato a piedi, sempre con l'ombrello chiuso sotto il braccio. Nei pochi minuti in cui siamo stati ammessi al suo dialogo con i vescovi, prima dell'"Extra omnes", non ha lesinato indicazioni profonde. Mi porto via il richiamo a "povertà e trasparenza", soprattutto alla povertà, ignazianamente ricordata come "madre e muro": da lì tutto nasce e lì troviamo la nostra protezione. Gli portavo una lettera con i saluti di Padre Vilson Groh, un sacerdote marista che lo aveva incontrato nel febbraio scorso in udienza privata, a Roma. Il giovedì prima dell'Assemblea ero con Vilson, sul Morro di Mont Serrat. Sul morro vivono 17 comunidades (è il nome che in Brasile si dà a quelle che noi spesso indichiamo come favelas): noi eravamo in quella più in cima, dove ancora non c'è una chiesa. Messa in casa, con Vilson e i suoi parrocchiani. Due battesimi, i problemi di tutti i giorni, politica e catechesi. La fede della gente incredibile. Forse sto invecchiando, mi commuovo più facilmente che in passato, ma durante tutta la celebrazione ho trattenuto le lacrime. A Roma, per l'Assemblea, ho capito che la Chiesa è tutte e due le cose: i vescovi e i preti in prima linea. Ma anche molti vescovi sono in prima linea, anzi, a modo loro, forse un po' tutti.<br />
<br />
2. Secondo tema: il dialogo con i vescovi. Mi era stato assegnato il compito di far riflettere con la mia relazione l'episcopato sulla missione della Chiesa nel mondo attuale della comunicazione. Era stato Mons. Galantino a chiedermelo e avevo accettato forse con un po' di incoscienza. Due mesi di lavoro: a scrivere, limare, verificare, controllare, riverificare, riscrivere. Il risultato ha dato corpo a una relazione letta davanti ai Vescovi e accompagnata da alcune slides, senza parole, solo immagini: volevo che ancorassero l'attenzione e allo stesso tempo offrissero spunti all'immaginazione pastorale. Dai dialoghi intercorsi con alcuni di loro durante i quattro giorni a Roma devo dire che forse l'obiettivo è stato raggiunto. Non dico nulla della mia relazione. Se avete voglia di leggerla, nella sua versione integrale, la <a href="https://comunicazionisociali.chiesacattolica.it/con-il-vangelo-nella-cultura-digitale/" target="_blank">trovate qui</a>.<br />
<br />
3. Terzo tema: come rispondere alle tante domande innescate e, soprattutto, cosa dire ai vescovi in chiusura di Assemblea. Ho lavorato a fondo su tutti gli stimoli raccolti e ne è uscita una sintetica restituzione organizzata attorno a quattro punti.<br />
<b><br /></b>
<b>Il Decreto Conciliare <i>Inter Mirifica</i></b><br />
Nel 1963, il Vaticano II, dedica al tema dei media e della comunicazione, un Decreto che appunto inizia così. Inter mirifica vuole dire "tra le cose meravigliose". I media sono cose meravigliose! Certo ci sono i rischi e possono far parte di esperienze di peccato, ma dobbiamo guardare al positivo. I media sono opportunità, con le dovute attenzioni, ma sono opportunità. E occorre ricordare che la qualifica di "sociali" alle comunicazioni è una specificità della Chiesa. Perché assecondare gli stereotipi di chi vuole la Chiesa oscurantista? Non aver paura non significa sottovalutare, o ritenere di non aver nessun bisogno del perdono. Vuol dire semplicemente fare una scelta di campo, che forse è anche una scelta di immagine e di compito per la Chiesa. Ne abbiamo bisogno!<br />
<br />
<b>Resistere alla tentazione del determinismo tecnologico</b><br />
Una lettura semplificatoria (e per questo rassicurante) del problema dei media potrebbe farci leggere il loro rapporto con i nostri valori e comportamenti attraverso la categoria di causa-effetto.<br />
Mi chiedo:<br />
- i media generano dipendenza, o offrono a chi è già dipendente un ulteriore elemento da cui dipendere (in sanità si parla di comorbilità)? L'uso eccessivo (non la dipendenza, che scientificamente è ancora da dimostrare) non dipende solo dai media: i fattori sono molteplici, la realtà è complessa;<br />
- i media ci limitano nella nostra libertà, o proprio perché non siamo liberi, troviamo nei media un'ulteriore possibilità per non scegliere di fare il bene? È l'atteggiamentodei cristiani per bene, i primi della classe, quelli con la coscienza a posto, che hanno sempre paura di esporsi, che non aprono le porte ai poveri, che preferiscono i salotti puliti;<br />
- i media ci rendono violenti, ci lacerano, ci deresponsabilizzano, od offrono alla nostra violenza un nuovo potente modo per esprimersi? Quante persone uccidiamo ogni giorno con le nostre parole? Le uccidiamo non per colpa dei media, ma per colpa nostra.<br />
Ecco, credo occorra pensare piuttosto ai media come a dei catalizzatori che non come a dei fattori. Non producono effetti mai da soli: indicano piuttosto le emergenze (ciò-che-emerge), sono preziosi per capire i bisogni dell'uomo di oggi, dell'uomo di sempre. Ecco il compito: riscattare i media dal rischio di pensarli come spazio del peccato, per capire che sono veramente la piazza di oggi, dove incontrare gli uomini, tutti gli uomini, per ascoltare i loro bisogni.<br />
<br />
<b>I media non rispondono mai a una logica sostitutiva</b><br />
Media vecchie nuovi convivono. È vero che le immagini abilitano un pensiero analogico, ma si continua a leggere e scrivere. Non dobbiamo pensare ai media come a qualcosa che toglie (ad esempio il pensiero argomentativo), ma che aggiunge (il pensiero analogico). quel che si deve imparare a pensare è l'et-et e non l'aut-aut, con un atteggiamento che il documento finale ha definito, in maniera mirabile, di "simpatia critica".<br />
<br />
<b>Quale atteggiamento verso i media?</b><br />
In passato, il pensiero dei media era stato all'impronta dell'<b>utopia</b>. Sorretta dall'idea di progresso, l'utopia era costruita sull'idea di una società trasparente in cui la comunicazione sarebbe stata funzione di verità e pace: se tutto è trasparente, non c'è più inganno, sotterfugio, manipolazione (Wiener).<br />
All'utopia si è sostituita la<b> distopia</b>, sorretta dall'idea della crisi, di una società del controllo in cui la comunicazione sarebbe funzione di repressione, condizionamento, illibertà: se tutto è trasparente (la telesorveglianza, i Big data, ...), non c'è più spazio privato, non c'è più libertà (Foucault, Debord).<br />
Oggi, il rischio è di sostituire a entrambe la <b>retrotopia</b> (Bauman). La retrotopia è essere incapaci di immaginare il futuro, averne paura, e quindi tornare indietro, cercare nel passato una zona di conforto.<br />
È retrotopia:<br />
- pensare alla tollerenza zero come modo di risolvere i problemi dell'ordine pubblico;<br />
- tornare alla scuola dei contenuti e dell'autorità;<br />
- tornare alla Chiesa preconciliare, l'ultratradizionalismo, il cattolicesimo che non "esce" ma "si chiude".<br />
Si tratta di una malattia, segnata da miopia storica e, credo, da un peccato di omissione: rifiutarsi di vedere il bene e non farlo.<br />
Alla tentazione della retrotopia la Chiesa deve rispondere come ha sempre risposto, con la <b>profezia</b>. "Coraggio, non temete, sono io!".<br />
<br /></div>
Pier Cesare Rivoltellahttp://www.blogger.com/profile/12445931917185754114noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-4130478513148653631.post-31678441850310332372018-05-02T10:44:00.001-07:002018-05-02T10:44:59.009-07:00Un'idea di scuola<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwvKpdGILMCZgHeO2pRma0sNb37GiCesPnKtAt-oUuFx5HLhpPqPa3dOWZEIrehD_mf7QpQ-r93XIkjj8USCTelqlEndtsZ5ibhm2ANQvsZy5BEGFnrkPlQyIapJb_5lSZTt8lhssIiP-B/s1600/IMG-2637.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="984" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwvKpdGILMCZgHeO2pRma0sNb37GiCesPnKtAt-oUuFx5HLhpPqPa3dOWZEIrehD_mf7QpQ-r93XIkjj8USCTelqlEndtsZ5ibhm2ANQvsZy5BEGFnrkPlQyIapJb_5lSZTt8lhssIiP-B/s320/IMG-2637.JPG" width="196" /></a></div>
<br />
<br />
<!--[if gte mso 9]><xml>
<o:DocumentProperties>
<o:Revision>0</o:Revision>
<o:TotalTime>0</o:TotalTime>
<o:Pages>1</o:Pages>
<o:Words>811</o:Words>
<o:Characters>4629</o:Characters>
<o:Company>UCSC MILANO</o:Company>
<o:Lines>38</o:Lines>
<o:Paragraphs>10</o:Paragraphs>
<o:CharactersWithSpaces>5430</o:CharactersWithSpaces>
<o:Version>14.0</o:Version>
</o:DocumentProperties>
<o:OfficeDocumentSettings>
<o:AllowPNG/>
</o:OfficeDocumentSettings>
</xml><![endif]-->
<!--[if gte mso 9]><xml>
<w:WordDocument>
<w:View>Normal</w:View>
<w:Zoom>0</w:Zoom>
<w:TrackMoves/>
<w:TrackFormatting/>
<w:HyphenationZone>14</w:HyphenationZone>
<w:PunctuationKerning/>
<w:ValidateAgainstSchemas/>
<w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid>
<w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent>
<w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText>
<w:DoNotPromoteQF/>
<w:LidThemeOther>IT</w:LidThemeOther>
<w:LidThemeAsian>JA</w:LidThemeAsian>
<w:LidThemeComplexScript>X-NONE</w:LidThemeComplexScript>
<w:Compatibility>
<w:BreakWrappedTables/>
<w:SnapToGridInCell/>
<w:WrapTextWithPunct/>
<w:UseAsianBreakRules/>
<w:DontGrowAutofit/>
<w:SplitPgBreakAndParaMark/>
<w:EnableOpenTypeKerning/>
<w:DontFlipMirrorIndents/>
<w:OverrideTableStyleHps/>
<w:UseFELayout/>
</w:Compatibility>
<m:mathPr>
<m:mathFont m:val="Cambria Math"/>
<m:brkBin m:val="before"/>
<m:brkBinSub m:val="--"/>
<m:smallFrac m:val="off"/>
<m:dispDef/>
<m:lMargin m:val="0"/>
<m:rMargin m:val="0"/>
<m:defJc m:val="centerGroup"/>
<m:wrapIndent m:val="1440"/>
<m:intLim m:val="subSup"/>
<m:naryLim m:val="undOvr"/>
</m:mathPr></w:WordDocument>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:LatentStyles DefLockedState="false" DefUnhideWhenUsed="true"
DefSemiHidden="true" DefQFormat="false" DefPriority="99"
LatentStyleCount="276">
<w:LsdException Locked="false" Priority="0" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Normal"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="heading 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 7"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 8"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 9"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 7"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 8"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 9"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="35" QFormat="true" Name="caption"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="10" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Title"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="1" Name="Default Paragraph Font"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="11" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtitle"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="22" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Strong"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="20" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="59" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Table Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" UnhideWhenUsed="false" Name="Placeholder Text"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="1" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="No Spacing"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" UnhideWhenUsed="false" Name="Revision"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="34" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="List Paragraph"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="29" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Quote"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="30" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Quote"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="19" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtle Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="21" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="31" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtle Reference"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="32" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Reference"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="33" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Book Title"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="37" Name="Bibliography"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" QFormat="true" Name="TOC Heading"/>
</w:LatentStyles>
</xml><![endif]-->
<style>
<!--
/* Font Definitions */
@font-face
{font-family:Arial;
panose-1:2 11 6 4 2 2 2 2 2 4;
mso-font-charset:0;
mso-generic-font-family:auto;
mso-font-pitch:variable;
mso-font-signature:-536859905 -1073711037 9 0 511 0;}
@font-face
{font-family:"MS 明朝";
mso-font-charset:78;
mso-generic-font-family:auto;
mso-font-pitch:variable;
mso-font-signature:1 134676480 16 0 131072 0;}
@font-face
{font-family:"MS 明朝";
mso-font-charset:78;
mso-generic-font-family:auto;
mso-font-pitch:variable;
mso-font-signature:1 134676480 16 0 131072 0;}
@font-face
{font-family:Cambria;
panose-1:2 4 5 3 5 4 6 3 2 4;
mso-font-charset:0;
mso-generic-font-family:auto;
mso-font-pitch:variable;
mso-font-signature:-536870145 1073743103 0 0 415 0;}
/* Style Definitions */
p.MsoNormal, li.MsoNormal, div.MsoNormal
{mso-style-unhide:no;
mso-style-qformat:yes;
mso-style-parent:"";
margin:0cm;
margin-bottom:.0001pt;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:12.0pt;
font-family:Cambria;
mso-ascii-font-family:Cambria;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-fareast-font-family:"MS 明朝";
mso-fareast-theme-font:minor-fareast;
mso-hansi-font-family:Cambria;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;
mso-bidi-font-family:"Times New Roman";
mso-bidi-theme-font:minor-bidi;}
.MsoChpDefault
{mso-style-type:export-only;
mso-default-props:yes;
font-family:Cambria;
mso-ascii-font-family:Cambria;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-fareast-font-family:"MS 明朝";
mso-fareast-theme-font:minor-fareast;
mso-hansi-font-family:Cambria;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;
mso-bidi-font-family:"Times New Roman";
mso-bidi-theme-font:minor-bidi;}
@page WordSection1
{size:612.0pt 792.0pt;
margin:70.85pt 2.0cm 2.0cm 2.0cm;
mso-header-margin:36.0pt;
mso-footer-margin:36.0pt;
mso-paper-source:0;}
div.WordSection1
{page:WordSection1;}
-->
</style>
<!--[if gte mso 10]>
<style>
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:"Tabella normale";
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-priority:99;
mso-style-parent:"";
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin:0cm;
mso-para-margin-bottom:.0001pt;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:12.0pt;
font-family:Cambria;
mso-ascii-font-family:Cambria;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-hansi-font-family:Cambria;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;}
</style>
<![endif]-->
<!--StartFragment-->
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Nella
“Moratoria sulla Buona Scuola”, un appello firmato nei mesi scorsi da un migliaio
di insegnanti e studiosi, si legge: <span style="background: white; mso-bidi-font-family: Arial; mso-fareast-font-family: "Times New Roman";">«La scuola è e deve essere sempre
meglio una comunità educativa ed educante. Per questo non può assumere, come propri,
modelli produttivistici, forse utili in altri ambiti della società, ma
inadeguati all’esigenza di una formazione umana e critica integrale». E ancora:
«Bisogna chiedersi, con franchezza: cosa è al centro realmente? L’educazione,
la cultura, l’amore per i giovani e per la loro crescita intellettuale e
interiore, non solo professionale, o un processo economicistico-tecnicistico
che asfissia e destituisce?». La tesi è nota e coglie nella formazione di
scuola la</span> contrapposizione tra due paradigmi antagonisti, quello “del
capitale umano”, economicistico e orientato all’efficienza e alla produzione, e
quello “dello sviluppo umano”, preoccupato invece della promozione dell’uomo e
delle libertà personali (Baldacci, 2014). In buona sostanza: l’istruzione per il
profitto e l’istruzione per la democrazia (Nussbaum, 2011). <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Scorrendo
le pagine del documento mi sono sentito confermato nelle ragioni che mi hanno
spinto a scrivere, in almeno due direzioni.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
La
prima è la convinzione che oggi più che mai si abbia bisogno di un’idea di
scuola. Non di discorsi: di un’idea. “Pensare la scuola” è il compito che
tradizionalmente è sempre stato svolto dalla pedagogia della scuola e che oggi
rischia di essere delegato da una parte alla politica, dall’altra ai tecnici.
Il problema è che l’una e gli altri – la politica e i tecnici – un’idea di
scuola, anche se ingenua e implicita, ce l’hanno: così le loro scelte, anche se
lontane dalla pedagogia, finiscono per materializzarla. Di qui l’importanza di
tornare a pensare la scuola, di riproporre un confronto sulla scuola. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Qui
trovo l’altro spunto. Se è importante riproporre un confronto sulla scuola,
discutere di quale sia l’idea di scuola che vogliamo realizzare, è altrettanto
importante farlo in modo non ideologico, lontano da preconcetti. È ancora
fresca la memoria della berlusconiana scuola “delle tre i” (Impresa, Inglese,
Informatica) e di come il governo di centro-sinistra le avesse sostituito la
scuola “della serietà, del merito, delle regole”. Discutere di un’idea di
scuola significa non accingersi all’ennesimo testacoda, non sostituire la
“buona scuola” con un altro slogan (i “contenuti”, figli della cultura e della
libertà di pensiero, al posto delle competenze, sintomo dell’asservimento al
mercato e alla produzione), ma riprendere con serietà il discorso da dove è
stato interrotto: la scuola è troppo importante perché diventi solo uno spazio
di schermaglie da bar dello sport.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Il
libro muove da queste consapevolezze (alimentate negli ultimi anni dalla
partecipazione a seminari, da molti incontri di formazione degli insegnanti, da
scritti brevi generati da queste occasioni) e si costruisce su quattro idee,
una per ciascuno dei capitoli di cui è composto.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Il
primo capitolo lavora sulla constatazione che la scuola funziona ancora oggi
come un dispositivo. Tutto lo suggerisce: il rapporto tra uno che parla e gli
altri che ascoltano, l’orario, la suddivisione in classi e discipline, il
registro, i voti, le sanzioni, l’autorità, la verticalità dei rapporti. Invece,
nello stesso tempo, la società è andata sempre più orizzontalizzandosi (Marzano
& Urbinati, 2017) e la famiglia ridefinendosi secondo un modello affettivo
piuttosto che normativo (Lancini, 2017). Lo scarto è evidente e si traduce in
un ritardo culturale, nell’incapacità di risultare significativa per i suoi
studenti.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Il
secondo capitolo è dedicato al “fiuto degli studenti” e agli “insegnanti
incompiuti”.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Un insegnante è incompiuto
se è sempre in ricerca, se non si accontenta. Non è un professionista seduto,
l’insegnante, ma qualcuno che la consapevolezza del proprio dovere e lo sguardo
dei suoi ragazzi guidano costantemente verso il meglio. Solo così l’insegnante
risulta significativo e merita il riconoscimento degli studenti.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Il
terzo capitolo è organizzato attorno al metodo. In una società orizzontale
potrebbe sembrare che il metodo non serva, poiché rappresenta, probabilmente,
una traccia della verticalità di cui ci si dovrebbe essere finalmente liberati.
Ma non è così. Se il lavorare con metodo non si traduce in una gabbia, per
l’insegnante e per lo studente, esso è lo spazio attraverso il quale
l’insegnante può organizzare le proprie pratiche professionali e la scuola
assumere l’innovazione. Quanto allo studente, il metodo gli garantisce il
giusto grado di direttività, che non vuol dire che l’insegnante gli si
sostituisca togliendogli il margine di qualsiasi responsabilità, ma che gli
possa indicare il quadro e le coordinate entro cui muoversi per fronteggiare la
complessità.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
L’ultimo
capitolo discute dei media digitali, muovendo dall’assunto che oggi noi e i
nostri ragazzi siamo, per così dire, “attraversati dai media”. Questo comporta
che non abbia senso discutere se ritagliare o meno per essi uno spazio in scuola:
se la scuola vuole essere contemporanea deve occuparsi dei media, come
linguaggi in cui le culture giovanili sono articolate e come dispositivi
attraverso i quali le vite di tutti sono espresse. Occuparsi dei media non
significa cedere a una moda, ma perseguire l’obiettivo di rendere la scuola
contemporanea. I media nella scuola sono frontiera etica e spazio di
costruzione della cittadinanza.<o:p></o:p></div>
<!--EndFragment--><br /></div>
Pier Cesare Rivoltellahttp://www.blogger.com/profile/12445931917185754114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4130478513148653631.post-84529626067852460192018-01-21T14:19:00.001-08:002018-01-21T14:19:37.791-08:00Santo Scolaro<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhct1vIsJG9jGTmZC2z-uFipy0nfsPl3S_un0Rw9XS8N4uZX-eiiJXt1f51E8sWgRzCp6Pc9yB8Hv2FE4Sl3KRD1jMN7sOHuoQDno4g49q_7lA4a5flFGCUqmRJDo74WWNn35AED9clbZcl/s1600/IMG_0636.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhct1vIsJG9jGTmZC2z-uFipy0nfsPl3S_un0Rw9XS8N4uZX-eiiJXt1f51E8sWgRzCp6Pc9yB8Hv2FE4Sl3KRD1jMN7sOHuoQDno4g49q_7lA4a5flFGCUqmRJDo74WWNn35AED9clbZcl/s320/IMG_0636.jpg" width="240" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
Questa fotografia è del 12 novembre del 2012. Si era saliti a Barbiana con l'amico Luca Toschi e si era trovato lì, senza esserci accordati, Michele, Michele Gesualdi. Pochi mesi dopo si sarebbero manifestati i primi sintomi della terribile malattia che ce lo ha portato via. Ma quel giorno era in forma, in splendida forma. Abbiamo passato ore ad ascoltarlo, mentre si muoveva con noi nella stanza dove si faceva scuola a Barbiana, e poi sotto, nel laboratorio, e poi ancora su... Sembrava che il tempo si fosse fermato e che il priore dovesse uscire da un momento all'altro: Michele lo materializzava con lo sguardo, con il gesto, ricordando dove stava e cosa diceva. Una drammaturgia didattica, teatro della vita, spiegazione vivente di cosa significava Barbiana per lui, il fratello Franco, gli altri... No, non una drammaturgia, un ufficio, un rito, cui abbiamo avuto la benedizione di prender parte.<br />
<br />
Qui Michele ci mostra uno dei loro "libri di testo". Si facevano così: la mamma di Don Lorenzo portava su le riviste patinate che si leggevano a Firenze; loro le prendevano, guardavano e selezionavano le immagini, le ritagliavano, le incollavano; poi si commentavano, ci si scriveva le didascalie. Li si faceva così i libri a Barbiana. Oppure li si costruiva sui cartelloni e poi li si appendeva alle pareti. Il self-publishing non nasce con la scuola digitale: era già lì, nel bricolage didattico della canonica.<br />
<br />
Raccontava Michele, raccontava con lo sguardo e la voce di chi rivive. Raccontava i primi tavoli dove si sarebbe fatta scuola e spiegava che a Barbiana la scuola era nata in laboratorio, letteralmente: morsa, pialla, chiodi e martello. Raccontava le serate di cineforum, con Don Lorenzo a proporre i grandi del cinema classico e poi ad analizzare, a discutere. Raccontava la lettura del giornale, la scuola del pensiero critico, lo sviluppo della parola. Media Education diremmo noi oggi. Media Education come spazio per costruire la cittadinanza. Imparare a parlare e a pensare per essere cittadini.<br />
<br />
Raccontava Michele il lavoro, il lavoro duro, le ore passate a scuola. Perder tempo era una delle cose più gravi per Don Lorenzo: la "bestemmia del tempo". Guai a buttarlo via, guai a usarlo per sé. Il tempo andava usato tutto nell'impegno, e nell'impegno per gli altri. Era la motivazione "da dare a chi non ce l'ha": capire di poter essere utili per gli altri, e donarsi.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqhYG-adevU4vgRyZgM6N1TEiG45lnpNcfTz5Xq-Vgdyy4YJQfI1oG35wx9zMyzq96-TaUW0wzjpQ7GnyoMagFcicgZsScs7zEAVLBaZF6fgk01_75nEbpM1qFkX4biP6evQxMJfX9e1Ql/s1600/IMG_0631.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqhYG-adevU4vgRyZgM6N1TEiG45lnpNcfTz5Xq-Vgdyy4YJQfI1oG35wx9zMyzq96-TaUW0wzjpQ7GnyoMagFcicgZsScs7zEAVLBaZF6fgk01_75nEbpM1qFkX4biP6evQxMJfX9e1Ql/s320/IMG_0631.JPG" width="320" /></a></div>
<br />
Pensavo con tenerezza a tutto questo leggendo nei giorni scorsi della morte di Michele Gesualdi. Ci pensavo leggendo il suo libro-testamento, <i>L'esilio di Barbiana</i>. E mi sembrava di ascoltarlo, di sentire le sue parole quel giorno di autunno, a Barbiana. Mi sembrava di vederlo mentre ci mostrava l'immagine del Santo Scolaro, la materializzazione del fatto che don Lorenzo aveva voluto più bene ai suoi ragazzi che a Dio. E lui lo sapeva bene, lui che nella canonica aveva vissuto per dodici anni. Ora li immagino mentre si abbracciano in Paradiso, come il priore ebbe a promettere anche ad Adele Corradi.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg50tV6cGa6UZOcrXVDs5cncD7YjtMl_ycZ1uWPlH_OA3wwcgXR9mJv7jD-LJiJ5ksvjTaonnvvV3BGQGD4siAcB4ygjiRp8-_aBTpxNKR26rGMxH1nS8cnvJ2mkmjfRU-ipOG2yaUftRbE/s1600/IMG_0650.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg50tV6cGa6UZOcrXVDs5cncD7YjtMl_ycZ1uWPlH_OA3wwcgXR9mJv7jD-LJiJ5ksvjTaonnvvV3BGQGD4siAcB4ygjiRp8-_aBTpxNKR26rGMxH1nS8cnvJ2mkmjfRU-ipOG2yaUftRbE/s320/IMG_0650.jpg" width="240" /></a></div>
<br />
Grazie Michele perché quel giorno, incontrando te, è come se avessi incontrato Don Lorenzo. E mi sono tornate alla memoria le parole di <i>Lettera a una professoressa</i> che avevo letto a scuola a 14 anni per la prima volta. E ho capito perché ho fatto l'insegnante e ancora non ho smesso. Come scrisse una volta Don Lorenzo: "Quando avrai perso la testa, come l'ho persa io, dietro poche decine di creature, troverai Dio come un premio. Ti toccherà di trovarlo per forza perché non si può fare scuola senza una fede sicura".</div>
Pier Cesare Rivoltellahttp://www.blogger.com/profile/12445931917185754114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4130478513148653631.post-91612878054773890202017-12-31T10:50:00.001-08:002017-12-31T11:25:51.508-08:00Frequentare i confini<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://image.jimcdn.com/app/cms/image/transf/dimension=199x1024:format=jpg/path/s44935dcffc5f9d7e/image/i9525b3da0025e1c9/version/1366242188/image.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="250" data-original-width="199" src="https://image.jimcdn.com/app/cms/image/transf/dimension=199x1024:format=jpg/path/s44935dcffc5f9d7e/image/i9525b3da0025e1c9/version/1366242188/image.jpg" /></a></div>
<br />
<br />
Sentii parlare di Elisa Frauenfelder per la prima volta parecchi anni fa. Fu Cesare Scurati a citare i suoi lavori nell'ambito di un dibattito pubblico in cui discuteva (e dissentiva) dell'ipotesi che Elisa da qualche tempo portava avanti, ovvero la possibilità di aprire una nuova strada alla pedagogia mediante la sua contaminazione con le scienze biologiche.<br />
Ritrovai quelle stesse tesi molti anni dopo, mentre mi immergevo in quella lunga sessione di letture neuroscientifiche che mi avrebbero condotto a scrivere <i>Neurodidattica</i>. Quando il libro uscì, nel 2012, pensai che il minimo che potessi fare era di rendere il dovuto omaggio a chi come lei aveva in fondo anticipato quello che oggi molti trovano normale, ma che quando Elisa cominciò a parlare di bioeducazione non lo era affatto: la necessità per la pedagogia e la didattica di guardare alle scienze biologiche, in particolare alle neuroscienze cognitive. Una necessità che prende corpo in almeno due direzioni: quella del ripensamento dell'epistemologia pedagogica e quella dell'applicazione didattica e sperimentale.<br />
Quella citazione, quel breve omaggio, fu l'inizio della nostra breve amicizia, breve perché oggi Elisa purtroppo non è più fra noi. Mi colpì subito il suo entusiasmo, la sua felicità per quel riconoscimento: professore ordinario per tanti anni alla Federico II, non aveva certo bisogno della mia menzione. Eppure quelle poche righe la riempirono di gioia. Me lo testimoniò di persona, nel suo studio, al Suor Orsola Benincasa nel primo dei nostri incontri. E mi chiese subito di darle del tu.<br />
Elisa Frauenfelder è stata una maestra. Il maestro, nel mondo dell'Università, non è solo chi sa "fare scuola" coltivando i talenti dei suoi allievi (e lei ne ha avuti molti: da Flavia Santoianni a Maura Striano, da Maurizio Sibilio e Marisa Iavarone...), non è solo chi apre strade nuove (e il paradigma bioeducativo di sicuro lo è stato): maestro è chi si distingue per dottrina e per stile. Nel poco tempo in cui ho avuto il privilegio di conoscerla e di fregiarmi della sua amicizia, questo è subito risultato chiarissimo per me: la profonda conoscenza, il grande sapere, e insieme il tratto, l'eleganza, la misura.<br />
Ora Elisa se ne è andata. Mi rimangono di lei le ultime battute scambiate al telefono, a Napoli, nei mesi scorsi: si scusava per non poterci raggiungere e mi dava appuntamento a presto. Resta la sua lezione: l'esortazione alla pedagogia a frequentare i confini con le altre scienze, a non averne paura; la libertà di pensiero, noncurante del rischio di percorrere strade troppo nuove, esponendosi alla critica; la signorilità di chi guarda le cose relativizzandole. Grazie Elisa! Ce ne ricorderemo.<br />
<br />
<br /></div>
Pier Cesare Rivoltellahttp://www.blogger.com/profile/12445931917185754114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4130478513148653631.post-72448487403009013972017-04-13T10:17:00.001-07:002017-04-13T10:17:42.885-07:00Sviluppare virtù nella società digitale<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhT47fytTqOHDyMJYGOG_LB7gJ4e0COGe0ESfP2wSctyHBACtcf-j7BtCgSPmqkmLDLfxwtHCibPWHeX7WForF24HsO3WEMpUpHhjhzvJVZEYF2r9SX7l8yw24CWWGsLohOila7qM8Buruu/s1600/Rivo2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhT47fytTqOHDyMJYGOG_LB7gJ4e0COGe0ESfP2wSctyHBACtcf-j7BtCgSPmqkmLDLfxwtHCibPWHeX7WForF24HsO3WEMpUpHhjhzvJVZEYF2r9SX7l8yw24CWWGsLohOila7qM8Buruu/s320/Rivo2.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
Condivido di seguito il mio editoriale apparso sull'<i>Adige</i> domenica 9 aprile 2017 in occasione della mia presenza al festival dell'educazione di Rovereto...<br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
La
virtù è un dispositivo personale che Foucault avrebbe inserito in quelle che
lui chiamava “tecnologie del sé”. Ma anche il concetto di “dispositivo” va
inteso nel significato che gli attribuiva il grande filosofo francese. Un
dispositivo non è un marchingegno, uno strumento, una macchina elettronica. Nel
senso in cui qui lo usiamo un dispositivo è un insieme di tecniche, una
strategia, un sistema di scelte. Nel caso della virtù, l’obiettivo della
mobilitazione di queste tecniche, di questa strategia, è la gestione di se
stessi. I primi a collocarsi in questa prospettiva sono stati i Greci. Il
saggio è virtuoso se si autocontrolla (enkràteia), se non ha bisogno di nulla
(autàrkeia), se non prova emozioni (atarassìa), se è in grado di astenersi da
situazioni che provochino dolore (aponìa). In questo modo ciò che nel
dispositivo virtuoso favorisce il raggiungimento di questi obiettivi –
l’autocontrollo, l’assenza di dolore, ecc. – si può a giusto titolo chiamare
una “tecnologia del sé”. Le tradizioni della saggezza orientale – penso al
buddhismo – e della spiritualità cristiana non si sottraggono a questa logica:
alludono all’esercizio di particolari teniche al fine di garantirsi una buona gestione
del proprio sé (della propria anima).<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Perché
la virtù, in quanto tecnologia del sé, si può rivelare utile quando si ragiona
dei media digitali, della loro diffusione sociale, dei comportamenti che essi
richiedono? È la domanda che mi sono posto nel mio libro <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Le virtù del digitale. Per un’etica del media</i> (Morcelliana, 2015).
La risposta è articolata.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
In
primo luogo i media digitali richiedono l’esercizio della virtù, ovvero esigono
da noi uno sforzo di riflessione e un lavoro su noi stessi. Non si nasce capaci
di interagire con essi, il loro uso non è naturale. Straordinari per le
opportunità che ci garantiscono – le potremmo sintetizzare parlando della loro
capacità di aumentare la nostra esperienza del mondo e degli altri – i medi
digitali espongono anche a rischi. Ottimizzare le opportunità e limitare i
rischi è lo spazio in cui la virtù si esercita.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
In
secondo luogo, quello di virtù è un dispositivo praticabile, umano, laico (nel
senso di condivisibile al di là del singolo credo o confessione). Certo, poi,
nella cultura cristiana vi sono virtù come la fede che si iscrivono in un altro
orizzonte, ma almeno le virtù cardinali – quelle eredi dell’etica aristotelica
– sono di certo molto trasversali: giustizia, temperanza, prudenza, fortezza
sono le stesse, possono essere le stesse, per chiunque. Cosa voglio dire?
Voglio dire che sul fatto di distinguere tra spazio pubblico e spazio privato e
di imparare a non condividere nello spazio pubblico quel che è meglio rimanga
in quello privato, un laico e un credente possono di sicuro concordare. Non
solo. La virtù non è un punto di arrivo, ma un percorso. Non si è mai del tutto
giusti, ma si impara attraverso ogni atto di giudizio a diventare giusti. La
virtù non è uno stato, è un movimento, è qualcosa da guadagnare sempre di
nuovo.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Questo impegna ciascuno a un
lavoro costante su se stesso, che non si può mai dire esaurito, compiuto. Non è
da bambini che si impara a essere virtuosi, ma qualcosa che ci impegna sempre
di nuovo anche da adulti.<o:p></o:p></div>
<!--[if gte mso 9]><xml>
<o:DocumentProperties>
<o:Revision>0</o:Revision>
<o:TotalTime>0</o:TotalTime>
<o:Pages>1</o:Pages>
<o:Words>669</o:Words>
<o:Characters>3819</o:Characters>
<o:Company>UCSC MILANO</o:Company>
<o:Lines>31</o:Lines>
<o:Paragraphs>8</o:Paragraphs>
<o:CharactersWithSpaces>4480</o:CharactersWithSpaces>
<o:Version>14.0</o:Version>
</o:DocumentProperties>
<o:OfficeDocumentSettings>
<o:AllowPNG/>
</o:OfficeDocumentSettings>
</xml><![endif]-->
<!--[if gte mso 9]><xml>
<w:WordDocument>
<w:View>Normal</w:View>
<w:Zoom>0</w:Zoom>
<w:TrackMoves/>
<w:TrackFormatting/>
<w:HyphenationZone>14</w:HyphenationZone>
<w:PunctuationKerning/>
<w:ValidateAgainstSchemas/>
<w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid>
<w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent>
<w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText>
<w:DoNotPromoteQF/>
<w:LidThemeOther>IT</w:LidThemeOther>
<w:LidThemeAsian>JA</w:LidThemeAsian>
<w:LidThemeComplexScript>X-NONE</w:LidThemeComplexScript>
<w:Compatibility>
<w:BreakWrappedTables/>
<w:SnapToGridInCell/>
<w:WrapTextWithPunct/>
<w:UseAsianBreakRules/>
<w:DontGrowAutofit/>
<w:SplitPgBreakAndParaMark/>
<w:EnableOpenTypeKerning/>
<w:DontFlipMirrorIndents/>
<w:OverrideTableStyleHps/>
<w:UseFELayout/>
</w:Compatibility>
<m:mathPr>
<m:mathFont m:val="Cambria Math"/>
<m:brkBin m:val="before"/>
<m:brkBinSub m:val="--"/>
<m:smallFrac m:val="off"/>
<m:dispDef/>
<m:lMargin m:val="0"/>
<m:rMargin m:val="0"/>
<m:defJc m:val="centerGroup"/>
<m:wrapIndent m:val="1440"/>
<m:intLim m:val="subSup"/>
<m:naryLim m:val="undOvr"/>
</m:mathPr></w:WordDocument>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:LatentStyles DefLockedState="false" DefUnhideWhenUsed="true"
DefSemiHidden="true" DefQFormat="false" DefPriority="99"
LatentStyleCount="276">
<w:LsdException Locked="false" Priority="0" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Normal"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="heading 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 7"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 8"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 9"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 7"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 8"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 9"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="35" QFormat="true" Name="caption"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="10" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Title"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="1" Name="Default Paragraph Font"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="11" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtitle"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="22" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Strong"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="20" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="59" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Table Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" UnhideWhenUsed="false" Name="Placeholder Text"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="1" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="No Spacing"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" UnhideWhenUsed="false" Name="Revision"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="34" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="List Paragraph"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="29" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Quote"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="30" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Quote"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="19" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtle Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="21" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="31" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtle Reference"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="32" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Reference"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="33" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Book Title"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="37" Name="Bibliography"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" QFormat="true" Name="TOC Heading"/>
</w:LatentStyles>
</xml><![endif]-->
<!--[if gte mso 10]>
<style>
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:"Tabella normale";
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-priority:99;
mso-style-parent:"";
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin:0cm;
mso-para-margin-bottom:.0001pt;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:12.0pt;
font-family:Cambria;
mso-ascii-font-family:Cambria;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-hansi-font-family:Cambria;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;}
</style>
<![endif]-->
<!--StartFragment-->
<!--EndFragment--><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Un’ultima
considerazione meria di essere sviluppata. Diventare virtuosi, in tema di
digitale, significa lavorare su se stessi. Oggi si direbbe che è un problema di
autoefficacia. Questo vuol dire che il problema dei media digitali non si
risolve con la regolamentazione, o con i divieti, o con i dispositivi di filtro
o di protezione, ma con l’educazione. E l’educazione consiste nel creare le
condizioni perché il soggetto possa fare empowerment, ovvero sviluppi la
capacità di controllarsi da sé, di gestirsi da sé, di difendersi da sé. In
Grecia questa era stata la funzione del Maestro, nella cultura cristiana del
direttore spirituale, al tempo dei media digitali è questo lo spazio
dell’educatore, genitore o insegnante che sia. In una società pervasa di media
è difficile trovare comportamenti di cittadinanza che non abbiano a che fare
con essi. E quindi occorre creare le condizioni perché questi comportamenti
siano corretti. È questo lo spazio della Media Education intesa come intervento
di sviluppo della consapevolezza critica e della responsabilità delle persone.
Si tratta di un lavoro di stimolo e supporto al comportamento virtuoso. Con il
risultato che l’educazione incontra la cittadinanza e ritrova, al cuore di
essa, l’etica.<o:p></o:p></div>
</div>
Pier Cesare Rivoltellahttp://www.blogger.com/profile/12445931917185754114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4130478513148653631.post-43374741919171712712017-01-10T09:47:00.001-08:002017-01-10T11:34:52.352-08:00La Scuola è social<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="color: #16191f;">Sono iscritto a molti
gruppi e pagine di </span><i style="color: #16191f;">Facebook</i><span style="color: #16191f;"> aperti e
gestiti da insegnanti. Io stesso gestisco la pagina del mio centro di ricerca,
il CREMIT, e il mio stesso profilo personale come uno spazio e un’opportunità
per dialogare con gli insegnanti sui temi che riguardano la didattica, i
bambini, la vita della scuola. Spesso ho modo di imbattermi, in questi luoghi,
in riflessioni molto interessanti; spesso, invece, mi chiedo se tutto questo non
sia solo una perdita di tempo. Ho provato a organizzare la mia riflessione al
riguardo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="color: #16191f; mso-bidi-font-family: Helvetica;">Molto rumore per nulla<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
La
prima sensazione, che si può estendere al di là del social network degli
insegnanti e che vale per il mondo di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Facebook</i>
in generale, è che in fondo si tratti solo di rumore. Rumore che si aggiunge al
resto del rumore che ci circonda e ci abita. Perché quando le informazioni non
sono più distillate, quando vengono prodotte in eccesso, smettono di avere
valore di informazione. Questo rumore è prodotto da alcuni “tipi” da social. Ci
sono i <i style="mso-bidi-font-style: normal;">postatori seriali</i>, quelli che
non possono iniziare la giornata senza pubblicare qualcosa, non importa se
abbiano veramente qualcosa da dire quel giorno. Ad essi rispondono i <i style="mso-bidi-font-style: normal;">commentatori seriali</i>, quelli che
qualsiasi cosa tu pubblichi sentono il bisogno irrefrenabile di dire la loro,
anche qui non importa se in modo pertinente, sensato, funzionale a spingere in
profondità la riflessione. E poi ci sono i <i style="mso-bidi-font-style: normal;">taggatori
seriali</i>, quelli che ti mettono a parte (e spesso lo fanno invadendo senza
permesso la bacheca del tuo profilo) delle loro conquiste, dei riconoscimenti
ricevuti, delle piccole cose di tutti i giorni. Non si capisce in questo gioco
se la funzione sia realmente l’aggiornamento, proprio e dei colleghi, o se la
partita non si riduca in fondo al posizionamento, alla gratificazione dell’io,
alla soddisfazione del narcisismo. Spesso per questi gruppi e per queste pagine
ho sentito usare il termine “comunità di pratica”. Ma una comunità di pratica
professionale, per esistere, ha bisogno che l’obiettivo sia lo sviluppo professionale
di chi vi appartiene e che questo obiettivo venga perseguito con metodo. Il
rumore, in una comunità di pratica, viene limitato al massimo dalla convergenza
di intenti degli stessi membri.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Lo splendore dell’Ego<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Negli
ultimi mesi, nelle ultime settimane, ho spesso assistito in questi gruppi e in
queste pagine a derive comunicative. Una deriva comunicativa è un fenomeno
conosciuto da chi studia le dinamiche di rete. Io posto qualcosa, qualcuno mi
legge e fraintende, oppure legge in modo personale, risponde in modo non
coerente e aggressivo, io reagisco, lui replica, altri prendono le parti chi
mie chi dell’altro, i toni diventano sempre più accesi, si finisce in rissa
verbale. C’è molta rissosità nei social degli insegnanti. E spesso questa
rissosità – che è il contrario di una comunicazione costruttiva – viene
scatenata da un altro “tipo” da social, il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">guru</i>.
Il guru è un insegnante che grazie ai social ha avuto la possibilità di farsi
conoscere, ha iniziato a ottenere riconoscimenti, ha visto modificarsi il suo
status, si è convinto di essere capace, significativo, influente. Il guru pensa
che qualsiasi cosa lui dica non possa che ottenere approvazione e consenso. E
la struttura del social gli da conferme, perché di solito tra i tuoi “amici” ci
sono coloro che tutto sommato la pensano come te. Mondo in fondo conformista,
il social è molto pericoloso per chi cerca conferme: il rischio è che funzioni
come uno specchio deformante in cui ci si veda molto più grandi di quel che di
fatto si è. Il risultato di questo processo è la lievitazione dell’io: l’io si
gonfia, diviene ipertrofico, considera nemico chiunque non lo approvi. Il guru
accetta solo una comunicazione top-down dove lui dice e gli altri approvano.
Non accetta il guru che siano gli altri a dire, ad avere idee diverse,
soprattutto non tollera l’esistenza di altri guru. Spesso vedo questo dentro
quelle che dovrebbero essere comunità di pratica professionali: vedo un pollaio
con tanti galli, molto rissosi, che sputano sentenze, procedono a giudizi sommari,
scatenano una comunicazione molte volte irrispettosa, volgare, violenta.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Scovare i talenti<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
La
tentazione è spesso quella di uscire. È una tentazione che vale per il mondo
dei social in generale, ma che per me che mi occupo di insegnamento e di
scuola, vale soprattutto per i luoghi popolati dagli insegnanti. Ma è una
tentazione passeggera. Perché al netto del rumore e dei guru, nei social io
incontro la scuola. Incontro la scuola dei moltissimi insegnanti che in
silenzio, con basso profilo, senza farsi conoscere o cercare riconoscimenti,
fanno cose meravigliose nelle loro classi. Sono insegnanti che attraverso un
post, una fotografia, un commento, ti lasciano intuire la bellezza che devono
saper liberare con e per i loro bambini. Anche qui ho censito due “tipi”. Ci
sono i <i style="mso-bidi-font-style: normal;">geni anonimi della didattica</i>.
Ne ho incontrati e ne incontro. Sono insegnanti che grazie ai loro post e alle
loro condivisioni ti lasciano a bocca aperta per la creatività di quello che
fanno e che sembra il risultato di una saggezza naturale; questi insegnanti si
fanno trasportare dal vento dei temi viventi (come diceva Freinet), lasciano
che a ispirarli sia l’attualità, la vita, quello che per i bambini fa problema
qui e ora.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Sono anonimi questi
insegnanti. La loro personalità è all’opposto di quella dei guru: pensano di
essere normali, di non valere poi molto, di fare semplicemente il loro
mestiere. I guru fai fatica a farli tacere, i geni anonimi fai fatica a farli
parlare. L’altra categoria è quella dei <i style="mso-bidi-font-style: normal;">commentatori
riflessivi</i>. Non ti regalano “likes” per il gusto di farlo, per piaggeria,
per sentirsi parte del gruppo; i commentatori riflessivi aggiungono,
completano, spingono in profondità la tua riflessione. Sia che concordino sia
che dissentano, magari anche solo parzialmente, pensano a costruire e non a
distruggere. Hanno capito questi insegnanti il senso dei social e delle comunità
di pratica professionale: si costruisce insieme. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Ecco,
io credo di aver trovato in questi insegnanti, in queste persone splendide, le
motivazioni per non uscire dai social. Da loro imparo tantissimo, loro mi
aiutano a fare chiarezza su quello su cui sto lavorando, loro alimentano la mia
speranza nel futuro della scuola. Non solo. Mi piace scoprire il loro talento e
valorizzarlo, per quel che posso. Vuol dire aiutarli a riflettere sulle loro
pratiche e convicerli a comunicarle. Un articolo, un libro, uno strumento da
mettere in rete, la disponibilità a fare ricerca insieme, la formazione.
Attività che non sono alternative alla classe: sarebbe un delitto togliere
questi insegnanti dalla classe, anche perché morirebbero come pesci fuori
dall’acqua. Attività, invece, che consentano alla classe, alla loro classe, di
estendersi, di aprirsi, per diventare lievito di un processo di contagio
positivo. <o:p></o:p></div>
<!--[if gte mso 9]><xml>
<o:DocumentProperties>
<o:Revision>0</o:Revision>
<o:TotalTime>0</o:TotalTime>
<o:Pages>1</o:Pages>
<o:Words>1079</o:Words>
<o:Characters>6043</o:Characters>
<o:Company>UCSC MILANO</o:Company>
<o:Lines>111</o:Lines>
<o:Paragraphs>27</o:Paragraphs>
<o:CharactersWithSpaces>7095</o:CharactersWithSpaces>
<o:Version>14.0</o:Version>
</o:DocumentProperties>
<o:OfficeDocumentSettings>
<o:AllowPNG/>
</o:OfficeDocumentSettings>
</xml><![endif]-->
<!--[if gte mso 9]><xml>
<w:WordDocument>
<w:View>Normal</w:View>
<w:Zoom>0</w:Zoom>
<w:TrackMoves/>
<w:TrackFormatting/>
<w:HyphenationZone>14</w:HyphenationZone>
<w:PunctuationKerning/>
<w:ValidateAgainstSchemas/>
<w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid>
<w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent>
<w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText>
<w:DoNotPromoteQF/>
<w:LidThemeOther>IT</w:LidThemeOther>
<w:LidThemeAsian>JA</w:LidThemeAsian>
<w:LidThemeComplexScript>X-NONE</w:LidThemeComplexScript>
<w:Compatibility>
<w:BreakWrappedTables/>
<w:SnapToGridInCell/>
<w:WrapTextWithPunct/>
<w:UseAsianBreakRules/>
<w:DontGrowAutofit/>
<w:SplitPgBreakAndParaMark/>
<w:EnableOpenTypeKerning/>
<w:DontFlipMirrorIndents/>
<w:OverrideTableStyleHps/>
<w:UseFELayout/>
</w:Compatibility>
<m:mathPr>
<m:mathFont m:val="Cambria Math"/>
<m:brkBin m:val="before"/>
<m:brkBinSub m:val="--"/>
<m:smallFrac m:val="off"/>
<m:dispDef/>
<m:lMargin m:val="0"/>
<m:rMargin m:val="0"/>
<m:defJc m:val="centerGroup"/>
<m:wrapIndent m:val="1440"/>
<m:intLim m:val="subSup"/>
<m:naryLim m:val="undOvr"/>
</m:mathPr></w:WordDocument>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:LatentStyles DefLockedState="false" DefUnhideWhenUsed="true"
DefSemiHidden="true" DefQFormat="false" DefPriority="99"
LatentStyleCount="276">
<w:LsdException Locked="false" Priority="0" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Normal"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="heading 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 7"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 8"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 9"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 7"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 8"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 9"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="35" QFormat="true" Name="caption"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="10" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Title"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="1" Name="Default Paragraph Font"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="11" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtitle"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="22" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Strong"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="20" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="59" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Table Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" UnhideWhenUsed="false" Name="Placeholder Text"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="1" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="No Spacing"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" UnhideWhenUsed="false" Name="Revision"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="34" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="List Paragraph"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="29" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Quote"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="30" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Quote"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="19" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtle Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="21" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="31" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtle Reference"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="32" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Reference"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="33" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Book Title"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="37" Name="Bibliography"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" QFormat="true" Name="TOC Heading"/>
</w:LatentStyles>
</xml><![endif]-->
<!--[if gte mso 10]>
<style>
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:"Tabella normale";
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-priority:99;
mso-style-parent:"";
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin:0cm;
mso-para-margin-bottom:.0001pt;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:12.0pt;
font-family:Cambria;
mso-ascii-font-family:Cambria;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-hansi-font-family:Cambria;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;}
</style>
<![endif]-->
<!--StartFragment-->
<!--EndFragment--><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Mi
piace fare scouting, ecco, lo confesso. La scuola italiana, proprio come i
campetti di periferia, è piena di fuoriclasse in attesa che qualcuno si accorga
di loro.<o:p></o:p></div>
</div>
Pier Cesare Rivoltellahttp://www.blogger.com/profile/12445931917185754114noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-4130478513148653631.post-27428512924271822672016-10-28T02:34:00.002-07:002016-10-28T02:34:41.577-07:00Pedagogia militante<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Il 26 ottobre scorso, a Lecce, è stato presentato il volume <i>Saperi pedagogici e pratiche formative. Traiettorie tecnologiche e didattiche dell'innovazione. Saggi in onore di Luciano Galliani</i> (Pensa Multimedia, Lecce 2016). Luciano era presente e il momento è stato occasione per noi e per lui di ripercorrere la sua traiettoria di ricerca e di presenza nella pedagogia italiana. Recupero qui la traccia essenziale del mio intervento che si è articolato attorno a tre parole-chiave: gratitudine, stima, il libro.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://eventamedia.s3.amazonaws.com/pic-5996a099d38ea3e6bf7496e521a1dc685c28b4c5-cover.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="160" src="https://eventamedia.s3.amazonaws.com/pic-5996a099d38ea3e6bf7496e521a1dc685c28b4c5-cover.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<i>1. Gratitudine</i><br />
<br />
Non sono un pedagogista di formazione (vengo dalle scienze della comunicazione e dello spettacolo, in particolare dalla drammaturgia), quindi non ho avuto maestri alla cui scuola crescere (almeno in ambito pedagogico). Ho avuto però la fortuna di incontrare degli scout straordinari: Cesare Scurati, Luciano Galliani, Nicola Paparella. Lo scout ha il dono di intuire le potenzialità delle persone e la capacità di creare le condizioni perché si sviluppino. Nell'Università è una grande dote: solo così si possono far nascere delle scuole e si garantisce continuità alla comunità professionale.<br />
Bene, se guardo indietro e mi chiedo cosa devo a ciascuno di loro, mi rispondo che a Cesare devo: il mio modo di lavorare nella scuola a stretto contatto con insegnanti e dirigenti, la capacità di organizzare e gestire gruppi di lavoro, l'arte della sintesi (Scurati, in questo, era un maestro: le sue "chiusure" ai convegni sono impresse nella memoria di chi abbia avuto la fortuna di ascoltarle).<br />
Nicola è ancora nell'Università e quindi gli ho promesso che gli dirò cosa gli devo solo quando sarà definitivamente passato alla sua "terza missione", la produzione dell'olio d'oliva.<br />
A Luciano devo: quello che sono nell'Università, il metodo, la lettura politica dei problemi e delle relazioni, la capacità di "ballare col diavolo". L'immagine è sua, risale a una Biennale della Didattica Universitaria di tanti anni fa: il diavolo, per la pedagogia, è sempre stato il mercato, quasi come se l'educazione non dovesse averci a che fare. Luciano ha insegnato a tutti noi che invece si può averci a che fare, anzi si deve.<br />
<br />
<i>2. Stima</i><br />
<br />
Luciano è stato <i>un apripista</i>. Ha sempre intuito in che direzione si sarebbero messe le cose. I suoi temi di ricerca - le tecnologie didattiche, l'e-Learning, la valutazione, la formazione e l'educazione continua - sono oggi gli snodi del sapere pedagogico e i punti di contatto con il mercato (appunto!) e con le altre discipline.<br />
Luciano ha sempre coniugato ricerca e intervento. Il modello è quello di una <i>pedagogia militante</i> (o impegnata, per usare le parole di Santomauro che Nicola Paparella ci ha ricordato), che si sporca le mani, negozia, prova a trasformare le cose uscendo dalla retorica sterile che non serve a nessuno<br />
Luciano <i>ha sempre studiato</i>. Curioso, attento, informato, mai scontato nei suoi interventi, anzi sempre ricco di spunti, di aperture. Una lezione per i giovani studiosi, un richiamo forte al significato primo dello stare in Università.<br />
<br />
<i>3. Il libro</i><br />
<br />
Il volume, di cui ho l'onore di figurare tra i curatori, può essere letto in molti modi. Uno di questi è utilizzarlo come uno spaccato di storia della pedagogia italiana degli ultimi decenni. Di questo spaccato il libro fornisce:<br />
- la mappa dei temi;<br />
- la geografia dei nomi (che bello sarebbe lavorarci con gli strumenti della Social Network Analysis per definirne il reticolo di relazioni e la densità dei nodi!);<br />
- le parole-chiave;<br />
- i riferimenti bibliografici.<br />
Di questa mappa isolo solo un tema, quello dei media e delle tecnologie della comunicazione, la sezione del libro che ho curato. E lo faccio con una battuta. Nel 2000, ad Amalfi, al convegno della SIRD sulle tecnologie didattiche, chi se ne occupava era una microcomunità di studiosi, per lo più giovani, nemmeno tutti strutturati nell'Università. Oggi quegli studiosi sono tutti professori e la comunicazione è una chiave di accesso importantissima, ineludibile, per tutti quelli che si occupano di didattica.<br />
Mi si dirà che è colpa del progresso, della diffusione sociale dei media digitali e sociali e di certo non posso smentirlo. Ma un po' è anche merito di Luciano Galliani.<br />
<br /></div>
Pier Cesare Rivoltellahttp://www.blogger.com/profile/12445931917185754114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4130478513148653631.post-62989932743941807492016-08-23T07:31:00.002-07:002016-08-23T07:31:48.479-07:00La morte co la coda<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0TfS3X1A2CuiEEfbIdWy8pnadTiyAsNmqOdYg_Nl4IMRSaMSjyUkNyM9jonVu9POLkvuLS3figtLDb_XiNiOJtJLlAq6sOwJmUjnwuJiipVbvDZr29m5Q7rYyJnxvSkYY0Od-3IsT2i_B/s1600/Un-americano-a-roma.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0TfS3X1A2CuiEEfbIdWy8pnadTiyAsNmqOdYg_Nl4IMRSaMSjyUkNyM9jonVu9POLkvuLS3figtLDb_XiNiOJtJLlAq6sOwJmUjnwuJiipVbvDZr29m5Q7rYyJnxvSkYY0Od-3IsT2i_B/s320/Un-americano-a-roma.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br />
Si è spento ieri a Roma, a 68 anni, Carlo Tagliabue. Storico Presidente del Centro Studi Cinematografici, direttore delle riviste <i>Il ragazzo selvaggio</i> e <i>Film,</i> cinefilo, amante e profondo conoscitore del cinema, sopratutto quello italiano. Anche Carlo - come Adriano Zanacchi, che di poco lo ha preceduto in una sorta di staffetta verso il Paradiso - aveva insegnato all'ISCOS dell'Università Salesiana (e in diverse altre università), <i>Storia e critica del cinema</i>; anche con lui avevo avuto modo di condividere molte estati, a Corvara, in occasione delle summer school organizzate insieme a Don Roberto Giannatelli.<br />
Carlo era un orso, ma buono, come spesso capita. Intimidiva, guardando il mondo da dietro la sua pipa, con gli occhi bassi, di tralice. Chi lo conosceva sapeva che non si trattava di spocchia, di arroganza intellettuale: timidezza piuttosto, che vinceva portando la discussione sul terreno a lui più congeniale, il cinema. Potevi passare intere mezz'ore a sentirlo citare a memoria i dialoghi dei suoi film preferiti: Mario Brega, il camionista di <i>Bianco, rosso e Verdone</i>, che dopo aver siringato la Sora Lella senza che lei si accorga di nulla, sentenzia: "Sta mano, po' esse piuma e po' esse fèro!"; l'immancabile Alberto Sordi,soprattutto quello di <i>Un americano a Roma </i> - "Maccarone, m'hai provocato e io ti distruggo...". Carlo conosceva a memoria intere parti dei suoi film, le citava in romanesco, con il sorriso sulle labbra. Come a memoria ricordava Trilussa, i sonetti del Belli, come <i>La morte co la coda:</i><br />
<br />
Qua nun ze n' esce: o ssemo giacubbini,<br />o credemo a la lègge der Ziggnore.<br />Si ce credemo, o minenti o ppaini,<br />la morte è un passo che ve gela er core.<br />
<br />
Se curre a le commedie, a li festini,<br />se va ppe l'ostarie, se fa l'amore,<br />se trafica, s'impozzeno quadrini,<br />se fa d'ogn'erba un fascio ... eppoi se more!<br />
<br />
E doppo? doppo viengheno li guai.<br />Doppo c'è l'antra vita, un antro monno,<br />che dura sempre e nun finisce mai!<br />
<br />
E' un penziere quer <i>mai,</i> che tte squinterna!<br />Eppuro, o bene o male, o a galla o affonno,<br />sta cana eternità dev'èsse eterna!<br />
<br />
Regista televisivo, formidabile conoscitore del linguaggio cinematografico, Carlo sapeva e scriveva di cinema. Lo faceva con la competenza di chi conosce la macchina dall'interno, con l'occhio di chi in una vita aveva partecipato, anche come giurato, a decine di festival in Italia e all'estero.<br />
Scherzava, Carlo. Anche con i miei figli, ai tempi di Corvara ancora piccoli. Con i bambini non aveva una grande dimestichezza, ma l'impaccio con cui vi si rapportava ne restituivano una goffa dolcezza, una tenerezza che non ti saresti aspettato.<br />
Cinefilo e film maker, Carlo Tagliabue è stato anche un instancabile innamorato della vita. Gli piaceva la tavola. Ricordo ancora le spedizioni a Colfosco, al bar dell'Hotel Capella, per degustare un Irish Coffe che a detta sua aveva pochi rivali; o le sue insistenze perché ci rendessimo disponibili al solito "pellegrinaggio" annuale al Passo delle Erbe, per goderci "lo strudel più buono delle Dolomiti".<br />
Negli ultimi dieci/quindici anni ci siamo rivisti poche volte: ma tanto bastava per riattivare una simpatia, una sintonia, che gli anni non riuscivano a cancellare.<br />
Ancora ieri sera, con Alessandra, abbiamo parlato di lui, ricordandolo con il sorriso e con affetto; oggi la triste notizia mi fa pensare alle curiose coincidenze della vita.<br />
Se ne va un uomo intelligente e arguto, che ha saputo fare della leggerezza il suo codice di comunicazione. Mi piace pensarlo mentre citando <i>Brancaleone alle crociate</i> ci incoraggia: "Trasite! Trasite! L'è saldo lo cavalcone!".<br />
Ciao Carlo! Le luci si sono spente. Inizia lo spettacolo. Buona visione!<br />
<br />
<br /></div>
Pier Cesare Rivoltellahttp://www.blogger.com/profile/12445931917185754114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4130478513148653631.post-51702421528257637052016-08-12T03:48:00.001-07:002016-08-12T03:48:17.091-07:00Un colpo di preghiera<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoBhtameRjw0lyDfyM9RrTTPrqbeJh8Isr_UCRrWiyNDydnS96hJVzzsut9St3leSaGpDN-aKnikffvY44zqB5MsLV5xKLORYYZCoa6JF-6IEpvFjrZm01jcFFDANlhkDz1V02wcREohWV/s1600/Adriano.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="262" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoBhtameRjw0lyDfyM9RrTTPrqbeJh8Isr_UCRrWiyNDydnS96hJVzzsut9St3leSaGpDN-aKnikffvY44zqB5MsLV5xKLORYYZCoa6JF-6IEpvFjrZm01jcFFDANlhkDz1V02wcREohWV/s320/Adriano.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
Avevo conosciuto Adriano Zanacchi a Venezia, al festival del Cinema, quando io ero un giovanotto di belle speranze, studente di scienze dello spettacolo, appassionato di cinema e di semiotica, impegnato nel lavoro culturale con i CGS, i Cinecircoli Giovanili Socioculturali, una delle nove associazioni di cultura cinematografica riconosciute dal defunto Ministero del Turismo e dello Spettacolo. Era la fine degli anni'80 e Adriano era il Presidente della SIPRA (ora Rai Pubblicità), la concessionaria di pubblicità della RAI. Me lo presentò Adriana D'Innocenzo, che allora dei CGS era presidente nazionale. Adriano era tra i docenti del corso che stavamo seguendo al Lido di Venezia, nella casa delle suore salesiane, insieme a Mario Brusasco. Mattinata di formazione - analisi del film, soprattutto -, dal pomeriggio a notte fonda proiezioni e conferenze-stampa.<br />
Nel 1990 don Roberto Giannatelli e don Franco Lever mi cercarono per affidarmi una docenza all'ISCOS, l'Istituto di Scienze della Comunicazione Sociale appena istituito. a Roma, all'Università Salesiana. Lì ritrovai Adriano come collega. Insegnava Teoria e Tecniche della pubblicità trasferendo nell'attività di docenza tutta l'esperienza del dirigente RAI ma anche la competenza in materia di immagine e la passione per la questione etica, un'attenzione che avrebbe sempre qualificato in seguito il suo sguardo professionale e scientifico sulla comunicazione.<br />
Con Adriano ci fu subito intesa. Io apprezzavo di lui la cultura, la saggezza, la competenza sul mondo della comunicazione, una competenza raramente assortita in equilibrio così perfetto tra dato scientifico e lettura politica dei fenomeni. Lui vedeva in me una "giovane promessa" della comunicazione: non lesinò mai incoraggiamenti e consigli.<br />
Fin da subito ci lasciammo "imbarcare" da don Roberto nell'avventura della Media Education. Questo ci portò a passare insieme diverse estati a Corvara, in Val Badia, dove si avviò una lunga tradizione di Summer School. Una bella opportunità non solo per riflettere insieme sui media, ma anche per solidarizzare, stare insieme, conoscerci. Adriano era cremonese, mia nonna della bassa cremasca: ci accomunavano i sapori dell'infanzia e un certo modo di guardare la vita. A Corvara Adriano non perdeva occasione per accompagnare la Messa all'organo.<br />
Fu in quelle estati che nacque l'idea del Dizionario della Comunicazione, un'impresa che ben presto coinvolse insieme a me, ad Adriano e a don Roberto anche Franco Lever che poi del Dizionario divenne la vera e propria anima. Un'avventura quella del Dizionario. Anni di lavoro, di riunioni, di seminari, di scrittura. Una bella avventura. Umana oltre che professionale. Ogni incontro era occasione di riflettere sul mondo della comunicazione che stava cambiando. Adriano ne misurava l'imbarbarimento, le cadute di stile, rimpiangeva la "sua" RAI, con i suoi valori professionali ed etici. Non sopportava il sistema della TV commerciale. Avversava fieramente la curva popolare e antipedagogica che la televisione aveva intrapreso nel nostro Paese. Sempre bello sentirlo parlare, condurre le sue analisi, discutere.<br />
Dopo il 1995 non tenni più corsi all'Università Salesiana, nei primi anni 2000 anche la mia strada e quella del MED (l'associazione di Media Education che proprio con Adriano e don Roberto avevamo fondato) si separarono. Con Adriano rimanemmo in contatto, ogni volta che passavo dall'Ateneo era un'occasione per vederci, per un abbraccio, per un pranzo insieme, per scambiarci una battuta. Anche negli ultimi anni, complice don Franco.<br />
Proprio don Franco mi ha fatto sapere che Adriano era molto malato, che era stato ricoverato, che lo avevano dimesso per lasciare che si spegnesse a casa, tra i suoi cari. Mi chiedeva di sentirlo, don Franco. Io ho resistito per pudore, per quella cattiva idea del pudore che ci porta a pensare che le persone debbano essere lasciate morire da sole, nel riserbo della loro privacy. Don Franco mi ha fatto pressing. Io ho vinto la ritrosia e ho chiamato. Ho sentito Adriano. La sua voce squillante lasciava trasparire lucidità assoluta e una serenità che non è di questa terra. "Che piacere sentirti!". "Il cancro non perdona, sono pieno di metastasi. Ho chiesto al Signore la grazia di non farmi soffrire e di rimanere presente fino all'ultimo". Si preparava da tempo al momento supremo, don Franco me lo aveva detto. "I tre moschettieri sono stati qui ieri sera...". Alludeva proprio a don Franco, a don Fabio, a Tone Presern: lo avevano accompagnato, sempre presenti, sempre attenti. Abbiamo ricordato il tempo trascorso insieme, le cose belle condivise, lui ha trovato il tempo per un'analisi lucida del sistema dei media oggi. L'ho lasciato con una richiesta: "Caro Adriano, nel caso posso farti ancora un colpo di telefono nei prossimi giorni, ma solo se non ti disturbo...". Mi ha risposto: "Puoi, certo, mi farà piacere. Ma non dimenticarti di farmi anche un colpo di preghiera!".<br />
Ciao Adriano! Non ho fatto in tempo a risentirti. Il colpo di preghiera te lo devo. Non lesinarne per noi, tu, da lassù, di colpi di preghiera. Arrivederci.</div>
Pier Cesare Rivoltellahttp://www.blogger.com/profile/12445931917185754114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4130478513148653631.post-49152341985404650492016-07-16T09:48:00.000-07:002016-07-16T09:48:26.954-07:00Tecnologie di comunità<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://pbs.twimg.com/media/CnMoPQnWAAATMqv.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://pbs.twimg.com/media/CnMoPQnWAAATMqv.jpg" width="280" /></a></div>
<br />
Ieri, preso Villa Fedora a Baveno, è stato presentato alla stampa il progetto <b>Velfare Comunitario Overaged</b>. Non si tratta di un errore: Velfare e non Welfare perché le iniziali sono quelle della provincia del Verbano-Cusio-Ossola (VCO) che è capofila del progetto.<br />
Cofinanziato da Fondazione CARIPLO, il progetto si presenta come un'impresa di assoluta innovazione nel campo dei servizi alla cittadinanza anziana. Come <a href="http://www.cremit.it/" target="_blank">CREMIT</a>, rappresentiamo l'Università Cattolica nella partnership del progetto, insieme agli amici di <a href="http://www.peer-education.it/?page=107" target="_blank">Contorno Viola</a>, partner storico di CREMIT.<br />
Intervenendo alla tavola rotonda di presentazione, ho portato l'attenzione su tre temi che fanno (e faranno nei prossimi tre anni) di <b>Velfare Comunitario Overaged </b>un laboratorio di sperimentazione interessantissimo.<br />
<br />
<b>Age and Media</b><br />
La Media Education è da sempre un'attenzione educativa ai minori, ai più piccoli; si preoccupa di attrezzarli perché siano in grado di interagire correttamente e senza rischi con i media. Un'azione di empowerment che fa leva sullo sviluppo del senso critico e del senso di responsabilità e che, soprattutto con l'avvento e la diffusione dei media digitali e sociali, diventa dispositivo per la formazione della cittadinanza attiva.<br />
L'invecchiamento progressivo della popolazione e, allo stesso tempo, l'orientamento sempre più deciso delle politiche di welfare verso il digitale, fa sì che sempre più ci si trovi oggi davanti una popolazione anziana che ha la necessità di sviluppare competenze per accedere a servizi che passano per il digitale. Nasce qui la necessità di rideclinare la Media Education perché venga incontro alle esigenze di questo tipo di utenza. La <b>Age and Media Education</b> lavora in questa direzione: il progetto VCO ne costituisce un'importante esperienza nel nostro Paese sulla scorta di quanto già accade soprattutto nel Nord Europa.<br />
<b><br /></b>
<b>Tecnologie di comunità</b><br />
Siamo nella terza età della tecnologia, se pensiamo ai suoi usi sociali e soprattutto formativi.<br />
La prima età è quella in cui le tecnologie sono soprattutto <b>tecnologie della distanza</b>: dall'uso della radio e della televisione per la FAD fino alla prima stagione dell'e-learning, la concettualizzazione che della tecnologia si ha in questa fase è di un dispositivo grazie al quale lo spazio non rappresenta più un ostacolo per la formazione. "Everywhere and anytime" è il motto che fotografa bene questa situazione.<br />
Lo sviluppo delle tecnologie digitali mobili guida la transizione alla seconda età, quella delle <b>tecnologie di gruppo</b>. La tecnologia, in questo caso, rappresenta qualcosa grazie a cui si può lavorare meglio non necessariamente a distanza, ma nel piccolo gruppo, nel team, nello staff. I wiki, gli ambienti di condivisione, i repository e i servizi basati sul cloud sono gli strumenti che fanno da protagonisti in questa fase.<br />
Oggi siamo probabilmente dentro una terza età che mi piace definire delle t<b>ecnologie di comunità</b>. Due sono i significati di questa espressione.<br />
Un portale come quello che sarà sviluppato nel progetto VCO è una tecnologia di comunità perché favorisce la sincronizzazione, sul territorio, delle esigenze degli anziani destinatari del servizio, dei volontari che rendono disponibili ore-uomo nella banca del tempo territoriale, degli operatori dei servizi. A questo primo livello e in questo primo senso, la tecnologia "cuce" il territorio, ne rappresenta un tessuto di connessione, libera possibilità.<br />
Ma attorno al portale si andranno a formare attori (volontari e operatori) il cui scopo sarà di ricostruire attorno alla tecnologia la comunità favorendo il passaggio da un Welfare digitale a un Welfare comunitario. Un tema, questo, su cui con gli amici di Contorno Viola il CREMIT sta lavorando anche nella direzione di un progetto Inter-reg già allo studio.<br />
<br />
<b>Prevenzione 2.0</b><br />
Da quello che siamo venuti argomentando, soprattutto da quest'ultimo passaggio relativo al Welfare comunitario, deriva la necessità di ripensare in profondità i servizi e soprattutto di aggiornare le competenze degli operatori. Tra queste competenze non possono mancare:<br />
- la <b>moderazione on line</b>, la <b>Social animation</b>. I nuovi operatori della prevenzione - <b>operatori 2.0 </b>- devono saper gestire la comunicazione on line, devono saper entrare nei social, intercettare il disagio e i bisogni, intervenire prima on line e poi guidare la persona ai servizi;<br />
- la capacità di gestire i big data e di "leggerli" a livello di analytics. "Tracciare" un anziano nelle sue abitudini (magari attraverso un badge digitale che raccoglie e spedisce informazioni sul suo battito cardiaco, la sua pressione arteriosa, il suo metabolismo, quanto e come si muove, in che orari, ecc.) significa fornire all'operatore della prevenzione informazioni importanti per razionalizzare e rendere più efficace la sua azione. Il <b>reality mining</b> - così si chiama questo tipo di attività - finora è stato appannaggio del marketing: oggi diventa sfidante sfruttarlo per i servizi (a chi volesse approfondire si consiglia il bel libro di Alex Pentland, <i><a href="https://www.amazon.it/Fisica-sociale-Come-propagano-buone-ebook/dp/B00Z746YEK" target="_blank">Fisica sociale</a></i>, UBE, Milano 2015);<br />
- un ultimo cenno meritano la <b>videoanalisi</b> e l'<b>analisi dei consumi</b>. Metodologie e tecniche che provengono dalla ricerca sociale e che oggi divengono fondamentali per gli operatori dei servizi: basti pensare al ruolo dei media digitali e sociali in tutte le età della vita.</div>
Pier Cesare Rivoltellahttp://www.blogger.com/profile/12445931917185754114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4130478513148653631.post-41563752797603386312016-04-26T01:15:00.000-07:002016-04-26T01:15:09.275-07:00Animatori digitali<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPoiEFKyMaAGFSp1I_EU4JPJqMXO_sfzhUgGZmS5NLRX_YZBIXirN3JKAhVlIm3YlD44GYu0I2nfkceyaDVCwFaUyeozDglrRoH-MdgNB-9PaSDNsBzD3EBFYD9lmsY6nTLknfl19tjcXe/s1600/1*hgTKI_Ghxcjmkb6lV9hNcg.jpeg" imageanchor="1"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPoiEFKyMaAGFSp1I_EU4JPJqMXO_sfzhUgGZmS5NLRX_YZBIXirN3JKAhVlIm3YlD44GYu0I2nfkceyaDVCwFaUyeozDglrRoH-MdgNB-9PaSDNsBzD3EBFYD9lmsY6nTLknfl19tjcXe/s320/1*hgTKI_Ghxcjmkb6lV9hNcg.jpeg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
Di recente sono stato invitato ad aprire il corso di formazione degli animatori digitali della Provincia di Brescia. Il tema che mi era stato assegnato era la messa a fuoco delle competenze di questa figura di recente inserita nella scuola dal PNSD. L'ho fatto attraverso un duplice percorso, diacronico e sincronico. Ovvero: 1) prima ho cercato di ricostruire la vicenda evolutiva che ha condotto a questa figura, cercandone gli "antenati" nella storia recente della scuola italiana; 2) in secondo battuta ho provato a individuarne e descriverne sinteticamente le aree di competenza.<br />
<br />
<i>Il "nonno" dell'animatore digitale</i><br />
<br />
La legge 426 del 6.10.1988 introduceva nella scuola quattro nuove figure professionali: l'operatore psicopedagogico, il coordinatore dei servizi per l'orientamento scolastico, il coordinatore dei servizi di biblioteca e l'operatore tecnologico.<br />
L'OM 282 del 10.08.1989 istituì le quattro figure che entrarono in servizio nell'a.s. 1989-90. Soprattutto rispetto alla figura dell'operatore digitale si sviluppò un dibattito fitto, in particolare relativo alle sue competenze professionali. Lo animò soprattutto Luciano Galliani che al tema dedicò un volume (<i>L'operatore tecnologic</i>o, La Nuova Italia, Firenze 1997). Da esso si ricava il profilo professionale dell'operatore tecnologico, organizzato su quattro aree di competenze:<br />
- didattiche (multimedia e programmazione);<br />
- organizzative (gestione del contesto);<br />
- scientifiche ( processi di apprendimento);<br />
- tecnologiche (linguaggi audiovisivi, cultura mediale).<br />
<br />
<i>Il "babbo" dell'animatore digitale</i><br />
<br />
Lungo gli anni '90 si sviluppa il dibattito sul Media Educator. Nello specifico, particolarmente significativo è il convegno internazionale che sul tema venne organizzato nel 1998 all'Istituto Suor Orsola Banincasa di Napoli. Qualche anno dopo (P.C. Rivoltella, C. Marazzi, <i>Le professioni della Media Education</i>, Carocci, Roma 2001) disegnavo il profilo di competenze del Media Educator indicandone sei:<br />
- metodi di lettura dei contesti;<br />
- competenze di progettazione dell'intervento formativo;<br />
- tecniche di gestione dell'aula e dei gruppi;<br />
- competenze di tutoring, supervisione, valutazione;<br />
- conoscenza dei linguaggi e dei processi mediali;<br />
- metodologie e pratiche didattiche.<br />
<br />
<i>L'animatore digitale</i><br />
<br />
Ho richiamato le due "generazioni" precedenti perché sarebbe improprio impostare il discorso relativo all'animatore digitale senza tenere memoria dell'elaborazione concettuale e istituzionale di figure come l'operatore tecnologico e il Media Educator che ne sono state decisamente l'anticipazione. In questa prospettiva, come indicare le aree di competenza di questa nuova figura? Personalmente ritengo di poterle ricondurre a quattro ambiti:<br />
<br />
1) Ambito delle tecnologie digitali e delle soluzioni di rete. Ovvero conoscenza e competenze relative a:<br />
- hardware e software;<br />
- dimensionamento infrastrutturale delle reti telematiche;<br />
- soluzioni di mercato in tema di devices e apps.<br />
Non si tratta di fare di ogni animatore digitale un ingegnere informatico, ma di fare in modo che disponga delle informazioni di base che gli consentano di interfacciarsi con i tecnici su questi temi.<br />
<br />
2) Ambito della sicurezza informatica. Comprende:<br />
- la protezione dei dati sensibili;<br />
- filtri e firewall;<br />
- la costruzione di protocolli condivisi d'uso della rete.<br />
<br />
3) Innovazione didattica. Ovvero:<br />
- metodologie e tecniche;<br />
- strumenti e applicazioni;<br />
- ambienti e aggregato.<br />
<br />
4) Educazione digitale. E cioè:<br />
- empowerment e pensiero critico;<br />
responsabilità e cittadinanza digitale.<br />
Se si inseriscono in scuola tecnologie digitali e si potenzia il lavoro di rete, la regolamentazione non è sufficiente a evitarne i rischi: occorre formare gli studenti a una cittadinanza digitale matura.<br />
<br />
Quindi:<br />
- un'anima ingegneristica (gli ambiti 1 e 2) e una pedagogica (gli ambiti 3 e 4 );<br />
- una vocazione consulenziale e una formativa.<br />
<br />
A queste competenze vanno aggiunte quelle trasversali:<br />
- di progettazione (anche a bando);<br />
- di costruzione e gestione dei gruppi;<br />
- di gestione delle risorse umane;<br />
- di organizzazione di corsi ed eventi formativi;<br />
- di ricerca quanti-qualitativa.</div>
Pier Cesare Rivoltellahttp://www.blogger.com/profile/12445931917185754114noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4130478513148653631.post-32011642815286267242016-01-20T04:32:00.001-08:002016-01-20T04:32:40.467-08:00Coding Time<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIzX3OPa2b0xZ2WYsqnOxmOTKD2tgp4Vrn_Z7C2OYCsOJpdil6P5nX1VrtQSuE-rI4ZrsA-6VMW-IGWa5QG2kOHl0BZcMGZg3QyO86B4ND_C-Q5KPC3i8wRjwE4hEMiXVznkw-iYaKnGu-/s1600/Coding.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIzX3OPa2b0xZ2WYsqnOxmOTKD2tgp4Vrn_Z7C2OYCsOJpdil6P5nX1VrtQSuE-rI4ZrsA-6VMW-IGWa5QG2kOHl0BZcMGZg3QyO86B4ND_C-Q5KPC3i8wRjwE4hEMiXVznkw-iYaKnGu-/s320/Coding.JPG" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="text-align: justify;">Negli
ultimi mesi il CREMIT, il centro di ricerca che dirigo in Università Cattolica,
si è trovato coinvolto in alcuni progetti di ricerca e formazione che ruotano
attorno al Coding. Penso in particolare alla ricerca </span><i style="text-align: justify;">SMART Coding</i><span style="text-align: justify;">, condotta insieme all’INDIRE e diretta a verificare le
rappresentazioni degli insegnanti, degli studenti e dei loro genitori in
materia di coding, e al progetto </span><i style="text-align: justify;">It’s
Coding time</i><span style="text-align: justify;"> che vede coinvolta una grossa rete di scuole della provincia di
Parma e nel quale il CREMIT è impegntao, insieme al Servizio Marconi dell’USR Emilia
Romagna e alla cooperativa </span><i style="text-align: justify;">Officine
on/off</i><span style="text-align: justify;"> di Parma, in un doppio percorso, di formazione degli insegnanti e
ancora una volta di ricerca sul senso e l’efficacia del fare coding in classe.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Come
si ricorderà, il coding, insieme allo sviluppo della creatività, al ruolo
dell’arte e della musica, era uno dei temi in primo piano nel documento sulla
“Buona Scuola” che legava a esso la possibilità per la scuola di fare
innovazione e di avvicinare i suoi linguaggi e le sue pratiche a quelli del
mondo degli studenti. Ma che cos’è il coding?<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Da Scratch ai FabLab <o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Coding,
se lo traducessimo letteralmente dall’inglese, vorrebbe dire “fare codice”.
Ovvero: programmare, scrivere codice, usare il linguaggio della macchina per fornirle
istruzioni e farla operare secondo le nostre intenzioni. La sua diffusione, in
Italia, è legata alla nascita dei primi <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Coderdojo</i>
nel 2012, degli spazi creativi la cui finalità era ed è la diffusione gratuita
della cultura della programmazione, soprattutto ai più piccoli. Tra le attività
da essi promosse vi sono corsi di programmazione in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">HTML5</i> e <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Javascript</i> (due
dei linguaggi più diffusi), corsi sull’uso di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Arduino</i>, una scheda elettronica programmabile che consente di
sviluppare microrealizzazioni (e infatti, anche con i bambini, una delle
applicazioni più interessanti del coding è proprio la realizzazione di piccoli
robot), l’uso di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Scratch</i>.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Scratch</i> (cfr. in Internet, URL: <a href="https://scratch.mit.edu/">https://scratch.mit.edu/</a>) è un linguaggio
di programmazione a oggetti ispirato alla teoria costruzionista e sviluppato da
Mitchel Resnick presso il MediaLab del MIT di Boston. La finalità del programma
è di consentire anche ai bambini di programmare operando su un linguaggio molto
visuale che ha alla base la metafora del gioco di costruzioni. Come nel LEGO,
si tratta di mettere insieme dei blocchi nel giusto ordine. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Tutte
queste attività sono spesso parte integrante dei <i style="mso-bidi-font-style: normal;">FabLab</i>, dei luoghi creativi che si stanno diffondendo rapidamente
nelle nostre realtà urbane e che si pensano come uno spazio in cui sia
possibile l’aggregazione giovanile, il co-working e lo sviluppo d’impresa. In
un FabLab si fa naturalmente coding, ma oltre a questo si dispone di stampanti
3D grazie alle quali realizzare materialmente i propri progetti e di altre
macchine, come le <i style="mso-bidi-font-style: normal;">lasercutter</i>, grazie
alle quali realizzare gli stessi oggetti facendoli ritagliare e scolpire dal
laser a partire da un materiale dato. Molti FabLab entrano in contatto con le
scuole, le accompagnano nei percorsi di coding e poi consentono ai bambini di
produrre materialmente le loro creazioni.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Prepararsi al futuro e pensare con stile<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
A
cosa può servire portare in scuola tutto questo? E alla primaria, in
particolare? Si può rispondere rifacendosi<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>ai risultati di una ricerca che alcuni studiosi finlandesi hanno
condotto sulle motivazioni che stanno alla base del coding e della sua
promozione nelle scuole.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
La
prima di queste motivazioni è <i style="mso-bidi-font-style: normal;">funzionalistica</i>.
In una società dell’informazione come la nostra, in cui la rivoluzione digitale
e la diffusione delle tecnologie dell’informazione hanno pervaso e improntano
di sé praticamente qualsiasi ambiente di vita e professione, fare coding già
alla scuola primaria significa iniziare a conoscere e usare i linguaggi che in
futuro consentiranno al bambino un migliore inserimento nel mondo del lavoro.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Una
seconda motivazione è <i style="mso-bidi-font-style: normal;">espressiva</i>.
Imparare un linguaggio significa sempre poterlo poi usare in maniera creativa.
Il coding andrebbe dunque legato allo sviluppo della creatività del bambino,
servirebbe a fornirgli un ulteriore elemento per liberare le sue possibilità
comunicative. Dentro una “scuola del fare” il coding è la versione aggiornata
di tutti quei materiali e di tutti quei linguaggi grazie ai quali si è sempre
favorito l’avvicinamento del bambino alla cultura materiale: il coding, oggi,
come la tipografia al tempo di Freinet.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
I
sostenitori del coding dicono a questo riguardo che esso favorirebbe lo
sviluppo del pensiero computazionale, alludendo al fatto che il nostro cervello
lavorerebbe in questi termini, cioè costruendo e applicando algoritmi alle sue
scelte di azione. Ora, la recente ricerca neuroscientifica ha dimostrato che il
modello di comprensione di come lavora il nostro cervello è l’embodiment più
che il pensiero computazionale: noi funzioniamo in maniera adattiva e
complessa, siamo un organismo e non un computer. Ma certo la capacità di
costruire e utilizzare algoritmi (cioè mettere in fila le sequenze di
operazioni che ci possono consentire di svolgere un compito complesso) è
importante. Anche senza le macchine è possibile lavorarci già dalla scuola
dell’infanzia: insegnando al bambino a comprendere ed eseguire ordini,
abituandolo a risolvere problemi pianificando percorsi, favorendone l’acquisizione
di routines. Fare coding insegna a pensare, a pensare con stile.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Dietro le interfacce<o:p></o:p></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
Vi
sono ancora due motivazioni alla base del coding. Una è legata alla sua
funzione <i style="mso-bidi-font-style: normal;">interpretativa</i>. Lo sviluppo
dell’informatica di consumo è legato alle interfacce grafiche. Quando siamo
davanti al nostro computer e con un clic sull’icona del formato cambiamo la
giustificazione del testo sullo schermo, con un gesto estremamente semplice
abbiamo ottenuto un risultato che dal punto di vista delle istruzioni date alla
macchina è molto complesso. Gli americani esprimono tutto questo dicendo che
“what you see is what you get”, “quel che vedi è quello che ottieni”. Noi non
sappiamo cosa sia successo “dietro” all’interfaccia: ci basta sapere che quel
clic produce quel risultato. Bene, imparare a conoscere i linguaggi significa
capire a cosa corrisponda quel clic: significa sviluppare consapevolezza e, con
essa, senso critico.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
E
arriviamo così all’ultimo significato del coding, un significato <i style="mso-bidi-font-style: normal;">emancipatorio</i>. Analisi e sintesi,
smontare e rimontare, sono da sempre le operazioni-chiave del pensiero
occidentale. Impararle significa emanciparsi dal rischio di essere controllati.
Questo vale anche nel mondo dei media digitali, un mondo nel quale come
dicevamo spesso rinunciamo al controllo in cambio della facilità. Certo, se
all’impaginazione del mio testo ci pensa il programma da solo, per me è più
comodo, ma in questo modo mi sto adeguando alle scelte che il programma ha
fatto al mio posto. Conoscere il codice vuol dire, invece, poter fare
diversamente.<o:p></o:p></div>
<!--[if gte mso 9]><xml>
<o:DocumentProperties>
<o:Revision>0</o:Revision>
<o:TotalTime>0</o:TotalTime>
<o:Pages>1</o:Pages>
<o:Words>1087</o:Words>
<o:Characters>6200</o:Characters>
<o:Company>UCSC MILANO</o:Company>
<o:Lines>51</o:Lines>
<o:Paragraphs>14</o:Paragraphs>
<o:CharactersWithSpaces>7273</o:CharactersWithSpaces>
<o:Version>14.0</o:Version>
</o:DocumentProperties>
<o:OfficeDocumentSettings>
<o:AllowPNG/>
</o:OfficeDocumentSettings>
</xml><![endif]-->
<!--[if gte mso 9]><xml>
<w:WordDocument>
<w:View>Normal</w:View>
<w:Zoom>0</w:Zoom>
<w:TrackMoves/>
<w:TrackFormatting/>
<w:HyphenationZone>14</w:HyphenationZone>
<w:PunctuationKerning/>
<w:ValidateAgainstSchemas/>
<w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid>
<w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent>
<w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText>
<w:DoNotPromoteQF/>
<w:LidThemeOther>IT</w:LidThemeOther>
<w:LidThemeAsian>JA</w:LidThemeAsian>
<w:LidThemeComplexScript>X-NONE</w:LidThemeComplexScript>
<w:Compatibility>
<w:BreakWrappedTables/>
<w:SnapToGridInCell/>
<w:WrapTextWithPunct/>
<w:UseAsianBreakRules/>
<w:DontGrowAutofit/>
<w:SplitPgBreakAndParaMark/>
<w:EnableOpenTypeKerning/>
<w:DontFlipMirrorIndents/>
<w:OverrideTableStyleHps/>
<w:UseFELayout/>
</w:Compatibility>
<m:mathPr>
<m:mathFont m:val="Cambria Math"/>
<m:brkBin m:val="before"/>
<m:brkBinSub m:val="--"/>
<m:smallFrac m:val="off"/>
<m:dispDef/>
<m:lMargin m:val="0"/>
<m:rMargin m:val="0"/>
<m:defJc m:val="centerGroup"/>
<m:wrapIndent m:val="1440"/>
<m:intLim m:val="subSup"/>
<m:naryLim m:val="undOvr"/>
</m:mathPr></w:WordDocument>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:LatentStyles DefLockedState="false" DefUnhideWhenUsed="true"
DefSemiHidden="true" DefQFormat="false" DefPriority="99"
LatentStyleCount="276">
<w:LsdException Locked="false" Priority="0" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Normal"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="heading 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 7"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 8"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 9"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 7"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 8"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 9"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="35" QFormat="true" Name="caption"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="10" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Title"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="1" Name="Default Paragraph Font"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="11" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtitle"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="22" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Strong"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="20" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="59" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Table Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" UnhideWhenUsed="false" Name="Placeholder Text"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="1" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="No Spacing"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" UnhideWhenUsed="false" Name="Revision"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="34" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="List Paragraph"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="29" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Quote"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="30" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Quote"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="19" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtle Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="21" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="31" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtle Reference"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="32" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Reference"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="33" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Book Title"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="37" Name="Bibliography"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" QFormat="true" Name="TOC Heading"/>
</w:LatentStyles>
</xml><![endif]-->
<!--[if gte mso 10]>
<style>
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:"Tabella normale";
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-priority:99;
mso-style-parent:"";
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin:0cm;
mso-para-margin-bottom:.0001pt;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:12.0pt;
font-family:Cambria;
mso-ascii-font-family:Cambria;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-hansi-font-family:Cambria;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;}
</style>
<![endif]-->
<!--StartFragment-->
<!--EndFragment--><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
A
queste istanze – smontare i messaggi, pensare autonomamente – sono legati i
temi della cittadinanza attiva e del media-attivismo. Il valore ultimo del
coding sta proprio in questo suo potenziale educativo: fare coding significa sviluppare
la lifeskill del pensiero critico, significa fare Media Education.<o:p></o:p></div>
</div>
Pier Cesare Rivoltellahttp://www.blogger.com/profile/12445931917185754114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4130478513148653631.post-74554146045386675282015-10-26T21:27:00.000-07:002015-10-26T21:27:08.153-07:00Condizione postmediale e Media Education<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://giotto.ibs.it/cop/cop.aspx?s=B&f=170&x=0&e=9788835036210" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://giotto.ibs.it/cop/cop.aspx?s=B&f=170&x=0&e=9788835036210" /></a></div>
<br />
E' di recente uscito per i tipi dell'Editrice La Scuola di Brescia un bel libro di Ruggero Eugeni, <i>La condizione postmediale</i>. La tesi di Ruggero è semplice: i media, come li conosciamo da sempre, i media-apparati, i media-dispositivi, stanno scomparendo, anzi, forse sono già scomparsi. In che senso? Nel senso che essi sembrano andare soggetti a tre processi che li dissolvono nella loro natura di media. In primo luogo <b>si naturalizzano</b>: entrano nelle cose (<i>Internet of the things</i>), le ibridano, mescolano naturale e artificiale, scompaiono dietro gli oggetti, divengono tutt'uno con le nostre vite e quel che le circonda. In secondo luogo <b>si soggettivizzano</b>: divengono il prolungamento dei nostri sguardi, come le webcam diffuse sul territorio, come le videocamere per la telesorveglianza, con i Google-glasses e tutto ciò che fa riferimento alla realtà aumentata. Infine essi entrano a costitutire i processi di <b>socializzazione</b>, come accade per i videogames e tutto quel che alimenta oggi gli apprendimento informali.<br />
Il tema - la scomparsa dei media e le sue conseguenze - è stato al centro la scorsa settimana di una seminario di studi che ho organizzato in Università Cattolica. Il titolo - <i><a href="http://www.unicatt.it/eventi/events-Traiettorie_non_lineari_nella_ricerca.pdf" target="_blank">Re-thinking Media Education</a></i> - intendeva appunto suggerire la necessità di ripensare la Media Education a partire dalla profonda trasformazione che i media hanno subito e stanno subendo nella condizione postmediale.<br />
Nel mio intervento ho provato a problematizzare la questione osservando come, in fondo, il nostro modo di pensare la Media Education e la sua metodologia sia rimasto lo stesso, mentre invece le esperienze di Media Education sono molto diverse e dicono di un'apertura e di un cambiamento. Cosa intendo dire? Intendo dire che la centralità della scuola e il metodo dell'analisi dominano ancora largamente le nostre rappresentazioni della Media Education, mentre invece le esperienze sono molto diversificate e comprendono: i servizi bibliotecari, l'educazione 0-3, il giornalismo, l'opinione pubblica, il well-being.<br />
In quest'ultima direzione si sono iscritte le comunicazioni di ricerca e di esperienze di Alessandra Carenzio e Simona Ferrari (del CREMIT) sulla Media Education per la prevenzione o l'intervento socio-educativo e di Paivi Rasi, della Lapland University, sulla Media Education in età anziana.<br />
Al dibattito hanno partecipato studiosi italiani e stranieri, tra cui Pier Giuseppe Rossi, dell'Università di Macerata, che ha puntato l'attenzione sull'educare con i media, riflettendo su come oggi si debba passare dalle tecnologie come tecniche alle tecnologie come logiche.<br />
Indicazioni emerse dalla giornata:<br />
- le pratiche dicono che il campo della Media Education si sta allargando;<br />
- l'attenzione si sta spostando dalla centralità della tecnologia alla centralità delle pratiche;<br />
- va sviluppata un'attenzione ecologica (come ricordato da Farnè in mattinata), ovvero considerare i media come parte di un più ampio contesto in cui sono inseriti.<br />
Occorrerà riprendere il dibattito.<br />
<br /></div>
Pier Cesare Rivoltellahttp://www.blogger.com/profile/12445931917185754114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4130478513148653631.post-10470741095890500482015-09-13T10:50:00.001-07:002015-09-13T10:50:06.864-07:00Il deserto, la fede e la storia<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJJw2FFBHMocAIsIecYFAvUYJge6QVh4-OEwg01oFB4Hfxe3NWCbZ-UEmVzh-Hz7X2y6klMQO_SyA4SYh3OGFGesC6KrorY0WoTXvoi15U8P6MIApTuiu9T13WzM_ChenSr3r8ZJvdFTM6/s1600/IMG_0080.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJJw2FFBHMocAIsIecYFAvUYJge6QVh4-OEwg01oFB4Hfxe3NWCbZ-UEmVzh-Hz7X2y6klMQO_SyA4SYh3OGFGesC6KrorY0WoTXvoi15U8P6MIApTuiu9T13WzM_ChenSr3r8ZJvdFTM6/s320/IMG_0080.JPG" width="320" /></a></div>
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
1.
Malpensa. Il solito gioco delle sensazioni che conosco, la solita voglia di non
partire quando arriva il momento. Le cose da fare, gli affetti di cui ti
accorgi solo quando devi abbandonarli, anche se per pochi giorni. Il pomeriggio
mi riserva in prospettiva un’attesa di oltre quattro ore a Francoforte e
l’arrivo ad Amman a notte fonda. Ammazzo il tempo con un libro di John Williams
che racconta la storia di un rampollo della Boston bene che viaggia verso Ovest
per mettersi sulle piste dei bisonti (e di se stesso). Williams mi ha appena
affascinato con il suo capolavoro, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Stoner</i>.
Anche le prime pagine di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Butcher’s
Crossing</i> promettono bene. Tocco il letto quasi alle quattro di mattina.
Appuntamento alle 9.00. Destinazione Jerash.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
2.
L’antica Gerasa, al massimo del suo splendore, nel secondo secolo, è una città
di 30.000 abitanti, con un’arena che contiene 15.000 spettatori e due teatri.
Uno dei centri più importanti della Provincia Araba, insieme a Petra e a
Palmira. Si entra passando sotto l’imponente arco di Traiano, si sbuca nella
stupefacente piazza ovale. Poi si percorre il cardo massimo fino quasi alla
porta nord della città: qui si visita il teatro minore, perfettamente
conservato. Poi, attraversato il tempio di Artemide si torna verso la parte sud
della città, il teatro maggiore, il tempio di Zeus. Mentre sudiamo sotto il
sole di mezzogiorno, il gioco dei pensieri mi suggerisce spunti sparsi. Quel
che si visita – che già così è di sicuro uno dei siti archeologici romani più
straordinari che io abbia mai visto – è solo il 25% della città. Il resto
giace… sotto la moderna città di Jerash, cresciuta dentro il parco
archeologico. Storie già viste anche a casa nostra. Intanto un migliaio di
chilometri più a nord Palmira rischia di scomparire per mano dei guerriglieri
neri dell’ISIS. Angelo e bestia, l’uomo da sempre è bravissimo a dare il meglio
e il peggio di sé. La religione non c’entra.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifG2A72HAgR4W-PB7iFCNXqzK4MXlKlFHtc0L4rLWd6d-y0HnB1cQq_txbI3c-mJsGVT294-H8DH3fHECL_wJWn3ID-Ik8HZdVcbiupxFkzTw5PtrsoU2hFQ0P5uIpGARrGfIGHcyc4j0j/s1600/IMG_1088.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="145" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifG2A72HAgR4W-PB7iFCNXqzK4MXlKlFHtc0L4rLWd6d-y0HnB1cQq_txbI3c-mJsGVT294-H8DH3fHECL_wJWn3ID-Ik8HZdVcbiupxFkzTw5PtrsoU2hFQ0P5uIpGARrGfIGHcyc4j0j/s320/IMG_1088.JPG" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
3.
La cena ci riserva il piatto nazionale giordano in un ristorante tipico di
Amman. Il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">mansaf</i> è agnello cotto
nello yogurt. Viene servito appoggiato sopra un letto di riso con le mandorle
e i pinoli: a piacere ci si può versare sopra lo yogurt. Il sapore è forte,
deciso, reso tale ancora di più dallo yogurt che durante la cottura ha fatto
propri sapore e odore dell’agnello che enfatizzano l’acidità del caglio. Lo
accompagno con un bicchiere di limonata alla menta. Il caffè arabo, fatto bollire
nella caratteristica cuccuma con abbondante cardamomo, chiude il pasto: lo
prendo due volte, poi faccio oscillare la tazza, è il segnale che sono a posto.
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
4.
Il Giordano ai tempi di Gesù era largo sessanta metri. Oggi è un rigagnolo che
disegna le sue curve all’interno della zona militare che contiene la frontiera
tra Israele e la Giordania. Dalla parte Giordana ci si arriva lasciando le auto
al Visitors Center: proseguendo con il minibus si entra nella zona militare,
poi si prosegue a piedi. Il caldo è infernale, sfiora i 43 gradi con una
umidità incredibile. Il percorso di visita si distende lungo una passerella
coperta da tende, ma serve a poco. Sembra che mi abbiano tirato addosso un
secchio d’acqua. Dopo due soste in cui la nostra guida ci spiega qualcosa di
questa incredibile area monumentale entro cui sorgono almeno una ventina di
chiese di epoche e riti diversi, arriviamo al punto esatto in cui gli studiosi
hanno stabilito che Gesù sia stato battezzato da Giovanni. Quattro pietre e una
pozza d’acqua lo delimitano. L’emozione è grande. Ed è stridente il contrasto
tra il luogo e i soldati che presidiano la zona. Scendiamo fino al punto in cui
i due Paesi non sono separati che dal Giordano: cinque metri più in là, al di
là di quel piccolo fosso, c’è Israele. Ci sediamo. Sull’altra riva dei
sacerdoti cattolici stanno accompagnando un pellegrinaggio; pochi metri più in
là, un Pope con il camice bianco addosso canta il suo rito mentre i suoi
fedeli, anche loro in camice bianco, gli rispondono prima di scendere e
bagnarsi nell’aqua. Con noi c’è un pastore battista della North Carolina. Mentre
risaliamo, commento con lui che mi sarebbe piaciuto incontrare Gesù in questi
luoghi ai suoi tempi. “Ma tu lo hai incontrato per forza se sei credente. Io
l’ho incontrato e ha cambiato la mia vita!”. “Yes Pastor, you’re right. He’s
not someone to read about in a book, is someone to meet”. Il pastore viene
tutti gli anni da queste parti. La sua chiesa sostiene una piccola comunità di Curdi
in Turchia: sarà lì la settimana successiva. Lo saluto con affetto. “God bless
you” mi dice sorridendo.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoHOmYMmxvceCv1cdBrFYgk1tITu4zwCKBlO1Dqu_buvuLu4U3TzAIPwnKLZo7xugQraTBEB5477GBYctvrUUcaFG2G_OcER9XUjElqAARGW1tUBZwmikvEJuZNTsZGfkLtAAQfEaltUI9/s1600/IMG_0018.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoHOmYMmxvceCv1cdBrFYgk1tITu4zwCKBlO1Dqu_buvuLu4U3TzAIPwnKLZo7xugQraTBEB5477GBYctvrUUcaFG2G_OcER9XUjElqAARGW1tUBZwmikvEJuZNTsZGfkLtAAQfEaltUI9/s320/IMG_0018.JPG" width="320" /></a></div>
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
5. Il
pomeriggio ci si trasferisce a Petra. Di strada c’è il tempo di una puntata al
castello di Shabak: ne rimangono i possenti contrafforti, il villaggio che
racchiudeva è ormai completamente diroccato. Tutto intorno, a 360 gradi, sabbia
e arbusti a perdita d’occhio. Siamo sulla via che portava i pellegrini alla
Mecca: il castello aveva funzioni di protezione e ristoro. Riprendiamo la
strada e prima di arrivare a Petra ci fermiamo nell’antico villaggio di Dana.
All’imboccatura di un Wadi, di una valle, che ospita oggi una importante
riserva naturale, il villaggio è fatto di case di pietra, antiche cinquecento
anni. In un gruppo di esse è ricavato un piccolo albergo, il <a href="http://www.tripadvisor.it/Hotel_Review-g318873-d507848-Reviews-Tower_Hotel-Dana_Tafilah_Governorate.html" target="_blank">Tower Hotel</a>.
Entriamo. Il proprietario è parte del clan dei Noawli, la tribù della Wadi Musa
cui appartiene il nostro amico Uahil. Ci servono tè alla menta che sorseggiamo
su una terrazza mentre il sole si spegne. Tutto intorno è silenzio. Sarà una
cifra di questo viaggio.<o:p></o:p><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIfQ9bM-d3KJMmtKoo_FKl4bJ0vHRQ7XJPcrPxZBbKRGbajwVOmE5h6aADPtYwCsgJOGA3Dd2odNk89arhNZkkr1IHGKa9QKvXAwDaSOdUTwoBCkcTK0qptqLrWEIPBRWpxIoim-_-2Oqz/s1600/IMG_0173.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIfQ9bM-d3KJMmtKoo_FKl4bJ0vHRQ7XJPcrPxZBbKRGbajwVOmE5h6aADPtYwCsgJOGA3Dd2odNk89arhNZkkr1IHGKa9QKvXAwDaSOdUTwoBCkcTK0qptqLrWEIPBRWpxIoim-_-2Oqz/s320/IMG_0173.JPG" width="320" /></a></div>
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
6.
Sono a Petra dopo pochi mesi dall’ultima visita. Questa volta, però, non è la
tormenta di neve ad accoglierci, ma sono i 40 gradi della fine estate giordana.
L’area archeologica è immensa: ospita 3500 giacimenti monumentali e si stima
che molto sia ancora sotto la sabbia. Il visitatore, attraversato il sik, la
gola che introduce alla città, e smaltita appena l’emozione prodotta dalla
vista del Tesoro – il monumento più famoso di Petra – vede aprirsi davanti a sé
uno spazio metafisico creato dalla perfetta compenetrazione delle piramidi di
calcare di cui il territorio è costituito con l’opera dei Nabatei, di cui Petra
era la capitale. La visita è insieme un’esperienza di trekking, un viaggio
nell’arte e un’avventura per lo spirito. I cammelli e gli asini dei beduini ti
vengono offerti ogni momento per alleviare la fatica. Rinunciamo e risaliamo a
piedi tutta l’area degli scavi fino al suo estremo dove, dopo un’ascesa
impegnativa scandita da più di ottocento gradini scavati nella pietra, si sbuca
su uno spiazzo. Voltandosi indietro ci si accorge di essere nell’area
antistante il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Monastero</i>, l’altro
monumento simbolo di Petra. Le alture di fronte promettono panorami da sogno.
Decidiamo di fare l’ultimo sforzo. E ne vale la pena. Ci ritroviamo su un
pianerottolo calcareo sospeso a strapiombo sulla Wadi Araba. All’orizzonte si
staglia il monte sulla cui cima brilla il bianco della tomba di Aronne. In
fondo, lontano, la valle del Giordano che risale verso il Mar Morto. Il paesaggio
è mozzafiato. Rimango a guardare in direzione della tomba del Patriarca. Per
arrivarci occorrono sei ore di cammino. Chi ci va, poi, di solito rimane a
dormire al campo sul luogo della sepoltura. Penso che dovrò tornare in
Giordania anche solo per questo.<o:p></o:p><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7CZoQhzyZzoAA9-bm1Ra50_0j8WFhBRtalzHdXQ7yWlnrDU_oba7pN8K1zRvTqGKOefDz1lW7JPaR3ZRcxDfef1I4RccfaeX_DsCcyjOmDuMcGvynBsGUAHtabVyAJ9EZ6-XjUWG1r_gV/s1600/IMG_0270.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7CZoQhzyZzoAA9-bm1Ra50_0j8WFhBRtalzHdXQ7yWlnrDU_oba7pN8K1zRvTqGKOefDz1lW7JPaR3ZRcxDfef1I4RccfaeX_DsCcyjOmDuMcGvynBsGUAHtabVyAJ9EZ6-XjUWG1r_gV/s320/IMG_0270.JPG" width="240" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-O3R2evbd-1m97TY0Qvc2jhjU7v45HpAc8O8z25rleA24_vwmGVRChpEItkkRIKVAxQR96rKpmk0yH7mVSZlZ8E8_A7skuE4yo79AyTjBxMyTPTUepkhBpH3Fct4UNunpADM1zRIRLwJh/s1600/IMG_0279.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-O3R2evbd-1m97TY0Qvc2jhjU7v45HpAc8O8z25rleA24_vwmGVRChpEItkkRIKVAxQR96rKpmk0yH7mVSZlZ8E8_A7skuE4yo79AyTjBxMyTPTUepkhBpH3Fct4UNunpADM1zRIRLwJh/s320/IMG_0279.JPG" width="240" /></a></div>
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
7.
La mattina del giorno dopo ci immergiamo nel calore e nella vivacità di Aqaba.
Mentre ci si arriva, percorrendo l’ultimo tratto in discesa della Desert
Highway, se ne apprezza la meravigliosa posizione, tra l’Arabia Saudita da una
parte, la città di Eilat in Israele dall’altra e l’inizio della penisola del
Sinai che diventa presto Egitto. Prendiamo un caffè fatto bollire nella sabbia
secondo la tradizione. Il sapore forte del cardamomo ci accompagna verso il
suk. Prendiamo un succo di frutta fresca seduti all’incrocio di una trafficatissima
strada: gli odori della verdura e delle spezie si mischiano al colore della
gente. Tutto è allegro, vivo. Riprendiamo l’auto e scendiamo verso le spiagge a
sud della città. Siamo a pochi chilometri dalla frontiera con l’Arabia Saudita.
Troviamo una spiaggia pubblica. Il tempo di rimanere in costume e le acque
limpide del Mar Rosso ci accolgono.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Svariano
dal verde all’azzurro intenso. Basta mettere la testa sott’acqua e un acquario
di mille colori prende forma. Riemergiamo, ci lasciamo asciugare dal vento
caldo e dal sole. Poi via verso il Wadi Rum.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
8.
Il deserto del Wadi Rum occupa la parte sud-est della Giordania, un mare di
sabbia e torri di roccia scolpite dall’erosione. Lo si attraversa a bordo dei
pick-up dei beduini che scivolano sulla sabbia leggeri, come moderni cammelli. Più
ti addentri nel deserto e più ti senti immerso in un silenzio sovrumano.
Lentamente vengono meno i riferimenti spaziali, ti accorgi che potresti essere
ovunque. Le piste si intravedono soltanto: fai fatica a capire come i beduini
le lascino e le trovino con facilità estrema muovendosi nel nulla come se una
mappa invisibile li accompagnasse. “Sono nati qui, conoscono ogni palmo del
deserto!”. Uahil come sempre in modo lapidario ci fornisce la spiegazione. La
giornata passa tra una sosta e l’altra: ora osserviamo un paesaggio, ora ci
arrampichiamo su una roccia. Il pranzo veloce in una tenda beduina ci serve da
ristoro. Poi via fino al tramonto che andiamo a salutare da un’altura. La notte
riposiamo in un accampamento speciale: un vero e proprio resort ricavato da
tende beduine in un angolo protetto da una conca naturale di rocce. Il cielo è
incredibile: non ricordo di aver mai visto tante stelle e il tracciato della
Via Lattea così nitidamente. Si rimane attorno al fuoco, sulle stuoie, con lo
sguardo verso l’alto. Il silenzio riempie il tempo. Penso al pastore errante
nell’Asia di Leopardi.<o:p></o:p><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvlqEGjKEJ_s128yekzDRmziXp-bji_2uk6IohJjYHrsLzW6McTX4FrW3SRKMhp20vEi6qpx_33yEAQ9L9OM8yb6EqCU1LqzZTP3BLN9qWr1h1MzMKfWVhvOmf_hYHLUaOtSFvt9h9PghK/s1600/IMG_0071.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="153" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvlqEGjKEJ_s128yekzDRmziXp-bji_2uk6IohJjYHrsLzW6McTX4FrW3SRKMhp20vEi6qpx_33yEAQ9L9OM8yb6EqCU1LqzZTP3BLN9qWr1h1MzMKfWVhvOmf_hYHLUaOtSFvt9h9PghK/s320/IMG_0071.JPG" width="320" /></a></div>
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<!--[if gte mso 9]><xml>
<o:DocumentProperties>
<o:Revision>0</o:Revision>
<o:TotalTime>0</o:TotalTime>
<o:Pages>1</o:Pages>
<o:Words>1682</o:Words>
<o:Characters>9589</o:Characters>
<o:Company>UCSC MILANO</o:Company>
<o:Lines>79</o:Lines>
<o:Paragraphs>22</o:Paragraphs>
<o:CharactersWithSpaces>11249</o:CharactersWithSpaces>
<o:Version>14.0</o:Version>
</o:DocumentProperties>
<o:OfficeDocumentSettings>
<o:AllowPNG/>
</o:OfficeDocumentSettings>
</xml><![endif]-->
<!--[if gte mso 9]><xml>
<w:WordDocument>
<w:View>Normal</w:View>
<w:Zoom>0</w:Zoom>
<w:TrackMoves/>
<w:TrackFormatting/>
<w:HyphenationZone>14</w:HyphenationZone>
<w:PunctuationKerning/>
<w:ValidateAgainstSchemas/>
<w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid>
<w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent>
<w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText>
<w:DoNotPromoteQF/>
<w:LidThemeOther>IT</w:LidThemeOther>
<w:LidThemeAsian>JA</w:LidThemeAsian>
<w:LidThemeComplexScript>X-NONE</w:LidThemeComplexScript>
<w:Compatibility>
<w:BreakWrappedTables/>
<w:SnapToGridInCell/>
<w:WrapTextWithPunct/>
<w:UseAsianBreakRules/>
<w:DontGrowAutofit/>
<w:SplitPgBreakAndParaMark/>
<w:EnableOpenTypeKerning/>
<w:DontFlipMirrorIndents/>
<w:OverrideTableStyleHps/>
<w:UseFELayout/>
</w:Compatibility>
<m:mathPr>
<m:mathFont m:val="Cambria Math"/>
<m:brkBin m:val="before"/>
<m:brkBinSub m:val="--"/>
<m:smallFrac m:val="off"/>
<m:dispDef/>
<m:lMargin m:val="0"/>
<m:rMargin m:val="0"/>
<m:defJc m:val="centerGroup"/>
<m:wrapIndent m:val="1440"/>
<m:intLim m:val="subSup"/>
<m:naryLim m:val="undOvr"/>
</m:mathPr></w:WordDocument>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:LatentStyles DefLockedState="false" DefUnhideWhenUsed="true"
DefSemiHidden="true" DefQFormat="false" DefPriority="99"
LatentStyleCount="276">
<w:LsdException Locked="false" Priority="0" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Normal"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="heading 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 7"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 8"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 9"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 7"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 8"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 9"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="35" QFormat="true" Name="caption"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="10" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Title"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="1" Name="Default Paragraph Font"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="11" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtitle"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="22" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Strong"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="20" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="59" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Table Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" UnhideWhenUsed="false" Name="Placeholder Text"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="1" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="No Spacing"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" UnhideWhenUsed="false" Name="Revision"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="34" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="List Paragraph"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="29" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Quote"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="30" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Quote"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="19" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtle Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="21" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="31" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtle Reference"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="32" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Reference"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="33" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Book Title"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="37" Name="Bibliography"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" QFormat="true" Name="TOC Heading"/>
</w:LatentStyles>
</xml><![endif]-->
<!--[if gte mso 10]>
<style>
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:"Tabella normale";
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-priority:99;
mso-style-parent:"";
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin:0cm;
mso-para-margin-bottom:.0001pt;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:12.0pt;
font-family:Cambria;
mso-ascii-font-family:Cambria;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-hansi-font-family:Cambria;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;}
</style>
<![endif]-->
<!--StartFragment-->
<!--EndFragment--><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
9.
Madaba ci accoglie come ultima tappa del viaggio. È la città giordana con il
maggior numero di cristiani. E con una tradizione antichissima legata al
mosaico. Prima di conoscere la decadenza in epoca ottomana, la città era stata
un importante centro prima romano e poi bizantino. Ancora oggi splendidi
mosaici pavimentali si trovano un po’ dappertutto e non è raro accedere agli
scavi di una chiesa attraverso una bottega o una casa privata, come nel caso
della chiesa dei Santi Martiri. Tra questi mosaici il più famoso è di sicuro
quello che si trova nella chiesa di San Giorgio e che riproduce la mappa della
Palestina. L’abbiamo presente quando nel pomeriggio facciamo visita al
memoriale di Mosè sul Monte Nevo. Qui la tradizione dice che dopo la
liberazione dall’Egitto e il lungo viaggio che ne conseguì, Mosè sia morto
gettando lo sguardo sulla Terra Promessa. La vista è suggestiva e per la
seconda volta dopo la visita al luogo del Battesimo sul Giordano mi prende una
fortissima emozione. È l’emozione tutta particolare che nasce quando la fede
incontra la storia. Rimango a osservare in direzione di Gerusalemme anche se la
città non si vede, come invece accadrebbe in una nitida giornata d’inverno.
L’aria è densa e solarizzata, sembriamo avvolti dalla nebbia. Ci spiegano che è
polvere: una tempesta di sabbia dall’Iraq si sta spostando verso il Libano e
queste ne sono le conseguenze. Il giorno dopo andando verso l’aeroporto la
polvere è ancora più fitta. Decolliamo e dopo qualche minuto l’azzurro del
cielo torna ad avvolgerci.<o:p></o:p><br />
<br />
<br />
<br /></div>
</div>
Pier Cesare Rivoltellahttp://www.blogger.com/profile/12445931917185754114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4130478513148653631.post-29530242118909673532015-03-06T23:19:00.001-08:002015-03-06T23:19:44.836-08:00Children Television e Scuola<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.unicatt.it/eventi/events-cubo_sussi_rdax.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.unicatt.it/eventi/events-cubo_sussi_rdax.jpg" height="291" width="320" /></a></div>
<br />
Il 3 marzo scorso, in Università Cattolica, Piermarco Aroldi ha presentato <a href="http://www.unicatt.it/eventi/events-03.03.2015_Invito_TV_e_infanzia_3mar.pdf" target="_blank">una bella ricerca di OssCom sul valore della Children Television</a> in Italia oggi. Mi è stato chiesto di intervenire, in sede di tavola rotonda, a commentare i dati della ricerca. L'ho fatto lasciandomi interrogare dal tema dal punto di vista della scuola. E quindi, mettendomi nei panni dell'insegnante, mi sono chiesto: "Se io fossi un insegnante, cosa mi aspetterei dalla Children Television? Quale vorrei che fosse per me il suo valore?". Mi sono risposto a tre livelli.<br />
<br />
1. Anzitutto vorrei <b>collaborazione</b>. Nella tradizione internazionale della Media Education da sempre uno dei punti di forza del lavoro educativo con i bambini, con i ragazzi, è il coinvolgimento dei professionisti dei media. l'insegnante non basta. Lo dimostrano da anni (oserei dire, da decenni) iniziative di grande successo come <i>La semaine de la presse dans l'ecòle</i> in Francia, o il progetto <i>Periodista por un dìa</i> in Argentina; ma anche negli USA la collaborazione è cosa ordinaria, fa parte della deontologia professionale del giornalista, del professionista dei media. Qui si può aprire un primo spazio, un primo piccolo cantiere: cosa vorrebbe dire per la televisione dell'infanzia incontrare la scuola? Non sporadicamente, ma in una logica di continuità.<br />
<br />
2. In secondo luogo vorrei <b>integrazione</b>. La Children Television è un importante elemento del tempo libero dei bambini, è uno degli elementi che contribuiscono a riempirne gli spazi e i tempi informali. Oggi, la distanza di questi spazi e tempi da quelli formali della scuola è una delle ragioni del ritardo, della fatica, degli insuccessi con cui la scuola prova a parlare alle giovani generazioni. Occorre riavvicinare questi due mondi. Occorre ripensare la mission della scuola a partire da linguaggi condivisi. La Children Television potrebbe essere una delle passerelle da lanciare tra questi mondi. Come si può fare? Si tratta di un secondo piccolo cantiere da aprire.<br />
<br />
3. Da ultimo mi piacerebbe che la Children Television facesse qualcosa sul piano della <b>autorialità</b>. Lo chiederei in due direzioni. La prima è quella della transmedialità. Mi piacerebbe che la televisione producesse sempre meno per la... televisione, ma per il secondo, il terzo, il quarto schermo... Ovvero: prodotti sempre più transmediali in grado di essere presenti anche sui dispositivi mobili . La seconda direzione è quella che porta all'editoria scolastica. Il digitale, la rivoluzione del digitale, non ha prodotto grandi pensate da parte degli editori. I formati sono tradizionali, non originali. C'è crisi di idee. Non potrebbero gli autori della Children Television immaginare dei formati in grado di rilanciare la partita? Non potrebbe l'educational televisivo suggerire qualche idea all'editoria scolastica? Anzi: allearsi con essa per costruire delle repository transmediali di contenuti audiovisivi di qualità da utilizzare in scuola? Terzo cantiere. Li facciamo partire?</div>
Pier Cesare Rivoltellahttp://www.blogger.com/profile/12445931917185754114noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4130478513148653631.post-79895153385074159402015-03-01T09:25:00.000-08:002015-03-02T03:37:24.430-08:00Vino nuovo, otri vecchi?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.francoangeli.it/images/copertine/9788891709981.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.francoangeli.it/images/copertine/9788891709981.jpg" /></a></div>
<br />
1. Nel 1993, Gianfranco Bettetini e Fausto Colombo curano un libro il cui titolo - <i>Le nuove tecnologie della comunicazione </i>- a distanza di vent'anni andrebbe aggiornato. Si parlava, in quel libro, di memorie ottiche, di satelliti a trasmissione diretta, del computer. Nel frattempo si sono diffusi il Web e i cellulari, gli smartphone e i tablet, il cloud e il social network. Insomma: un altro mondo. Quel che però, in quel libro, era interessante (e rimane valido) è il criterio di classificazione in base al quale i due studiosi organizzavano le nuove tecnologie in tecnologie di rappresentazione, di comunicazione, di conoscenza. In buona sostanza, ciascuna delle tre categorie metteva in forma una funzione-base: costruire immagini, allestire mondi (rappresentare); produrre messaggi, dialogare (comunicare); archiviare e organizzare le informazioni, gestirle efficacemente (conoscere).<br />
<br />
2. La prima stagione di Internet, quella che proprio lungo gli anni '90 del secolo scorso conosce la sua affermazione, era costruita sostanzialmente attorno a tre tipi di applicativo (e di esperienza): i siti Web, le IRC, i Newsgroup. Il sito Web (il mio primo sito Web risale al 1994, era in <i>Geocities</i> di <i>Yahoo,</i> precisamente in Atene) serviva per rappresentare e rappresentarsi. Nei Newsgroups si chiedevano informazioni, si costruiva conoscenza, si organizzavano gruppi e comunità attorno agli interessi e ai bisogni delle persone. Infine, nelle IRC (Internet Relay Chat), si comunicava; una comunicazione spesso consegnata al divertimento del fake, della simulazione.<br />
<br />
3. Oggi, da un certo punto di vista, il discorso regge ancora. In che senso? Nel senso che i tre verbi continuano a funzionare. Pensiamo a <i>Facebook</i> e alla deriva dei suoi usi sociali che lo stanno rendendo un ambiente sempre più generalista, sempre più "vetrina": spazio di rappresentazione (di sé, del Sé, di un gruppo o di un'istituzione) più diffuso, <i>Facebook</i> soppianta il sito, più istituzionale, più ufficiale. Pensiamo a <i>WhatsApp</i> e a come esso serva a raccogliere microgruppi di affinità che in esso si aggiornano, si tengono in contatto, si scambiano informazioni, pianificano eventi, gestiscono appuntamenti, soddisfano un bisogno di contatto. Ma anche ad <i>Ask.fm</i>, il cui carattere anonimo riproduce (anche se con segno ben diverso) le situazioni basate sul fake di IRC. Infine ragioniamo su <i>Dropbox</i>, su <i>Drive</i>, sui mille applicativi che servono a gestire la nostra conoscenza. Non c'è dubbio, la classificazione tiene.<br />
<br />
4. Questa sintetica riflessione mi consente due ordini di considerazioni, emerse in chiusura di una bella giornata di lavoro con operatori della prevenzione sulla <i>Cyberstupidity</i>.<br />
La prima. Un conto è parlare di strumenti, altro di logiche. Il 2.0 identifica sicuramente degli strumenti (<i>Facebook, Twitter</i>, ecc.), ma soprattutto delle logiche di comunicazione (orizzontale, dal basso, informale, interattiva, ecc.). Occorre non confondere. Altrimenti mi convinco che aprire un profilo in <i>Facebook</i> consenta al mio servizio di essere 2.0. Il classico vino nuovo in otri vecchie.<br />
Seconda considerazione. Gli adulti, in particolare educatori, insegnanti, operatori della prevenzione, si sentono angosciati dall'incapacità di essere aggiornati in tempo reale sugli applicativi del momento. Come si fa? Ne escono sempre di nuovi? Non si fa in tempo a conoscerne uno che è già superato... Qui ragionare su ciò che è costante aiuta. Conoscere, comunicare, rappresentare: la continuità nella differenza. Questo è quello che pesa in favore dell'adulto: la capacità di ragionare sulle invarianti. Occorre partire da qui per provare ad accorciare il gap con le giovani generazioni.<br />
Il mio gruppo di ricerca al <a href="http://www.cremit.it/" target="_blank">CREMIT</a> e gli amici di <a href="http://www.peer-education.it/" target="_blank">Contorno Viola</a> hanno provato a farlo pensando a una metodologia di prevenzione basata sulla Peer Education e sulla Media Education: la Peer&Media Education. Abbiamo consegnato le nostre riflessioni a un libro, <i><a href="http://www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_libro.aspx?ID=22414" target="_blank">Il tunnel e il kayak</a></i>. Il nostro laboratorio rimane un cantiere aperto.</div>
Pier Cesare Rivoltellahttp://www.blogger.com/profile/12445931917185754114noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4130478513148653631.post-73617816243505286862015-02-23T12:03:00.000-08:002015-03-01T08:45:30.887-08:00Schuai Schuai<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDns-8I0TUSoTN5Qa-hb3j74qRK34VIup6Dwm2KPnY5tgVJ7pZCtsLQlGrGV8a4QCZiDqvmhxzbZ1f2rICTLh7XB24iLeqDK3OCZh_j54VwwXTnT1FgRX3vhDCqtDPmIu4o7Y-tafoRpn7/s1600/IMG_0673.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDns-8I0TUSoTN5Qa-hb3j74qRK34VIup6Dwm2KPnY5tgVJ7pZCtsLQlGrGV8a4QCZiDqvmhxzbZ1f2rICTLh7XB24iLeqDK3OCZh_j54VwwXTnT1FgRX3vhDCqtDPmIu4o7Y-tafoRpn7/s1600/IMG_0673.jpg" height="320" width="240" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
1. 17 febbraio. In partenza da Malpensa sembra di essere in un suk. Gente che si muove avanti e
indietro, bambini che corrono e saltano sui sedili. Le hostess della Egypt Air
sembrano abituate. Una signora piange disperata. Capiamo dopo un po’ che non le
hanno dato il posto di fianco al marito. Sorridiamo. Mentre tutti si sistemano
vedo intorno a me donne che nel velo sembrano imprigionate, perdono ogni
femminilità; altre in compenso proprio grazie al velo sono bellissime. Al Cairo
il transito è laborioso. Cominciamo a fare i conti con le misure di sicurezza.
Una giovane giordana è spazientita. Ci si rivolge in inglese, poi capisce che
siamo italiani: “Ho avuto un marito italiano” – ci dice. Non osiamo chiedere
oltre. Ad Amman ci aspetta Uahil, il nostro uomo in Giordania. Scambiamo due parole
presentandoci. Poi, andando alla macchina, chiedo dell’ISIS, della situazione
del Paese. Lui sorride: “Gente che ha giocato troppo con i videogiochi, hanno
perso il senso della realtà”. Lungo l’autostrada che porta ad Amman c’è molta
polizia. Chiedo se è normale: “Qui siamo molto sicuri”. Arriviamo in albergo.
L’accesso alla rampa della hall è bloccato da dei dissuasori. Arriva il
guardiano con un metal detector: ispeziona l’auto. Un altro metal detector
all’ingresso scannerizza noi e le nostre valigie. “Questo lo dobbiamo a Bin
Laden e all’ISIS”, dice Uahil sorridendo, “ma dopo un po’ ti ci abitui”. E
infatti nei giorni successivi ci faremo l’abitudine anche noi. Salgo in camera
e penso a cosa sarebbe il Medio Oriente se lo si potesse attraversare in
libertà.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<o:p><br /></o:p></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMHrx_5nUKHSgIaHq6PWVFg9fpWkSMEx3H5KtB0DouTese7V59ORzLvkqvgfSC79WIAV0uE2_oBYvuIrp22bqZ9hQsF9RaHGykeeqzWuc_9a2M71SUtm4i7Ui3OuJ1wanD_Id43dhff-9w/s1600/IMG_0670.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMHrx_5nUKHSgIaHq6PWVFg9fpWkSMEx3H5KtB0DouTese7V59ORzLvkqvgfSC79WIAV0uE2_oBYvuIrp22bqZ9hQsF9RaHGykeeqzWuc_9a2M71SUtm4i7Ui3OuJ1wanD_Id43dhff-9w/s1600/IMG_0670.jpg" height="320" width="240" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
2. 18 febbraio. La cittadella di Amman è il luogo della città dove meglio si leggono le
stratificazioni urbanistiche e di cultura che hanno caratterizzato la storia
del Paese. Sulla stessa collina, su insediamenti neolitici si sono sovrapposte
la città romana (di cui ancora oggi si apprezzano resti delle colonne e il
perimetro del Tempio di Ercole), quella bizantina e quella Ommaiade. Dalla
cittadella la vista spazia dai quartieri palestinesi – case basse, tutte
bianche, cresciute l’una sull’altra a occupare ogni spazio libero – ai
grattacieli che stanno ridisegnando la skyline della città moderna. Usciti
dalla cittadella, Uahil contratta con un taxista sul prezzo della corsa:
“Dodici!”, “Dieci!”, “Otto!”, “Cinque!”, “Mashi”, “Mashi”. Ci tuffiamo nel
traffico congestionato. Tappa nel mall vicino al nostro albergo. Le stesse
firme dei nostri centri commerciali: di strada siamo anche passati davanti
all’IKEA. La globalizzazione. Si prende un caffè. Ho il torto di provare a
pagare: il cassiere rimane imbarazzato e non prende i miei soldi. Uahil mi
spiega che noi siamo ospiti e che se provo a pagare lo discredito. Gli chiedo
scusa. Ci sediamo e il discorso cade spontaneamente sulla regina Rania. Ci
accorgiamo che in Giordania non gode della stessa stima di cui gode a livello
internazionale. È palestinese. E i Giordani si ricordano ancora la guerra che qui si combattè dal settembre nero del 1970 fino al luglio del 1971. Uahil ci racconta di aver perso un cugino, ucciso in strada dai
palestinesi a diciotto anni. Qui in Giordania, tra palestinesi ed ebrei non
hanno dubbi: meglio i secondi. E capisco che veramente il groviglio del Medio
Oriente è difficilmente districabile, che noi occidentali non facciamo
distinzioni: sono tutti islamici e tutti arabi, per noi. E invece occorrerebbe
capire. “Noi e gli ebrei siamo figli dello stesso padre, ma abbiamo due madri
diverse”, chiosa Uahil alludendo alla comune genealogia da Abramo. Rientriamo
in albergo.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
3. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Lunch presso la residenza del nostro
Ambasciatore insieme ai partner giordani con cui stiamo per avviare una ricerca
nelle scuole giordane su rappresentazione e usi dei media digitali, sia da
parte degli insegnanti che da parte degli studenti. L’ipotesi è di associare al
meeting in cui socializzeremo i dati (in autunno) un seminario di studi sulle
tecnologie didattiche tra esperti giordani e italiani. Il nostro Ambasciatore è
squisito: ottimo ospite, grande conversatore. Veniamo avvisati che domani
nevicherà e che Amman sarà paralizzata. Ci consigliano di anticipare la visita
a una delle scuole della ricerca per partire subito alla volta di Petra.
Curioso. Di solito si associano all’immagine del Medio Oriente il caldo e il
sole: e invece – come mi è già successo in Libano – si può rimanere sotto una
fitta nevicata. Speriamo bene.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilEAL7m7Oex-nYNGBuhPQkLSHa8tAEqmf-_gXaBbQXYAJN8QVFu1ib5bR5WAcc50JSmcCFbX8KfrwNhafhoCc_jw_bWJPMtRW1E9kAN8pA28tM3VyBwpRAEeOrF7XAvcj6618Ko8Z8JRcG/s1600/IMG_0717_2.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilEAL7m7Oex-nYNGBuhPQkLSHa8tAEqmf-_gXaBbQXYAJN8QVFu1ib5bR5WAcc50JSmcCFbX8KfrwNhafhoCc_jw_bWJPMtRW1E9kAN8pA28tM3VyBwpRAEeOrF7XAvcj6618Ko8Z8JRcG/s1600/IMG_0717_2.JPG" height="240" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<o:p><br /></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
4.
Cena in un ristorante tipico, fuori dei circuiti turistici. Scegli il tuo
pesce, lo tolgono dalla vasca, lo cucinano sulla brace, poi lo servono in
tavola in un piatto da portata che sta al centro del tavolo. Insieme arrivano pane
pita appena sfornato, insalata, salsa, grandi limoni e arance tagliati a pezzi.
Con le mani, aiutandosi con il pane, tutti mangiano il pesce dallo stesso
piatto. Un tè molto forte a fine pasto segna il congedo da quello che oltre
che un incontro con sapori straordinari è stato un bellissimo momento di
convivialità. Ci spostiamo nel retrobottega. Ci accoglie un ambiente pieno di
gente: la vasca dei pesci, la brace in fondo, il forno del pane. Tutti parlano,
alcuni lavorano, clienti si scelgono i loro pesci. In un angolo il proprietario
del locale ci invita ad assaggiare una crema a base di semola cosparsa di
cannella. Ospitalità, sorrisi, grande umanità. Usciamo. Tira un vento gelido.
Fatti pochi passi ci imbattiamo in una friggitoria. I felafel – polpette a base di
farina di ceci - escono caldi e asciutti dall’olio bollente. Un signore che ne ha comprati ce li offre. Siamo sazi ma non resistiamo.
Ne prendiamo una scatola. Ci avviamo all’albergo mentre li finiamo.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8Fv4wjCFHPMmcoFK24K0ojza7ZUvyiT-4Ff_4H63Zuz-51quFtrOCV3q0ARK9H9kfNgIc1Lium8RH24eUQLWiWOxtDH-k8C3aPGeI4N6mthPLxIcyc20kgWVTB3H0MAk6h8TrYWrkJAmS/s1600/IMG_0678.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8Fv4wjCFHPMmcoFK24K0ojza7ZUvyiT-4Ff_4H63Zuz-51quFtrOCV3q0ARK9H9kfNgIc1Lium8RH24eUQLWiWOxtDH-k8C3aPGeI4N6mthPLxIcyc20kgWVTB3H0MAk6h8TrYWrkJAmS/s1600/IMG_0678.JPG" height="240" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<o:p><br /></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
5. 19 febbraio. In viaggio da Amman a Petra usciamo dalla Desert Highway per arrivare fino a Im
Ar Rassas, sito che è patrimonio mondiale dell’UNESCO. Il tempo necessario per
ammirare il pavimento a mosaico della chiesa bizantina: semplicemente
meraviglioso. Archi di pietra e il perimetro delle case affiorano qua e là
nell’area dell’antica città fortificata a pianta rettangolare. Un luogo di
grande fascino e bellezza. Ripartiamo per Petra dove arriviamo giusto il tempo
per mangiare la tradizionale Macluba: un letto di riso e patate speziati con
pollo. In serata si attende la neve. Incontriamo in albergo il dirigente della
scuola che dovevamo visitare e che è rimasta chiusa per ordinanza ministeriale.
La visiteremo domenica mattina. Poi Uahil ci accompagna alla Piccola Petra: il
sito più antico dell’insediamento Nabateo che ha dato origine alla città.
Paesaggio lunare e il miracolo dei palazzi di pietra rosa che escono dalla
roccia. Siamo immersi in un silenzio surreale. Si può ascoltare il rumore del vento: ti viene quasi da trattenere il respiro. "Questa è Terra Santa" ci ricorda Uahil. Tre beduini sorseggiano un tè. “Salam”.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0USODwYBSC7PY5vFP7H3K0fIu6y2jbeRJexx1VkyLrxvzSNVWRUMbXqBrxf2D6LJkjdedThE1i6-qhk4vmEhIXD0vlgAUiCn7ur4R2DFryxPf8JAkjmmhu6KmXonkyW1i_oR53sZX656Q/s1600/IMG_0693.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj0USODwYBSC7PY5vFP7H3K0fIu6y2jbeRJexx1VkyLrxvzSNVWRUMbXqBrxf2D6LJkjdedThE1i6-qhk4vmEhIXD0vlgAUiCn7ur4R2DFryxPf8JAkjmmhu6KmXonkyW1i_oR53sZX656Q/s1600/IMG_0693.JPG" height="320" width="240" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPqOUv3GDzgv7D0wYVcJdQms7b9VfTkzguKzt_OWbuHN33E3hjO3Jmz0r-QtGVrXhrSotosPBpdUciR4nYmk9ndLYJxwjjJLK84A0JOfpGJu8zZIVL71B0qSl2boVqLUaPBiRwzsTqaaKq/s1600/IMG_0700.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPqOUv3GDzgv7D0wYVcJdQms7b9VfTkzguKzt_OWbuHN33E3hjO3Jmz0r-QtGVrXhrSotosPBpdUciR4nYmk9ndLYJxwjjJLK84A0JOfpGJu8zZIVL71B0qSl2boVqLUaPBiRwzsTqaaKq/s1600/IMG_0700.JPG" height="320" width="240" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<o:p><br /></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
6. 20 febbraio. Dopo una notte passata al gelo ci svegliamo sotto una fitta nevicata. Si decide
di visitare comunque Petra. Usciamo in una vera e propria tormenta. Solo
imboccato il Sich (il taglio), ovvero il sentiero che tra le rocce, nello Wahdi, conduce all'antica città, capitale dei Nabatei, il vento cala e ci viene data la possibilità di gustare la
miracolosa particolarità del luogo. Lungo le pareti di pietra rosa due canali
scavati nella roccia, uno per le acque chiare l’altro per quelle di scolo,
suggeriscono il livello cui questa popolazione era giunta nelle sue conoscenze
ingegneristiche. All’improvviso, il sentiero si apre e lascia ammirare in tutta
la sua bellezza il Tesoro, l’edificio più famoso dell’area archeologica, così
chiamato perché si pensava contenesse i tesori dei Nabatei. Le colonne, i
capitelli, il fregio del timpano scavati e cesellati nella roccia sono
realmente una meraviglia da togliere il fiato. I testi dicono che i Nabatei erano di cultura aramaica e che, venuti a contatto con i Greci e i Romani, ne appresero la sapienza architettonica. Ma non è sufficiente a spiegare un simile miracolo. Purtroppo non si può procedere oltre:
l’area archeologica è limitata alla visita a causa del tempo. Si temono frane e formazione di torrenti d'acqua. Al di là di questo l'area archeologica è talmente vasta che andare a recuperare i turisti in difficoltà sarebbe realmente troppo complicato. Ripercorso il sich entriamo in una sepoltura sul lato del sentiero. Da dentro il paesaggio che si gode è incredibile. Rientriamo in
albergo.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbN9PqImWRTZ1GjvVBmJ-jEzlGnQvhWur-Ue73jiRRPdL5fburCB-IW3bDxAhhM4Sq09l96-1LvDfvuJcbK4s8-EA_nwBKZ7MKahJwy39ghnLf0vhfeYBB7Ft2k5LbTzqhZc1UjSEG-8eR/s1600/IMG_0713_2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbN9PqImWRTZ1GjvVBmJ-jEzlGnQvhWur-Ue73jiRRPdL5fburCB-IW3bDxAhhM4Sq09l96-1LvDfvuJcbK4s8-EA_nwBKZ7MKahJwy39ghnLf0vhfeYBB7Ft2k5LbTzqhZc1UjSEG-8eR/s1600/IMG_0713_2.jpg" height="320" width="240" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeNApJNax1szcvzqY8vbS1eLe5kElMOT6dOKXVwOt8n7EU5Kc9Ec6hNvUILFgH-v36cO1f8Z_kNiki2SEuP2dMXLLYCU4wG1HJP4xBGG0gR404Dpi604nAvw9BRPuiYH7Kq2VhwprytQ2a/s1600/IMG_0718_2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeNApJNax1szcvzqY8vbS1eLe5kElMOT6dOKXVwOt8n7EU5Kc9Ec6hNvUILFgH-v36cO1f8Z_kNiki2SEuP2dMXLLYCU4wG1HJP4xBGG0gR404Dpi604nAvw9BRPuiYH7Kq2VhwprytQ2a/s1600/IMG_0718_2.jpg" height="320" width="240" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<!--[if gte mso 9]><xml>
<o:DocumentProperties>
<o:Revision>0</o:Revision>
<o:TotalTime>0</o:TotalTime>
<o:Pages>1</o:Pages>
<o:Words>1282</o:Words>
<o:Characters>7309</o:Characters>
<o:Company>UCSC MILANO</o:Company>
<o:Lines>60</o:Lines>
<o:Paragraphs>17</o:Paragraphs>
<o:CharactersWithSpaces>8574</o:CharactersWithSpaces>
<o:Version>14.0</o:Version>
</o:DocumentProperties>
<o:OfficeDocumentSettings>
<o:AllowPNG/>
</o:OfficeDocumentSettings>
</xml><![endif]-->
<!--[if gte mso 9]><xml>
<w:WordDocument>
<w:View>Normal</w:View>
<w:Zoom>0</w:Zoom>
<w:TrackMoves/>
<w:TrackFormatting/>
<w:HyphenationZone>14</w:HyphenationZone>
<w:PunctuationKerning/>
<w:ValidateAgainstSchemas/>
<w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid>
<w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent>
<w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText>
<w:DoNotPromoteQF/>
<w:LidThemeOther>IT</w:LidThemeOther>
<w:LidThemeAsian>JA</w:LidThemeAsian>
<w:LidThemeComplexScript>X-NONE</w:LidThemeComplexScript>
<w:Compatibility>
<w:BreakWrappedTables/>
<w:SnapToGridInCell/>
<w:WrapTextWithPunct/>
<w:UseAsianBreakRules/>
<w:DontGrowAutofit/>
<w:SplitPgBreakAndParaMark/>
<w:EnableOpenTypeKerning/>
<w:DontFlipMirrorIndents/>
<w:OverrideTableStyleHps/>
<w:UseFELayout/>
</w:Compatibility>
<m:mathPr>
<m:mathFont m:val="Cambria Math"/>
<m:brkBin m:val="before"/>
<m:brkBinSub m:val="--"/>
<m:smallFrac m:val="off"/>
<m:dispDef/>
<m:lMargin m:val="0"/>
<m:rMargin m:val="0"/>
<m:defJc m:val="centerGroup"/>
<m:wrapIndent m:val="1440"/>
<m:intLim m:val="subSup"/>
<m:naryLim m:val="undOvr"/>
</m:mathPr></w:WordDocument>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:LatentStyles DefLockedState="false" DefUnhideWhenUsed="true"
DefSemiHidden="true" DefQFormat="false" DefPriority="99"
LatentStyleCount="276">
<w:LsdException Locked="false" Priority="0" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Normal"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="heading 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 7"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 8"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 9"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 7"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 8"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 9"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="35" QFormat="true" Name="caption"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="10" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Title"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="1" Name="Default Paragraph Font"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="11" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtitle"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="22" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Strong"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="20" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="59" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Table Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" UnhideWhenUsed="false" Name="Placeholder Text"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="1" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="No Spacing"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" UnhideWhenUsed="false" Name="Revision"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="34" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="List Paragraph"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="29" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Quote"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="30" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Quote"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="19" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtle Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="21" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="31" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtle Reference"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="32" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Reference"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="33" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Book Title"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="37" Name="Bibliography"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" QFormat="true" Name="TOC Heading"/>
</w:LatentStyles>
</xml><![endif]-->
<!--[if gte mso 10]>
<style>
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:"Tabella normale";
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-priority:99;
mso-style-parent:"";
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin:0cm;
mso-para-margin-bottom:.0001pt;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:12.0pt;
font-family:Cambria;
mso-ascii-font-family:Cambria;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-hansi-font-family:Cambria;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;}
</style>
<![endif]-->
<!--StartFragment-->
<span style="font-family: Cambria; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: "MS 明朝"; mso-fareast-language: IT; mso-fareast-theme-font: minor-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">7. 21 febbraio. Piove. Torniamo in auto verso l’ingresso
della Piccola Petra. L’acqua scende in piccoli torrenti portandosi dietro
sabbia e pietre. Uahil ci spiega che al di là delle alture che stiamo attraversando si scende verso la Palestina. Ci fermiamo. Uahil chiama due piccoli beduini che giocano
fuori da una grande tenda. Chiede se possiamo prendere qualcosa di caldo da
loro. Ci dicono di seguirli. Fuori della tenda gli adulti ci danno il
benvenuto. Entriamo da una piccola imboccatura tenuta sollevata per consentire il passaggio. Dentro, la
tenda è molto povera. Si stanno scaldando al fuoco. Odore acre di fumo
dappertutto. Notiamo che non piove. Il merito è delle pelli di
capra di cui è fatta la tenda: bagnate, le fibre si addensano e le rendono
impermeabili; asciutte, d’estate, si dilatano per far circolare l’aria. Saranno
su per giù una ventina: i nonni, i figli e i loro nipoti. I bambini sono
bellissimi: ci scrutano perché certo dobbiamo sembrare loro molto strani nei
nostri vestiti. Ci offrono del tè beduino: denso, molto dolce. Lo avevo già preso da un cammelliere nel deserto del Sinai, anni addietro. Ci accucciamo
davanti al fuoco godendo di questa ospitalità semplice. Si ascolta il rumore della pioggia ipnotizzati dal fuoco. Li salutiamo e torniamo
alla macchina. Se ti abitui a questi ritmi, a questi rituali, agli odori e ai
sapori, la vita di questi popoli non può che affascinarti. Come ti affascina la loro gentilezza, i silenzi che li abitano, gli sguardi intensi e i sorrisi che rivelano una saggezza antica. </span><!--EndFragment--><br />
<span style="font-family: Cambria; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: "MS 明朝"; mso-fareast-language: IT; mso-fareast-theme-font: minor-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhuJ2vp5C1psEvDR5emOEk5r_ReA1-tg3kpFnFoFmMACJ1FLnfZhKxlnGeP9E2eOWtJh_3aZsk0gdh4xV7DeG96lASTcgbVmEedNgriyMhi8CiMb365bcXyePx7bnvrXa2pdwF5srAcpFQ/s1600/IMG_0732.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhuJ2vp5C1psEvDR5emOEk5r_ReA1-tg3kpFnFoFmMACJ1FLnfZhKxlnGeP9E2eOWtJh_3aZsk0gdh4xV7DeG96lASTcgbVmEedNgriyMhi8CiMb365bcXyePx7bnvrXa2pdwF5srAcpFQ/s1600/IMG_0732.JPG" height="240" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Cambria; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: "MS 明朝"; mso-fareast-language: IT; mso-fareast-theme-font: minor-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span>
<span style="font-family: Cambria; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: "MS 明朝"; mso-fareast-language: IT; mso-fareast-theme-font: minor-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">8. </span><span style="text-align: justify;">22
febbraio. Il sole, finalmente. Esco e faccio quattro passi prima di colazione.
Kalhil ci aspetta per farci visitare la sua scuola. Nel sistema di istruzione
giordano ci sono sei anni di primaria, quattro di secondaria di primo grado e
due di secondaria di secondo grado. La scuola di Kalhil è una secondaria. Ci
aspetta insieme a due dei suoi figli. Entriamo. L’edificio è spazioso, così
come le aule. Ma quel che sorprende è l’incredibile stato degli arredi e la
totale mancanza di strumentazione se si eccettuano i laboratori informatici e
l’aula con la LIM. Tutto molto vecchio. Commuove l’orgoglio di Kahlil nel
mostrare il poco che ha: vuole che mi sieda al suo posto, in direzione, mi
scatta una fotografia. Ci guardiamo stupiti e ci chiediamo che scuola ci abbia
descritto in Ambasciata la nostra partner nella ricerca. Ci lasciamo con la
promessa di fare qualcosa per loro. Saliamo ancora una volta verso la Piccola
Petra. Alì, uno dei piccoli beduini che ci hanno ospitato il giorno prima nella
loro tenda, ci guida lungo il sich. Al fondo una scala ricavata nella roccia
sale fino a un belvedere naturale dove Aid vende i suoi prodotti di
artigianato. Si contratta. Soddisfatti scendiamo verso l’auto dove Uahil ci
aspetta. Torniamo verso Madaba, dove pernotteremo, passando per la strada che
scende alla Wahdi Araba e immette nella valle del Giordano. La strada è chiusa perché per
lunghi tratti è priva di asfalto e difficilmente transitabile. La percorriamo
comunque e ne vale davvero la pena. Nella traversata dai 1600 metri fino al
livello del mare, si aprono paesaggi incredibili, che cambiano a ogni tornante.
Il cielo blu cobalto contrasta con il colore della roccia che varia dal bruno,
al rosso, all’ocra, al verde. Un miracolo della natura, uno spettacolo da
togliere il fiato. Di strada solo qualche beduino, capre e cammelli inerpicati
alla ricerca di qualche arbusto. Entrati nella Wahdi Araba il deserto a perdita
d’occhio è punteggiato di tende beduine e di improvvise chiazze di verde. Poi,
man mano che si scende verso il Mar Morto, compaiono le coltivazioni: pomodori,
soprattutto, che i bambini e le donne vendono ai lati della camionabile che
sale da Aqaba. Giunti al Mar Morto troviamo il tempo per immergerci nelle sue
acque tiepide e salatissime, poi via verso Madaba. A cena Uahil ci racconta che
da bambino imparò a leggere e a scrivere tardi, in quinta classe. Il merito fu
di sua sorella che passò un’intera estate a insegnarglielo. La sua maestra non
lo riteneva intelligente e lo picchiava. Siamo commossi. Rientrati in albergo
gli regaliamo la medaglia dell’Università Cattolica che di solito diamo come
ricordo ai nostri laureati specialistici. Glielo spiego e gli dico che non
tutti gli insegnanti sono cattivi: adesso è lui a essere commosso.</span><br />
<span style="text-align: justify;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipHgJZ7z3D7D13JtzxUGFlusYcrB2WwAt5Pi9ubkp3FB0Vu9Eic-jyG7IvZbg3oWXnDR6vsm3Wg3NFgDL0loqnkPbevPRIDyfDMcjfaiyaXjnjO3xDyCsZXFIS-5B96YZRZzntngJOZ9hz/s1600/IMG_0769.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipHgJZ7z3D7D13JtzxUGFlusYcrB2WwAt5Pi9ubkp3FB0Vu9Eic-jyG7IvZbg3oWXnDR6vsm3Wg3NFgDL0loqnkPbevPRIDyfDMcjfaiyaXjnjO3xDyCsZXFIS-5B96YZRZzntngJOZ9hz/s1600/IMG_0769.JPG" height="240" width="320" /></a></div>
<span style="text-align: justify;"><br /></span>
<!--[if gte mso 9]><xml>
<o:DocumentProperties>
<o:Revision>0</o:Revision>
<o:TotalTime>0</o:TotalTime>
<o:Pages>1</o:Pages>
<o:Words>414</o:Words>
<o:Characters>2366</o:Characters>
<o:Company>UCSC MILANO</o:Company>
<o:Lines>19</o:Lines>
<o:Paragraphs>5</o:Paragraphs>
<o:CharactersWithSpaces>2775</o:CharactersWithSpaces>
<o:Version>14.0</o:Version>
</o:DocumentProperties>
<o:OfficeDocumentSettings>
<o:AllowPNG/>
</o:OfficeDocumentSettings>
</xml><![endif]-->
<!--[if gte mso 9]><xml>
<w:WordDocument>
<w:View>Normal</w:View>
<w:Zoom>0</w:Zoom>
<w:TrackMoves/>
<w:TrackFormatting/>
<w:HyphenationZone>14</w:HyphenationZone>
<w:PunctuationKerning/>
<w:ValidateAgainstSchemas/>
<w:SaveIfXMLInvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid>
<w:IgnoreMixedContent>false</w:IgnoreMixedContent>
<w:AlwaysShowPlaceholderText>false</w:AlwaysShowPlaceholderText>
<w:DoNotPromoteQF/>
<w:LidThemeOther>IT</w:LidThemeOther>
<w:LidThemeAsian>JA</w:LidThemeAsian>
<w:LidThemeComplexScript>X-NONE</w:LidThemeComplexScript>
<w:Compatibility>
<w:BreakWrappedTables/>
<w:SnapToGridInCell/>
<w:WrapTextWithPunct/>
<w:UseAsianBreakRules/>
<w:DontGrowAutofit/>
<w:SplitPgBreakAndParaMark/>
<w:EnableOpenTypeKerning/>
<w:DontFlipMirrorIndents/>
<w:OverrideTableStyleHps/>
<w:UseFELayout/>
</w:Compatibility>
<m:mathPr>
<m:mathFont m:val="Cambria Math"/>
<m:brkBin m:val="before"/>
<m:brkBinSub m:val="--"/>
<m:smallFrac m:val="off"/>
<m:dispDef/>
<m:lMargin m:val="0"/>
<m:rMargin m:val="0"/>
<m:defJc m:val="centerGroup"/>
<m:wrapIndent m:val="1440"/>
<m:intLim m:val="subSup"/>
<m:naryLim m:val="undOvr"/>
</m:mathPr></w:WordDocument>
</xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml>
<w:LatentStyles DefLockedState="false" DefUnhideWhenUsed="true"
DefSemiHidden="true" DefQFormat="false" DefPriority="99"
LatentStyleCount="276">
<w:LsdException Locked="false" Priority="0" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Normal"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="heading 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 7"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 8"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="9" QFormat="true" Name="heading 9"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 7"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 8"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" Name="toc 9"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="35" QFormat="true" Name="caption"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="10" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Title"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="1" Name="Default Paragraph Font"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="11" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtitle"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="22" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Strong"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="20" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="59" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Table Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" UnhideWhenUsed="false" Name="Placeholder Text"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="1" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="No Spacing"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" UnhideWhenUsed="false" Name="Revision"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="34" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="List Paragraph"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="29" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Quote"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="30" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Quote"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 1"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 2"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 3"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 4"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 5"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="60" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Shading Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="61" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="62" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Light Grid Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="63" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="64" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Shading 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="65" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="66" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium List 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="67" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 1 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="68" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 2 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="69" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Medium Grid 3 Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="70" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Dark List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="71" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Shading Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="72" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful List Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="73" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" Name="Colorful Grid Accent 6"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="19" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtle Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="21" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Emphasis"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="31" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Subtle Reference"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="32" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Intense Reference"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="33" SemiHidden="false"
UnhideWhenUsed="false" QFormat="true" Name="Book Title"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="37" Name="Bibliography"/>
<w:LsdException Locked="false" Priority="39" QFormat="true" Name="TOC Heading"/>
</w:LatentStyles>
</xml><![endif]-->
<!--[if gte mso 10]>
<style>
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:"Tabella normale";
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-priority:99;
mso-style-parent:"";
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin:0cm;
mso-para-margin-bottom:.0001pt;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:12.0pt;
font-family:Cambria;
mso-ascii-font-family:Cambria;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-hansi-font-family:Cambria;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;}
</style>
<![endif]-->
<!--StartFragment-->
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<o:p></o:p></div>
<!--EndFragment--><span style="font-family: Cambria; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: "MS 明朝"; mso-fareast-language: IT; mso-fareast-theme-font: minor-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span>
<span style="font-family: Cambria; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: "MS 明朝"; mso-fareast-language: IT; mso-fareast-theme-font: minor-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">9. 23 febbraio. Schuai schuai in arabo significa "Piano, piano!". Te lo dicono sorridendo. Non è solo un invito alla calma, a prendersela con comodo. E' un'esortazione ad assaporare la vita in tutti i suoi momenti. Me ne ricordo mentre in volo verso Milano scorro mentalmente la mia agenda della settimana: lezioni, corsi di formazione, conferenze, scadenze. Mi torna alla mente una poesia di Nazim Hikmet. Le lascio spazio...</span><br />
<span style="font-family: Cambria; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: "MS 明朝"; mso-fareast-language: IT; mso-fareast-theme-font: minor-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span>
<span style="font-family: Cambria; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: "MS 明朝"; mso-fareast-language: IT; mso-fareast-theme-font: minor-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Il più bello dei mari</span><br />
<span style="font-family: Cambria; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: "MS 明朝"; mso-fareast-language: IT; mso-fareast-theme-font: minor-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">è quello che non abbiamo navigato.</span><br />
<span style="font-family: Cambria; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: "MS 明朝"; mso-fareast-language: IT; mso-fareast-theme-font: minor-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Il più bello dei nostri figli</span><br />
<span style="font-family: Cambria; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: "MS 明朝"; mso-fareast-language: IT; mso-fareast-theme-font: minor-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">ancora non è cresciuto.</span><br />
<span style="font-family: Cambria; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: "MS 明朝"; mso-fareast-language: IT; mso-fareast-theme-font: minor-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">I più belli dei nostri giorni </span><br />
<span style="font-family: Cambria; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: "MS 明朝"; mso-fareast-language: IT; mso-fareast-theme-font: minor-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">ancora non li abbiamo vissuti.</span><br />
<span style="font-family: Cambria; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: "MS 明朝"; mso-fareast-language: IT; mso-fareast-theme-font: minor-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">E quello </span><br />
<span style="font-family: Cambria; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: "MS 明朝"; mso-fareast-language: IT; mso-fareast-theme-font: minor-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">che di più bello vorrei dirti</span><br />
<span style="font-family: Cambria; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: "MS 明朝"; mso-fareast-language: IT; mso-fareast-theme-font: minor-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">ancora non te l'ho detto.</span><br />
<span style="font-family: Cambria; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: "MS 明朝"; mso-fareast-language: IT; mso-fareast-theme-font: minor-fareast; mso-hansi-theme-font: minor-latin;"><br /></span></div>
Pier Cesare Rivoltellahttp://www.blogger.com/profile/12445931917185754114noreply@blogger.com4